da Pier Franco Schiavone
Quello che è successo a Prodi, uno dei pochissimi ad essersi salvato dalla dilagante idiozia, ha due spiegazioni, una Darwiniana e l’altra di marketing. La prima riguarda la selezione di gruppo. Siccome l’Unione era rappresentata da una maggioranza in perenne litigio (oltre a Dini e Mastella, non dimentichiamo Diliberto, Pecoraro, Di Pietro, Turigliatto, Rossi e altri); il gruppo era destinato a soccombere nella lotta per la sopravvivenza contro un gruppo appena un po’ meno litigioso. E’ noto che un gruppo ha successo quando c’è unione e solidarietà tra i membri. E veniamo al marketing. Hanno sbagliato il nome, non dovevano chiamarsi Unione ma: Cestannoaprovà. Pensateci, chi avrebbe potuto ironizzare sul nome? Litigano? Beh, ma Cestannoaprovà! Come, e la Binetti? Cestaaprovà pure lei. La legge sul conflitto d’interesse? Il Libano? L’assetto del sistema televisivo? La legge elettorale? Cestannoaprovà. E così via. Non sono un genio?
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Granata, capisco che ragionare col “morto in casa” è assai difficile; probabilmente la decisione presa a caldo, non partecipare più alle votazioni, col tempo rientrerà. Non c’è dubbio che quella che oggi ti sembra una soluzione, sarebbe un ulteriore vantaggio regalato all’avversario; se una raccolta di firme si ha da fare, a mio parere, avrebbe senso, e sarebbe più utile e praticabile, farne una per la ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Per redigere questo appello potremmo fare riferimento ai decreti che ricordavo col mio post “BERLUSCONI INELEGGIBILE” del 19 u.s. CSF potrebbe darci una mano? C’è qualche lobbista interessato alla cosa?
da Gianni Guasto
Grazie, Professore, molte volte grazie. Grazie per la sua ostinazione, per la sua onestà, per il suo senso dello Stato. Grazie per aver rappresentato, in questa brutta sceneggiata che l’Italia non meritava (ma che continua, ahimé, nsensatamente a ricercare) il senso della dignità, del rispetto delle regole, della lealtà, dell’intelligenza politica. Grazie per aver sfidato in ogni momento l’impopolarità, nella convizione della bontà delle scelte; anche di quelle che non ho personalmente condiviso. Grazie per aver sopportato la mediazione continua ed estenuante con individui privi di spessore che nel momento in cui ribaltano la nazione per fare il proprio interesse, pretendono anche, senza il minimo senso del ridicolo, di “dare lezioni di stile”. Grazie per aver sopportato l’imbecillità dei duri e puri, che preferiscono la catastrofe all’immacolatezza delle loro piccole coscienze conformiste. Grazie, non la dimenticheremo.
Roma,25Gennaio 2008
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Romano è caduto come previsto dal Divino
Ieri-Giovedì24 Gennaio 2008-alle ore 18,30 circa -in diretta nazionale radiofonica- ILDIVINO MAESTRO OTELMA,aderendo all’invito pervenutoGli,aveva profetizzato lafatale caduta di Romano Prodi nel corso del noto programma RAI“Caterpillar”.
Ancora unavolta IL DIVINO MAESTRO ha sbalordito i credenti e i miscredenti colle Sueeccezionali Virtù Profetiche.
Quantidesiderano riascoltare la puntata di ieri,si rivolgano alla RAI.
Ora si apreuno scenario nuovo nella Storia d’Italia e IL DIVINO aggiornerà le Sue amatepecorelle italiche di quando in quando (inutili i sondaggi…visto che c’è LUI).
Sacro Sito:www.divinotelma.com
Sacro Blog:http://divinotelma.ilcannocchiale.it
da Pino Granata
La scelta non è facile essendo in ogni caso disgustosa, incivile ed ignobile. Io mi chiamo fuori…Se è vero che al peggio non c’è mai fine, dove andremo a finire?
da Vittorio Grondona – Bologna
Ringrazio Ceratti e Schiavone per il loro aiuto. In sostanza Di Pietro è l’amico di tutti purché tutti facciano a modo suo. Un modesto zampognaro molisano in costante ostinata aspirazione al premio la “zampogna d’oro”. Ammiro la sua trasparente onestà, ma nel contempo non sono affatto convinto dell’opportunità della sua ferrea intransigenza politica e sociale. Lui ha detto che si accorderà solo con chi condivide le sue idee. Mi sembra che attualmente sia difficile trovare queste particolari doti nello scenario politico esistente.
da Biagio Coppola
Dov’è l’italico regista che dopo il ’98 addossò ad una persona sola la fine del governo Prodi di allora? Forse non avrà il coraggio di farsi vedere in giro dato che il suo sponsor-amico ha affossato, per alimentare il proprio narcisismo, il nostro ex premier che ieri fieramente si è lasciato impallinare dalle comparse della politica italiana! La sinistra radicale ancora una volta ha dimostrato coerenza e lealtà e chi l’additava come probabile killer della coalizione vorrei che meditasse su quanto è avvenuto ieri. E pensare che dopo la mancata spallata di novembre la destra era in preda al caos!
da Corrado Vigo
Un appunto da fare, molto grave, al defunto governo Prodi è quello di non aver “prodotto” una legge elettorale in quasi due anni di tempo. Andremo a votare con una legge pessima, fatta e voluta, evidentemente, da gente pessima. E che garanzia avremo di una lunga durata del nuovo governo? Un cero a S. Gennaro (visto che è di moda la Campania) o a S. Agata (visto che si avvicina la ricorrenza della Santa catanese) è d’obbligo! Mio nonno, in questi casi, diceva sempre “scinni brasi, acchiana masi – acchiana brasi, scinni masi”. Mio nonno era del 1895. O era un veggente, o non è cambiato nulla. La seconda mi sembra calzare esattamente!
Il problema morale ha distrutto i due principali partiti della Sinistra ed il partito cattolico. I militanti e gli elettori non hanno tollerato che si usasse il proprio voto in modo illegale. Oggi ,invece, notiamo con rabbia che per gli elettori dell’UDC e di Forza Italia anything goes. Cuffaro viene riconosciuto colpevole di fatti gravissimi e condannato a 5 anni, non importa. Berlusconi si impossessa della Mondadori corrompendo i giudici, non importa. Cuffaro, Berlusconi, Previti, Dell’Utri o Spagna purchè se magna!
da Dan Galvano, Basilea
E’ una sensazione strana quella che mi pervade. Un sapore cosi’ amaro che neanche un bicchiere di liquore croato al miele appena bevuto riesce a mascherare. Sapere di aver fatto il possibile e non avercela fatta. Vedere festeggiare in un Parlamento dove la vera conquista ormai è una poltrona e non il bene della gente. Vedere chi crede che oggi qualcuno abbia davvero vinto. E invece abbiamo perso tutti. E’ un sapore strano, come quando ti lascia una donna e tu non ne capisci il vero motivo. Vorresti dimenticare tutto e risvegliarti sereno, dopo chissà quanto tempo. E invece sai che ci soffrirai ancora molto. E’ quello che provo per l’Italia in questo momento. La voglia di dimenticarla, dopo averla già lasciata. Sapere di amarla. Ma non capire affatto perchè si è ridotta cosi’.