Domani mattina intorno alle 7 sarò alla rassegna stampa condotta da Elisa Anzaldo a Uno Mattina. (csf)
da Pier Franco Schiavone
L’estate scorsa, al mare, una bambina di circa quattro anni, figlia di una signora seduta vicino a noi, indossava un vezzoso bikini. La cosa mi divertì e raccontai alla madre, dato che eravamo entrati in confidenza, che un mio amico, per il battesimo del figlio, gli aveva fatto confezionare un mini frak, suscitando la simpatica ilarità di tutti, persino del prete. La signora mi guardò stranita e mi disse, più o meno: guardi che il bikini a mia figlia lo metto per pudore, perché devono abituarsi da questa età ad essere riservate. Dunque le bebè col ciucciotto in brillanti devono imparare da subito che nella vita, se sei nata in certi ambienti, il brillante è indispensabile più delle mutande.
da Massimo Mai
Non c’è bisogno di nuove norme per rendere ineleggibile il Cavaliere. La norma, che esiste ed esisteva già alla data della sua prima candidatura, stabilisce che chi è titolare di concessioni pubbliche non sia eleggibile. A mio parere la legge andava fatta rispettare allora, farlo adesso farebbe somigliare la sinistra italiana a Putin. Che gli avversari politici li manda in Siberia come da tradizione Russa.
da Paola Altrui
Anch’io, caro Rocchino, sarei disposta a sottoscrivere la tua petizione; ma ha ragione Brighenti: non servirebbe a nulla. Non credo che l’ineleggibilità di Berlusconi sia sfuggita a chi avrebbe dovuto rilevarla e trarne le conseguenze; semplicemente, si è scelto di ignorarla. Questo la dice lunga su un certo modo di concepire la politica all’interno di entrambi gli schieramenti: all’insegna di un malinteso fair-play, in base al quale sarebbe antidemocratico precludere la competizione all’avversario (anche perché gli si consegnerebbe la patente di vittima agli occhi dell’elettorato), si può sorvolare su qualche misero “cavillo”, confidando ovviamente nella reciprocità. Di fatto, obblighi e divieti sanciti dalla legge vengono degradati a mere ragioni di opportunità politica, come tali liberamente interpretabili ed eludibili: non mi pare che ciò scandalizzi più di tanto gli elettori, come dimostrano i consensi tuttora riscossi da personaggi che, in un Paese serio, sarebbero stati rispediti a casa senza passare dal via.
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da Isabella Guarini
In previsione della vittoria del Cavaliere nelle ormai prossime elezioni, qualcuno in questo blog ha annunciato la ripresa dei Girotondi. Infatti, circolano in rete le immagini del regista del Caimano che fa il girotondo hard intorno alla Ferrari, visto che le precedenti versioni dei Girotondi hanno prodotto solo aria fritta.
da Corrado Vigo
C’era una volta … una persona che aveva commesso un reato. Poi andò a governare, e fece una legge per cancellare un reato. Alla fine della storia venne assolto. Il reato era stato cancellato per legge. E vissero tutti e contenti? Dovremmo chiederlo a migliaia di italiani alle prese con la giustizia per reate davvero banali e sciocchi!! Per difendermi da solo debbo andare al governo: non ce la farò mai! Intanto c’è chi ce la fa, “e visse felice e contento”.
da Biagio Coppola
Che il flirt veltrusconico si sia consumato è fuor di dubbio, adesso chi ne pagherà le spese sarà il vecchio-giovane che per aver tuonato, con una impennata d’orgoglio, il fatidico “correremo da soli”, sta trascinando la nazione in mano al nano di Arcore! Esultate e giubilate riformisti dell’ultima ora che il bel paese pagherà per i vostri scazzi da mancati democristiani.
da Dan Galvano, Basilea
Per rispondere a Roberto Vittorioso, pur essendo questo il mio terzo anno a Basel, devo ammettere di aver sempre saltato il Carnevale, cause di forza maggiore. Quest’anno no. Armato di camera e lenti, stavolta ho giurato di non mancarlo. Percio’ non so dire se effettivamente qualcuno vada in giro con i faccioni di SIlvio e Romano. Chissà se c’è in giro il costume ceppalonico piuttosto. Posso dire comunque che qua il carnevale è una cosa maledettamente seria (dimenticate le mascherate, il casino e i sambodromi in stile carioca). Data l’ora e la stanchezza, mi riprometto di riparlarne a voi tutti al piu’ presto con maggiori dettagli.
da Paolo Cape’
Nella lettera di Biagio Coppola intravedo un modo di pensare che, alla fin fine, è la vera ragione del mancato successo dei Governi di centro sinistra. Bertinotti, dice Coppola, avrebbe avuto valide ragioni di uscire dal Governo Prodi nel 1998 vista la guerra in Kosovo (che in realtà mi sembra sia stata approvata dal Governo D’Alema) e visto il mancato varo di una legge sulle 35 ore. Questo modo di ragionare presuppone che qualsiasi partito che partecipa a una coalizione di Governo possa e debba pretendere che si seguano tutte le sue indicazioni e proposte su qualunque argomento. In pratica ciascun partito membro della coalizione avrebbe il diritto di comandare, come se fosse da solo al Governo; altrimenti tanto varrebbe uscirne. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Caro Rocchino, sono pronto a firmare e far firmare l’appello per l’ineleggibilità di Berlusconi. Sinceramente ne ho le palle piene (mi scuso con i lobbisti) delle dissertazioni sulla caduta di questo governo. È nato male, malformato e geneticamente se ne andato, abortito. Non per questo rinuncerei mai al mio voto (a sinistra). Ho in antipatia chi invita le persone ad andare altrove invece che votare. Insomma… o si compie un gesto forte e simbolico, civile, o si cerca di alzare il sedere dalla sedia e vedere cosa fare. La frustrazione di vedere un paese nelle mani di beceri, delinquenti e uomini del disonore, ma fa salire la bile. È insostenibile. Se Grillo ha potuto fare, l’otto settembre, quello che ha fatto, non vedo perché da questo blog non si possa promuovere una qualche iniziativa civile e creativa, senza doversi sbattere i testicoli fra l’incudine e il martello (per gli uomini… per le donne non saprei).