da Emilio Pierini
Questo blog pullula di frequentissime citazioni delle famose leggi vergogna emanate nel quinquennio Berlusconiano. Personalmente mi sono spesso chiesto per quale motivo il governo in carica non avesse mai provveduto ad azzerare determinati provvedimenti. Dal sito del Corriere apprendo oggi che il manager rosso Consorte, l’amico intimo di Fassino, D’Alema e Latorre, indagato per il caso Abn-Antonveneta, ha chiesto il trasferimento del suo procedimento giudiziario dal tribunale di Milano ad altra sede per incompatibilità ambientale e mancanza di serenità del collegio giudicante. Insomma, secondo lui, ci sono tutti i presupposti per ricorrere alla “legittima suspicione”. Certe leggi, servono come il pane, diciamolo chiaro. Ecco perché nessuno le tocca.
da Federica Pirrone, Milano
“Che cosa vieta di dire la verità ridendo?” Orazio, Satire, I, 1, 24-5
da Pino Granata
Non bastassero i problemi quotidiani che ha il suo governo, adesso ci si mettono anche i camionisti. Confesso che l’ultimo sciopero di questa categoria mi ha più che spaventato: mi ha terrorizzato! Mi è venuta in mente la fine del povero Allende. Anche lo sciopero degli addetti alla Sanità non è da prendere sottogamba. E poi vigili, pompieri etc. Qui si va molto al dilà del diritto di sciopero. Certi scioperi possono essere letali per la Democrazia ed il sistema deve prendere le contromisure prima che sia troppo tardi. O è già troppo tardi?
da Pier Franco Schiavone
A Cerá, puoi fregare quell’anima candida di De Franco, ma a me no! Ogni volta che spari una cazzata, la spari talmente grossa da far dire a chi ti vuole bene: Ceratti provoca. Tu non provochi, tu le cazzate le dici, come tutti. Ricordi quella sulle morti bianche? Avevi scritto che in Italia sono fisiologiche, in percentuale alla totalità dei lavoratori, grandissima cazzata, avevi inserito anche gli addetti al catasto! Ma c’era bisogno di dire che testi l’intelligenza di tutti noi, per cavarti d’impaccio? Secondo me con questa affermazione sei stato solo scortese. Quando individui una presunta sciocchezza, puoi dirlo, nessuno si offende, se ne parla, e puoi dire anche: ragazzi, ho detto una cazzata, quando ti rendi conto, per esempio, di aver creduto ad una leggenda metropolitana. A proposito, CSF sta sotto? È il primo che ti ha chiesto dove hai preso quello studio, insomma, sta sotto o sta sopra? Attento, che ti legge anche dall’Argentina (sono perfido, eh?).
Ve lo ricordate vero che stasera alle 20,30 si parlerà del mio libro intervista con Cossiga ad Otto e mezzo sulla 7? Avrò il maglioncino rosso, a gentile richiesta (csf)
…. naturalmente. Inoltre, ti prego, fai due domande a Cossiga (uno dei maggiori responsabili dei miei travasi di bile). La prima è: Francesco, ci fai o ci sei? La seconda: ma non avevi detto che non ti saresti più occupato di politica per ritirarti a meditare? (E mantenga sta cazzo di promessa, maledizione!)
Domande fatte, leggere libro, ci sono le risposte. (csf)
da Paola Altrui
Caro csf, a volte aggrapparsi al significato letterale delle parole o avallare una loro interpretazione restrittiva induce ad equivocare: mi sembrava chiaro, per dire, che l’espressione “coloro che finanziano lo Stato con le proprie tasse” si riferisse alla categoria dei contribuenti genericamente intesa (a prescindere dal fatto che al suo interno esistano dei Briatore o dei Rossi non in regola col fisco). Ciò detto, una cosa sia chiara: non accetto l’equiparazione fra chi ritiene ingiusto attribuire il voto ai nostri connazionali all’estero e chi svilisce la loro dignità o nega la loro “italianità”. Il problema è nel significato, evidentemente diverso, che Carla Bergamo ed io attribuiamo alla partecipazione al voto: per lei assume una connotazione affettiva, legata all’opportunità di ribadire e rinsaldare il legame con la Patria lontana; per me è e resta il momento nel quale si esercita un diritto, ma al contempo si assumono delle precise responsabilità. Banalizzando: perché chi non fa parte del condominio dovrebbe concorrere alla nomina dell’amministratore? Se il prescelto si rivela un inetto o scappa con la cassa, chi paga? Eppure, nel caso del non-condomino escluso dal voto, nessuno si sognerebbe di evocare un pregiudizio o una discriminazione.
da Paola Ragone
Rosso, accidenti, rosso. Che domande!
da Vittorio Grondona – Bologna
Sì, si capisce che sei un amico!… Del Diavolo e dell’Acqua Santa… Belle considerazioni, ma di opportuno sapore “anchista”. Il guaio è che di censura si tratta. Chi fa satira non tradisce. La satira è fatta così anche per gli amici. Può essere o non essere condivisa, naturalmente. E’ ovvio che i suoi “bersagliati” non riescano quasi mai a condividela. E poi, nel caso specifico il tema era la guerra e per una satira sui signori della guerra le parole non sono mai abbastanza pesanti. Io forse, che mi reputo di indole quasi tranquilla, ne avrei usate altre, ma trattandosi di Luttazzi il suo dire rientra nella normalità e quindi le sue inequivocabili “martellate” non avrebbero dovuto destare meraviglia alcuna soprattutto all’una di notte. Tanto meno avrebbero dovuto meravigliare Ferrara e Campo Dall’Orto che conoscono Luttazzi meglio di me.
Ma il vero problema resta: esiste un limite alla satira? Annosa e noiosa questione (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, censurare i censori è impossibile. Certo rasarsi alla Cossiga sarebbe il riconoscimento di un raro ossimoro sulla esistenza in carne e ossa di un uomo che non c’è. Per questo venerdì seguirò otto e mezzo. Attenzione, però, al colore del pullover. Bianco, rosso e verde! Altrimenti si rischia di offendere gli Italiani nel Mondo!
Bianco rosso e verde proprio no. Ma apro il dibattito. Di che colore il cachemirino? (csf)