da Pier Franco Schiavone
Avete presente chi è Caltagirone (editoria, finanza, costruzioni, ecc..)? Allora perché quando si parla di conflitti d’interessi dimentichiamo Casini?
da Pino Granata
Secondo un copione già scritto, ecco che la destra si è scagliata contro i magistrati rei di indagare Donna Letizia. E così i magistrati sono buoni e vittime dei comunisti se indagano su Mastella o D’Alema, se invece toccano Berlusconi o Dell’Utri o la Moratti allora sono i magistrati rossi manovrati dai comunisti che usano la magistratura come una bomba ad orologeria, per scopi politici. Andiamo avanti così.
da Carla Bergamo
Qualcosa mi sfugge. La mia impressione era che le ultime guerre fossero vere e proprie crociate religiose, oppure no… forse crociate “petrolifere”? Insomma, qualsiasi cosa, meno che avessero questa diabiolica componente ateista, o addirittura comunista. Sarà che vivo un po’ lontana dal Vaticano, ma quest’ultima uscita del papa non l’ho capita.
da Paolo Beretta
Vero, caro Pierini. Il CSM ha rinviato la decisione al 17 Dicembre per l’azione disciplinare esercitata “per nuovi fatti” dal ministro Clemente Mastella il 4 ottobre scorso. Vedremo tra due settimane. Io sono pronto a fare ammenda (e non è che ci voglia questa gran fatica, con un Ministro come Mastella) se il CSM lo assolve. Vedremo anche se, in caso di condanna, sarà altrettanto ben disposto lei.
da Claudio Urbani
Nel post “Sarebbe possibile” Pierini sostiene che: “l’attuale Ministro della giustizia ha usato scorciatoie più efficaci trasferendo giudici che lo indagavano “. Beretta sostiene che “.. essere stati confermati anche dal CSM”. Tesi confutata da Pierini sostenendo che tale decisione sia una preveggienza di Beretta, perché la decisione sarà invece emessa il 17 dicembre. Insomma, caro Pierini, De Magistris dato da te per trasferito è anch’essa una preveggenza??
da Emilio Pierini
La teoria sulla problematica del conflitto di interessi riportata da Paolo Capè non mi convince per nulla. Primo perché Capè scrive un palese falso: all’estero hanno tutti disciplinato seriamente la materia. Tutti. Secondo perché mi sembra la solita via d’uscita italiana con il solito messaggio distorto che si invia : non si può correggere in corsa un qualcosa di chiaramente sbagliato. Se tre italiani su dieci ci rimarrebbero male a vedere Berlusconi dichiarato in eleggibile, sette su dieci farebbero salti mortali. Ed in democrazia, così come nella matematica elementare, sette è un numero più alto di tre.
da Paola Altrui Dev’esserci un equivoco, Cape’. Berlusconi non diventerebbe ineleggibile all’indomani di una nuova legge sul conflitto di interessi: lo era già al momento della “discesa in campo”. Una legge del 1957, mai abrogata, prevede infatti che non possano essere eletti i titolari di concessioni pubbliche (e Berlusconi era tale, in quanto proprietario di reti televisive e beneficiario delle relative frequenze). Per quale motivo la Giunta per le elezioni abbia in più occasioni ritenuto di poter soprassedere, e gran parte del centrosinistra abbia ignorato o respinto ogni obiezione al riguardo, è mistero che sarà consegnato ai posteri.
Pierini, io non faccio nessuna confusione sul TFR: la sostanza è quella. Il TFR viene conferito in INPS invece che restare in azienda. Per tutto il resto, per il lavoratore non cambia nulla salvo che, in caso di fallimento, i soldi del TFR sono al sicuro. Gavazzi e Boeri hanno scritto cose altamente opinabili. Sono un dipendente, mi sono interessato molto e da tempo alla questione e come funzionano le cose lo so. Non mi ricordo che Silvietto abbia mai fatto guadagnare a nessuno 177 euro, durante i suoi cinque anni. tranne a se stesso, con qualche zero in più. Fa bene la sinistra a richiedere verifiche. Vale solo ricordare che, nonostante le percentuali bulgare della passata legislatura, più di una volta il governo Berlusconi fu battuto in aula. AL confronto, questo governo è fatto da grandi amiconi. Pierini continua a porsi domande e domande: basterebbe lo sforzo di ragionarci su un pochino da solo su parecchie per averne le risposte, se solamente ne avesse voglia.
da Emilio Pierini TITO BOERI (Repubblica e La Voce.info )- 21/03/2007Come abbiamo ampiamente discusso in autunno, quella sul Tfr resta la vera misura “impresentabile” della Finanziaria per il 2007. Un debito per le imprese che si trasforma in un’entrata dello Stato: secondo la stampa finanziaria internazionale un trucco di bilancio e di finanza creativa che molto è costato, in termini di immagine e credibilità, al nostro paese. Lo stesso ministero riconosce che l’intervento concorre ad aumentare la pressione fiscale, e la sua entità rappresenta un chiaro rischio di attuazione per il 2007.
Francesco Gavazzi – (editoriale Corriere della Sera) – 02/10/2006Tra le nuove entrate la Finanziaria iscrive 5 miliardi che deriverebbero dal trasferimento all’Inps di una quota del Tfr. Mi stupisce che il Consiglio dei ministri abbia firmato questo provvedimento che può apparire come un trucco contabile: si chiama entrata l’accensione di un debito verso i lavoratori dipendenti.
da Fiorenzo Fontana
Ciao CSF, sono Fiorenzo il vostro primo supporter della vostra marcetta.Venerdì ho comprato il libro e purtroppo l’ho gia letto,però posso rileggerlo volendo.Ti ringrazio di avermi nominato sia all’inizio e anche alla fine;con orgoglio posso dire di essere il primo della mia famiglia ad entrare in un libro a tiratura nazionale.Un giorno passerò per Masetti sperando di trovarti.