La lobbista Palombi si propone come First Lady:
First lady: “Posso essere comunista?” Mi scrive Silvia Palombi, nei commenti del mio blog principale: “Non cercare più! Sono io la firts donna per te. Riassumo un dna insalata di riso, limitandomi ai tre rami più vicini: bisnonni paterni e bisnonno materno marchigiani, bisnonna materna discendente da noto rivoluzionario corso; nonno paterno, nonna materna romana, nonna paterna bellanese con ascendenti austriaci e spagnoli, nonno materno non pervenuto, mamma ciociara, papà romano. Sottoposta a ogni rinnovo di documenti allo sguardo interrogativo e un po’ scocciato dell’impiegato dell’anagrafe mi porto dietro identità conflittuali ma coerenti tra loro: Silvia Paola Maria Beatrice Guglielmina Ginevra. Ma dove la trovi un’altra così? Il fatto che io sia comunista rappresenta un problema?“. Cara Silvia, essere comunista non è un problema, peraltro il rosso sta tornando di moda e gli arredamenti vintage alla Goodbye Lenin oggi tirano più della solita paccottiglia Ikea. Quindi figurati, tutte le identità sono benvenute, al giorno d’oggi.
First lady: “Posso essere comunista?”
Mi scrive Silvia Palombi, nei commenti del mio blog principale: “Non cercare più! Sono io la firts donna per te. Riassumo un dna insalata di riso, limitandomi ai tre rami più vicini: bisnonni paterni e bisnonno materno marchigiani, bisnonna materna discendente da noto rivoluzionario corso; nonno paterno, nonna materna romana, nonna paterna bellanese con ascendenti austriaci e spagnoli, nonno materno non pervenuto, mamma ciociara, papà romano. Sottoposta a ogni rinnovo di documenti allo sguardo interrogativo e un po’ scocciato dell’impiegato dell’anagrafe mi porto dietro identità conflittuali ma coerenti tra loro: Silvia Paola Maria Beatrice Guglielmina Ginevra. Ma dove la trovi un’altra così? Il fatto che io sia comunista rappresenta un problema?“. Cara Silvia, essere comunista non è un problema, peraltro il rosso sta tornando di moda e gli arredamenti vintage alla Goodbye Lenin oggi tirano più della solita paccottiglia Ikea. Quindi figurati, tutte le identità sono benvenute, al giorno d’oggi.
Perchè “il voto di scambio è reato ma il televoto ancora no”:
LDC Per Gaeta offre il televoto di scambio Non ci facciamo mancare nulla, e così adesso pure la campagna elettorale gaetana ha cominciato a combattersi a colpi di sondaggi. Anche noi, nella provincia sudpontina, entriamo a pieno titolo nella Repubblica democratica e mediatica fondata sul sondaggio. Insomma: si danno i numeri. A spiegare che vinco io, anzi no sta rimontando quell’altro, che si trionferà al primo turno o che la si spunterà al ballottaggio, e che insomma la verità è sempre diversa, diversa da come la dipingono gli altri. D’altronde l’uso dei sondaggi può rispondere a precise strategie: non più numeri che certificano ma numeri che orientano, sfornati e divulgati non tanto per sondare il terreno quanto piuttosto per scaldarlo in vista della cavalcata trionfale. Sondaggi più importanti delle opinioni che rilevano. Utilizzati per orientare – invece che per capire – le idee. Per costruire – invece che per rappresentare – la realtà sociale. Ve lo ricordate, per dire, il famoso “sondaggio americano” di Berlusconi un anno fa? A Gaeta: ha cominciato l’ex sindaco Magliozzi, di Forza Italia: “I sondaggi ci danno tra il 58 e il 63% se la Cdl va unita alle elezioni”. E subito ha controbattutto Raimondi, il più quotato degli outsiders con una sua lista civica: “Fermo restando che non ci credo, ma sondaggi dell’autorevole Doxa mi danno al ballottaggio”. Sul portale Telefree subito si è sbizzarrita una guerra di numeri e cifre, a metà tra la demoscopia e lo scopone scientifico. Ebbene, a questo punto lo diciamo: anche noi di Spaghetti Spin Doctors crediamo nei sondaggi. I nostri in particolare. Siamo sicuri di vincere e di conquistare Gaeta. Autorevoli fonti ce lo potrebbero confermare. Decine e decine (ovviamente per cento) di elettori sono disposti a dichiarare il voto per Di Ciaccio Sindaco. A farsi simulacro e paravento di questa democrazia in mano ai maghi. E dunque, poiché il voto di scambio è reato ma il televoto ancora no, noi di LDC Per Gaeta siamo disposti a offrire pacchi di pasta, scarpe spaiate, rolex plastificati e finanche incarichi di catalogazione musicale presso la collezione di dischi a casa mia a tutti coloro che dichiareranno a Di Ciaccio Sindaco il loro voto a tutti coloro che lo contatteranno per conto di istituti di sondaggi. Votate e fare votare Di Ciaccio, conquistate la teledemocrazia a base di sondaggi, perché il popolo non può aspettare il voto, gli basta il televoto!
