(citazione di Giuliano Ferrara collegato a Porta a Porta con l’On. Buttiglione)da Vittorio Grondona – Bologna
In Paradiso, dove ancora inspiegabilmente non ci sono tracce delle suppliche della veglia antibavaglio al Papa organizzata dal Direttore del Foglio, sono invece ormai esauriti i biglietti per assistere al raduno organizzato a San Pietro dal Cardinale Ruini in solidarietà al Santo Padre per (o contro?) la sua autonoma rinuncia a partecipare di persona alla Sapienza di Roma nel giorno di inaugurazione dell’anno accademico. Non è stato tanto lo specifico avvenimento che ha interessato tutte le anime pie lassù nei cieli, peraltro ormai di ordinaria amministrazione ogni domenica, ma è stata la curiosità destata dalla comica notizia che l’On.Gasparri vi parteciperà al grido di “libertà”.
da Pier Franco Schiavone
Caro Falvo D’Urso, resto dell’opinione che senza le religioni, in futuro l’umanità starebbe meglio, un primo risultato sarebbe, per esempio, la scomparsa dell’integralismo islamico, ma il discorso, come vedi, si fa già complesso. La superstizione è altro? La superstizione è l’assoggettamento irrazionale al sovrannaturale perché non si è in grado di dare una risposta ad eventi inspiegabili, per ignoranza. Perché ricorriamo a dio? Perché non abbiamo risposte a molte domande, in questo senso uso il termine ignoranza e per questo approssimo la religione alla superstizione; dio resta una scorciatoia. Per quanto mi riguarda la spiritualità la ricerco nell’amore per le persone care, nell’arte, nella letteratura, nella natura; non che io sia un letterato, ma cerco di nutrirmi di cose belle, per quanto la mia intelligenza mi permetta. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
da Paola Altrui
Caro Ceratti, se ben ricordo la “non negoziabilità” dei valori cattolici è stata categoricamente ribadita dal Vaticano in relazione al disegno di legge sui DICO (e già precedentemente, in occasione del referendum in materia di procreazione assistita). Dubito che fossero in gioco questioni religiose: si è trattato di un vero e proprio “richiamo all’ordine” dei parlamentari cattolici – o sedicenti tali -, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Caro Stucchi, concordo pienamente: chi vuole iscriversi al club del tennis lo faccia pure e giochi liberamente; purché non pretenda di annoverarmi fra i soci, non mi imponga di sottostare alle regole del circolo o di pagare la quota di iscrizione, non pretenda di parlare a nome di tutti i tennisti (e, soprattutto, di chi non ama il tennis o lo sport in generale).
da Carla Bergamo
Non so perché, ma ieri mi è venuto in mente Muin Masri, una voce unpo’ fuori dal coro del Blog; alcune sue poetiche frasi mi hannoaccompagnata durante tutta la sera di ieri, soprattutto al momento diandare a dormire “prima che arrivino i cattivi pensieri”…Siamo forsi tutti così presi dal nostro narcisismo che non facciamocaso all’assenza di un amico di tanto tempo? O io, al solito, mi sonpersa qualche cosa?
da Vincenzo Rocchino, Genova
La pretesa di una mozione del governo in suo favore, dopo quanto emerso dal letamaio del suo sistema di fare politica qualora venisse concessa, significherebbe una ammissione di correità. Meglio affrontare la crisi. Che Mastella vada tranquillamente affanculo. E’ il minimo che gli si possa augurare.
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Sconcerto bipartisan in Parlamento dopo le dimissioni DI Mastella. Il ministro della Giustizia, rassegnando le dimissioni in un momento di sconforto, avrebbe contravvenuto al tacito accordo adottato ormai da tutte le forze politiche italiane: quello che le dimissioni vanno utilizzate come arma di ricatto nei confronti dei propri compagni di coalizione o come strumento di lotta politica, invitando gli avversari a rassegnarle. Vanno comunque sempre e solo minacciate o richieste ma mai rese esecutive. Per non creare un pericoloso precedente, è opportunamente intervenuto il presidente del Consiglio Prodi: sostituirà temporaneamente Mastella in attesa che l’ex guardasigilli ci ripensi. Inventando così un nuovo tipo di dimissioni, quelle ad interim
da Pino Granata
Cuffaro viene condannato a 5 anni e sia lui che Casini esultano e dicono che Cuffaro è innocente e che altri gradi di giudizi proveranno la sua estranietà ai fatti. Berlusconi chiede a Saccà di far lavorare un’attrice(si fa per dire) che in questo modo un senatore del centrosinistra che protegge quest’attrice per riconoscenza passerà con il centrodestra. Bonaiuti fa spallucce e parla di ennesima congiura della magistratura. Mastella anche lui accusa i giudici di complotto. Magistratura completamente esautorata e delegittimata ed a questo punto i giudici dovrebbero dimettersi in massa in quanto incapaci ed impotenti a far rispettare i loro giudizi. Siamo arrivati ad uno dei punti più bassi della nostra democrazia. I sindacati invece di scioperare per pochi euro, dovrebbero proclamare uno sciopero generale per far rispettare la magistratura. Senza Giustizia non andiamo da nessuna parte.
da Michele Lo Chirco
Ma Totò Cuffaro è colpevole o innocente? Non ha appoggiato la mafia, e va bene, ma cinque anni glieli hanno appioppati, e l’interdizione dai pubblici uffici, per aver favorito dei personaggi di dubbia moralità e legalità. Sì, vabbè, ma non in qualità di mafiosi, bensi in quella meno esecrabile di delinquenti comuni, quindi il reato, nonostante la gravità per chi è a capo di una regione, è meno evidente… Del resto, in un paese dove i giudici in malattia vanno in barca per curare i reumatismi, gli unici che vanno in galera sono i tossici e gli extracomunitari (tranne quelli pluriomicidi, of course).
da Massimo Mai
Casini si dichiara contento che Cuffaro sia stato assolto dall’accusa di essere un mafioso. Ma gli hanno dato comunque cinque anni di carcere. E’ evidente che questi vivono su un altro pianeta, se essendo innocente mi condannassero a cinque anni io cadrei nel baratro di una depressione senza uscita. Altro che essere contenti. Oppure proprio innocenti non sono.
da Mariano Sabatini
mercoledì 23 gennaio 2008, alle 9.50 circa su IdeaRadio (che si può ascoltare anche online all’indirizzo www.idearadio.net), i miei settimanali CONSIGLI PER LE LETTURE all’interno di NOVE UNDICI, TUTTI DENTRO. Recensirò: L’uomo che non c’è di Claudio Sabelli Fioretti – ed. Aliberti; Il nostro piccolo segreto di Duncan Fairhurst – ed. Sperling & Kupfer; Audrey Hepburn. Un’anima elegante di Sean Hepburn Ferrer – ed. Tea.