da Pier Franco Schiavone
Mi autodenuncio! Ho raccomandato Berliguer e Sciarelli! (Si, si, va bene, ma ora vada a dormire, che è tardi!) Non rispondo alla Sciarelli che nega, sennò sono guai da Potenza! (Certo, Presidente, ma non si agiti) Ho raccomandato anche Lilli Gruber! (Certo, Presidente, l’ha raccomandata, ecco il pigiama) Anche Oriana Fallaci è una mia creatura, telefonatele e vi confermerà tutto (Presidente, Fallaci è morta) Uh, quanto mi dispiace, fate un telegramma alla sua mamma (si, Presidente, domani, domani faremo il telegramma) Mi avete messo sa resolza sotto il cuscino? (Si, Presidente) Quella col manico di corno? (Si, Presidente, quella) Domani mi autodenuncio (Buonanotte, Presidente). Nei secoli fedele! (Si, ma adesso dorma).
da Federica Pirrone Caro Di Ciaccio, mi hai tolto le parole di bocca , e le hai trasposte su carta (virtuale) come io non avrei saputo fare. Grazie!
Clemente Mastella al telefono
Ma noi un ginecologo non ce l’abbiamo?
Mi aveva baciato, questo lo ricordo bene. Ma non mi aveva offerto nemmeno un cannolo. (csf)
da Alessandro Ceratti
Anche l’indignazione, come qualsiasi cosa umana, è disponibile inquantità limitata. Siccome è una “merce” importante io la uso conparticolare parsimonia e cerco di non sprecarla seguendo i “mostri” delmomento ma mirandola su obbiettivi che mi paiono essere più decisivi.Per esempio a me Mastella, benché sia un dipietrista non fa molto senso.Certo, in un mondo perfetto (che dico perfetto, semplicemente un po’migliore) non esisterebbe, ma il mondo è quello che è e per cambiarlo ilprimo passo è non fare finta che sia in un altro modo. Non so tuttidettagli della vicenda giudiziaria mastelliana ma mi sembra di avercapito che si tratterebbe soprattutto di uso spregiudicato diraccomandazione et similia. Deprecabile, ma per così poco non spreco lamia indignazione. Mi indigno un po’ più volentieri invece per lareazione del parlamento nei confronti di Mastella: “solidarietà aprescindere”, anche dall’opposizione, indipendentemente dal merito dellavicenda. Questo è veramente un’espressione piena della “casta”.
dall’edicolante pazzo
Caro Sabelli, se qualcuno ti manda dei torroncini a Natale diventa subito “affascinante, intelligente, simpatico e abile”. E se Cuffaro ti mandasse i Cannoli ? E se Provenzano ti mandasse le ricottine ? E se Berlusconi ti mandasse un ‘orologio ?Ciao, ledicolantepazzo
E se tu mandassi i post coraggiosamente firmati? (csf)
Se qualcuno si chiede come mai i suoi post non vengono pubblicati, nonostante siano brevi, ben scritti ed interessanti sappia che è possibile che si sia dimenticato di mettere come oggetto PER IL BLOG.