LDC Per Gaeta offre il televoto di scambio
Non ci facciamo mancare nulla, e così adesso pure la campagna elettorale gaetana ha cominciato a combattersi a colpi di sondaggi. Anche noi, nella provincia sudpontina, entriamo a pieno titolo nella Repubblica democratica e mediatica fondata sul sondaggio. Insomma: si danno i numeri. A spiegare che vinco io, anzi no sta rimontando quell’altro, che si trionferà al primo turno o che la si spunterà al ballottaggio, e che insomma la verità è sempre diversa, diversa da come la dipingono gli altri. D’altronde l’uso dei sondaggi può rispondere a precise strategie: non più numeri che certificano ma numeri che orientano, sfornati e divulgati non tanto per sondare il terreno quanto piuttosto per scaldarlo in vista della cavalcata trionfale. Sondaggi più importanti delle opinioni che rilevano. Utilizzati per orientare – invece che per capire – le idee. Per costruire – invece che per rappresentare – la realtà sociale. Ve lo ricordate, per dire, il famoso “sondaggio americano” di Berlusconi un anno fa? A Gaeta: ha cominciato l’ex sindaco Magliozzi, di Forza Italia: “I sondaggi ci danno tra il 58 e il 63% se la Cdl va unita alle elezioni”. E subito ha controbattutto Raimondi, il più quotato degli outsiders con una sua lista civica: “Fermo restando che non ci credo, ma sondaggi dell’autorevole Doxa mi danno al ballottaggio”. Sul portale Telefree subito si è sbizzarrita una guerra di numeri e cifre, a metà tra la demoscopia e lo scopone scientifico.
Ebbene, a questo punto lo diciamo: anche noi di Spaghetti Spin Doctors crediamo nei sondaggi. I nostri in particolare. Siamo sicuri di vincere e di conquistare Gaeta. Autorevoli fonti ce lo potrebbero confermare. Decine e decine (ovviamente per cento) di elettori sono disposti a dichiarare il voto per Di Ciaccio Sindaco. A farsi simulacro e paravento di questa democrazia in mano ai maghi. E dunque, poiché il voto di scambio è reato ma il televoto ancora no, noi di LDC Per Gaeta siamo disposti a offrire pacchi di pasta, scarpe spaiate, rolex plastificati e finanche incarichi di catalogazione musicale presso la collezione di dischi a casa mia a tutti coloro che dichiareranno a Di Ciaccio Sindaco il loro voto a tutti coloro che lo contatteranno per conto di istituti di sondaggi. Votate e fare votare Di Ciaccio, conquistate la teledemocrazia a base di sondaggi, perché il popolo non può aspettare il voto, gli basta il televoto!
