da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Casalini, questo blog è stato premiato per la genuinità che lo distingue dagli altri. So bene che lo sai. Tuttavia insisti per dare una diversa struttura a questo sito. Stante la regola delle 500, in breve ti ricordo che proprio tu, nel tuo diario – Ulivo selvatico/stile libero – in data 5 marzo 2007, Splendori e miserie dei blog (1) –, scrivevi “Al lobbatore ignoto” tutta la tua amarezza: “Non credere di essere il solo: Sabelli non mi ha pubblicato per un anno e mezzo, altro che depressione! Ma c’è di peggio, te l’assicuro, rispetto al non essere pubblicato: ci sono i puntini (…)”. Ora vorresti che il nostro Csf si moltiplicasse per 10 o per 20 “eletti”? Semplicemente ti consiglio di prendere atto di quanto bello sia il tuo blog/diario, e lasciare a noi poveri diavoli, questo piccolo, forse per te, grande per noi, blog cosi come si trova, nel quale possiamo continuare a cazzeggiare (anche) felicemente. Non volermene, ti prego.
da Alessandro Ceratti
Anch’io vorrei essere un talebano, un nazista, un kamikaze islamico. Anch’io vorrei credere fortemente in qualcosa, tanto fortemente da non aver paura di sacrificare la mia vita per quello. Anch’io vorrei credere fortemente in qualcosa, purché quel qualcosa non fosse un inganno. Perché di inganni in cui credere è pieno il mondo, e non c’è nulla di peggio che credere intensamente in qualcosa di profondamente sbagliato. Pensate all’orrore del kamikaze islamico che si trova, una volta morto, nella migliore delle ipotesi, se non proprio tutto quello in cui aveva creduto durante la sua vita era completamente sbagliato, invece che settanta vergini pronte ad accoglierlo in un’eternità di delizie, di fronte alle fauci spalancate di Satana pronte a dilaniarlo. Questo destino forse ci fa rimpiangere quello di chi ha passato la vita con l’obbiettivo di cambiare l’automobile. Anch’io vorrei essere un talebano, un nazista, un kamikaze islamico, purché il mio Hitler e il mio Osama Bin Laden non fossero dei fantocci ancora più vuoti e inconsistenti di un nuovo modello di 4×4.
da Bruno Stucchi
Questa e’ l’unica, vera, inimitabile Divisumma, fatta quando gli ingegneri meccanici erano davvero ingegneri.
da Vittorio Grondona – Bologna
Sotto casa mia l’ora blu coincide con l’arrivo dei camion della raccolta rifiuti. Due addirittura. Facendo il tipico rumore, solo leggermente amplificato, di due aerei in piena battaglia celeste, il primo svuota ed il secondo lava. Tutto sommato era meglio il canto porta sfiga della civetta che ogni tanto a quell’ora in un passato più tranquillo aveva qualcosa da dire. La poverina però ha dovuto cambiare aria. Neppure lei è riuscita a competere con cotanta gentilezza notturna offerta spontaneamente dai fornitori dei servizi comunali bolognesi.
Ma perché dovrei ricordare Carcarlo Pravettoni al signor Arienti? Perché non sono acriticamente contro gli OGM? Per quello che ne so (anche) quello (come tanti altri) è un falso problema ecologista. E’ colpa mia se su questo genere di cose vengono messo in giro un sacco di stronzate, se chi parla di pericolo OGM in genere non ha la più pallida idea dei più basilari principi di genetica e di agricoltura? Se c’è qualcuno che pensa che siccome un certo processo è “naturale” allora si può star sicuri se invece a seguirlo è una multinazionale allora l’aspetto nocivo è assicurato? Io ho in mente parecchie cose molto “naturali” e molto poco gradevoli per la salute: si può andare dalla sclerosi multipla alla peste bubbonica attraverso tutta una serie di malanni apocalittica. Tutte belle cose che “Madre Natura” ha elaborato con tanta pazienza e amore nel corso di milioni di anni. Arienti! Carcarlo Pravettoni sarà lei!
da Giorgio Goldoni
Nomen Omen! Viva il capo della polizia e i suoi … manganelli!
Dubya Veltroni?
da Muin Masri
Vedere Giorgio Lauro nel suo letto tra cielo e terra fa ritornare in mente la foto del Leader Maximo a Cuba; non è un bello spettacolo per i cuori deboli. Sentire Sabelli Fioretti parlare di galli e galline è come sentire Emilio Fede dissertare degli effetti collaterali della guerra. Sapere che Cirri ha fatto una visita di cortesia a sorpresa ai nostri marciatori mi puzza assai. Se fossi al posto di Lauro inizierei a preoccuparmi sul serio immaginando il dialogo tra Claudio e Cirri fuori dalla stanza: “Cosa dici?” …“Non saprei”, risponde Cirri con il suo occhio clinico. “Cosa mi consigli di fare?” insiste Claudio… Cirri, da vero amico, non dà mai risposte, ma parla per metafore: “Anche Garibaldi fece la stessa domanda ai suoi compagni a proposito di Anita…”. Claudio tace in religioso silenzio consapevole che il futuro dell’Italia e la sorte del suo compagno di viaggio sono nella sue mani; nello stesso tempo, però, si ricorda che non esiste nessun legame di parentela tra loro. Aspettò fino a notte fonda e uscì fuori nel giardino dell’agriturismo di Franco. In mano aveva un oscuro oggetto nascosto sotto la coperta. Qualcuno giura che quella notte il gallo non fece nemmeno un canto e la pace regnò su tutta la valle.Marciare, marciare, marciare…
da Corrado Vigo, Trecastagni
Vorrei esprimere solidarietà per la marcetta, sperando che lì non faccia il caldo che qui, nel profondo sud, ci sta “cucinando”. Oggi le temperature hanno superato i 47.5 C°.
da Barbara Melotti
La nostra intelligence sul campo (che a noi il SISMI ci fa un baffo, e pure Tavaroli) segnala che i due camminatori sono testè partiti alla volta di Cusercoli. La febbre è passata. Mancano notizie delle vesciche. L’arrivo è previsto alle 21,30. Una prece.