da Marcella, Renzo e Camillo
Domani, martedì 22 gennaio alle 23 e 30 circa, saremo in onda su radio rai 1 nella trasmissione Demo (frequenze 90.60).E poi il video “Colombia: Quando dovrò scappare di nuovo?” realizzato per Medici senza frontiere dalla Invisibile film con le nostre musiche.per vederlo clicca sull’indirizzo qui sotto: www.triomilonga.it/milonga/colombia.htm
dal blog di Luca Di Ciaccio
Mangiati stasera cannoli siciliani e arancini di ottima fattura. Fa freddo in motorino ma si sopporta se dalla busta di plastica esala odore di ragù e di pistacchio. Promossi i cannoli nostri, divorati in cucina di fronte ad opportuno film horror, bocciati senza pietà quelli del governatore siciliano Totò “Vasa Vasa” Cuffaro che giusto ieri li mangiava e li offriva a palazzo d’Orleans dopo essere stato condannato a cinque anni per aver spifferato a un mafioso che qualcuno lo spiava (e pure se lui non sapeva che il signore in questione era mafioso farebbe comunque meglio a mangiarseli a casa sua, i cannoli). “Basterebbe esser soli al mondo per capire perché stiam vivendo” canta alla radio un vecchio successo beat. Leggo con infinita stanchezza le cronache quotidiane. Sugli schermi di tutti i tiggì ora il Papa sfodera un sorriso strafottente, mentre “da vecchio professore” raccomanda agli agitati studenti “di rispettare le opinioni diverse”. Io mi ci troverei pure d’accordo: sono perché tutti possano parlare, compresi quelli che già straparlano a tutte le ore e da tutti i microfoni. Ma sono anche perché tutti possano esprimere il dissenso. Sono d’accordo col Papa, pensate un po’, perfino quando esorta i giovani e i credenti in Cristo a “testimoniare la verità”. Pure se lui non ha avuto nemmeno il coraggio di prendersi qualche fischio dall’altra parte del Tevere, alla Sapienza, per testimoniare la sua, di verità. La cosa peggiore che può capitare a una verità, al giorno d’oggi, è di diventare banale. Sui quotidiani gli editoriali si assomigliano sempre più. L’altro ieri, sul caso Mastella, tutti titolavano: “Così fan tutti“. Mi hanno quasi convinto: così fan tutti. A Ceppaloni, provincia di Benevento, dicono le cronache che c’è un clientelismo che sa d’antico: niente maxitangenti e niente affari su grandi appalti, però il posto di lavoro te lo trovo, la promozione te la faccio avere io, a quell’incarico là ci mettiamo un uomo mio. Sai che novità. Tutto il paese è paese, in questo dannato paese. Tutti lo sappiamo come va, da tempo. E non è la vecchia storia pasoliniana dell'”io so”, non occorre essere intellettuali, stare da qualche parte, scagliarsi contro qualcosa. Non è che “io so, ma non lo dico”. Non occorre. Basta ascoltare i notiziari e non soprendersi mai. “Visto? Si sapeva”. Ieri come oggi. Non ci aspettiamo altro. Anche le copertine dei settimanali si assomigliano. Sull’Espresso (sinistra): facce di Prodi, Mastella, Ratzinger, Bassolino, “L’Italia in tilt”. Su Panorama (destra): stesse facce, “Lo Sfascio”. A Napoli è ancora pieno di monnezza, Bassolino ovviamente non si è dimesso. Guai a dare le dimissioni – diceva un vecchio adagio – finisce che qualche volta le accettano. A Roma, Berlusconi, rinviato a giudizio per aver raccomandato delle attricette in Rai, minaccia di svelare l’elenco delle amanti degli onorevoli che lavorano in tivù. Tanto non si vergognerà nessuno. Qualche novità arriva invece dall’Africa: i guerriglieri nigeriani hanno lanciato un appello a George Clooney per evitare la guerra civile. Un bell’attore vale più di un qualunque presidente? Probabile. L’indice dei tabloid si è rovesciato: i presidenti e i politici si fanno fotografare in vacanza con le modelle e sono le star dello spettacolo a preoccuparsi delle guerre, delle carestie, dell’ambiente. La realtà, sempre più di frequente, assomiglia a certe caramelle: tra coloranti, dolcificanti, aggreganti chimici, acidi e aromi da laboratorio, la cosa più sana, la più ricca e la più trasparente è la carta che si scarta, è il residuo, è la monnezza. Ma gli arancini e i cannoli, comunque, erano squisiti.
da Spartaco Guerrieri
Io una volta ho letto uno strano libro di uno strano scrittore che portava il titolo di questo post (era Guido Morselli, quello di Dissipatio H.G.) però poi ho sviluppato un altro pensiero: il papa non dovrebbe essere cacciato da Roma, basterebbe che tutti i popoli che si professano a maggioranza (?) cristiani lo ospitassero a turno per un paio d’anni, come i nonni vedovi che vengono accuditi dai numerosi figli/nipoti sparsi un po’ qua un po’ la’. Oggi in Irlanda, domani in Polonia, poi un paio d’anni in Messico etc. così dopo tutti ci si rispetta di più e si evitano brutte scenate dovute alla stanchezza e al nervosismo. Senza bisogno di scomodare Voltaire o Che Guevara.