E stasera tutti al gemellaggio Obama-Di Ciaccio:
LDC & Obama party! Gemellaggio per vincere Gli Spaghetti Spin Doctors stanno all’erta. Nuove iniziative sono in corso per la candidatura di Luca Di Ciaccio a Sindaco di Gaeta. A giorni irromperemo in città. E ripiomberemo nelle menti e sugli schermi di voi elettori. Intanto lanciamo una nuova iniziativa di fratellanza politica nel nome di LDC per Gaeta e degli ideali popolar-populisti che ispirano la nostra discesa in campo. La campagna per il sindaco di Gaeta incrocia quella del candidato americano Barak Obama. Un sostegno transoceanico che unirà Luca Di Ciaccio, l’autorevole outsider candidato alla guida della città pontina e uno dei candidati democratici americani. Il gemellaggio si concretizzerà sabato 31 Marzo presso la sede del comitato elettorale di Di Ciaccio in Via dei Latini,82 a Roma. Sono invitati tutti i sostenitori di questo inedito ticket, chi conosce e condivide i progetti dei due candidati e tutti quelli che vogliono partecipare a questo progetto di campagna. Durante la festa, che seguirà in collegamento quella americana, tra tiella gaetana e vino del Lazio, verrà anche lanciata l’asta per acquistare i gadget esclusivi di Luca Di Ciaccio, occasione unica per accaparrarsi le magliette con Di Ciaccio e le idee della sua campagna . Il party Obama- Di Ciaccio verrà ripreso dalla telestreet di Gaeta Tmo che lo trasmetterà nei giorni successivi.
LDC & Obama party! Gemellaggio per vincere
Gli Spaghetti Spin Doctors stanno all’erta. Nuove iniziative sono in corso per la candidatura di Luca Di Ciaccio a Sindaco di Gaeta. A giorni irromperemo in città. E ripiomberemo nelle menti e sugli schermi di voi elettori. Intanto lanciamo una nuova iniziativa di fratellanza politica nel nome di LDC per Gaeta e degli ideali popolar-populisti che ispirano la nostra discesa in campo.
La campagna per il sindaco di Gaeta incrocia quella del candidato americano Barak Obama. Un sostegno transoceanico che unirà Luca Di Ciaccio, l’autorevole outsider candidato alla guida della città pontina e uno dei candidati democratici americani. Il gemellaggio si concretizzerà sabato 31 Marzo presso la sede del comitato elettorale di Di Ciaccio in Via dei Latini,82 a Roma. Sono invitati tutti i sostenitori di questo inedito ticket, chi conosce e condivide i progetti dei due candidati e tutti quelli che vogliono partecipare a questo progetto di campagna. Durante la festa, che seguirà in collegamento quella americana, tra tiella gaetana e vino del Lazio, verrà anche lanciata l’asta per acquistare i gadget esclusivi di Luca Di Ciaccio, occasione unica per accaparrarsi le magliette con Di Ciaccio e le idee della sua campagna . Il party Obama- Di Ciaccio verrà ripreso dalla telestreet di Gaeta Tmo che lo trasmetterà nei giorni successivi.
dall’avv. Lina Arena
Credo che sia notizia alla portata di tutti quella che intravvede nella giustizia la trappola per topi. Non c’è soggetto che non abbia tratto una penosa impressione dallo stato della giustizia penale e civile in Italia. Ebbene, come si può mai esprimere apprezzamento per lo spreco di risorse e di tempo che è ci è dato constatare all’ombra di un palazzo di giustizia a Potenza? E’ mai possibile che non c’è cittadino italiano che può denunciare il coniuge per aver fatto morire di fame i propri figli mentre i VIP possono gioire nell’ammirare Corona in catene?
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile e simpatica avvocato Lina Arena, già dal 12/9/2001, e non dall’11/9/2003 – v. suo post ore 11,33 del 2/11/2001 – sul suo terrazzo sventola bandiera americana… Ora si lamenta che, nonostante il suo bellissimo appassionato gesto, i suoi amici filoamericani non le hanno mai manifestato segni di compiacimento. Provi allora a mettere al fianco della solitaria bandiera americana anche quella di Rifondazione Comunista… Poi attenda ed osservi. Si accorgerà che le bandiere si comporteranno meglio degli uomini. Svolazzeranno accarezzate dal vento accontentandosi del loro spazio senza mai disturbarsi. Noterà inoltre che l’originale esperimento, almeno questa volta, procurerà un pizzico di curiosità anche fra i suoi amici.
da Silvia Palombi
Sacco a pelo? tenda? telo da campeggio??? Ohmadonna ma potevi dirlo subito che è una marcia a tappe forzate per temprare lo spirto non più guerrier. Io pensavo che dopo aver cammminato quelle belle 6 ore si dormisse come dei cristiani in quelle belle pensioncine di provincia coi lenzuoli puliti e profumati, sui materassi, con un bagno anche sul corridoio ma con la doccia calda. A QUESTO DOBBIAMO PREPARARCI? Sarà una marcia di flagellanti?
da avv. Alessandro V. Frittelli
Caro Sabelli Fioretti,l’ultima volta che ci siamo scritti è stata in relazione ad una mia critica alla Sua scelta di intervistare il dott. Geronimo la Russa. La mia stima nei Suoi confronti non è mutata da allora, anche se non siamo ancora riusciti ad incontrarci per approfondire alcune delle ragioni della suddetta mia critica.Ciò premesso, Le scrivo, per chiederLe di prestare qualche minuto del Suo prezioso tempo per visitare nelle sue pagine principali il sito www.protc3.org ove viene descritto il progetto PROTOCOLLO C3, da me ideato assieme a due amici fidati.Ci terrei ad avere un Suo parere e, magari, qualche utile critica! E chissà che non Le venga anche la voglia di intervistarci ….Per ora ci stanno “ascoltando” Beppe Grillo e qualche rete televisiva locale.E il grandissimo Marco Travaglio – da Lei non a caso tre volte intervistato – potrà confermarLe la mia serietà, preparazione e professionalità.Grazie dell’attenzione prestata a questa mia email.
da Pier Franco Schiavone
Sandro Bondi, il poeta in sedicesimo (e le recita pure!), quello innamorato di Berlusconi, ha detto a Maddalena Barbieri, sul Magazine del Corriere, che lui nel ’77 era scortato dal servizio d’ordine della CGIL perché minacciato da Autonomia Operaia. Buumm! Ma questo è niente, afferma che gli autonomi coniarono uno slogan tutto per lui: “Bondi è come un ravanello, rosso fuori e bianco nel cervello”; questo era lo slogan che tutta l’ultra sinistra urlava contro Berlinguer e se n’è appropriato un nano come Bondi. Però, anche la Barbieri, fargliela passare così! Ma daaai!
da Paolo Beretta
Complimenti a Schiavone per la precisione degli interventi, da cui, a mio parere, il punto principale che si evince è uno: quanto a certezze, è più affidabile un promotore finanziario di Programma Italia del Papa. Che dovrebbe essere infallibile. A questo punto, mi dimetto da cattolico.
da Domenico “Pezzo” De Fango.
Col capo cosparso di cenere, anzi de fango, chiedo ufficialmente scusa a Schiavone per aver giocato col suo cognome, accostandolo a quello di Catone il Censore. Credo che a una persona colta e informata come Schiavone, una delle colonne portanti e storiche del blog, un pizzico di ironia (e di autoironia) non farebbero che accrescere il suo appeal (ops, un inglesismo!). Del resto, il nostro stesso pazientissimo e paterno ospite ha fatto della levità e dell’ironia la propria perfetta cifra stilistica.
da Muin Masri
Cara Rita, il piacere è tutto nostro! Dovrei farti un piccolo questionario: come è tua figlia? Voglio dire, è brava a scuola? Resiste giorni senza hamburgher e patatine? Non frigna all’odore forte dei calzini sudati? Può fare a meno di un posto al sole? Ama l’improvvisazione? Riesce a pedalare e a fare i compiti contemporaneamente?… I miei ragazzi non sono tanto più grandi della tua, ma sono molto selvaggi e amano fare i furbi solo con me, quindi puoi stare tranquilla, andremo pian pianino.PS. Cara Barbara, appena possibile ti farò sapere qualcosa di più preciso su “Autori Per Roma” dell’Associazione Culturale Racconti Teatrali.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Csf, credo che almeno una spiegazione ce la devi del perché qualcuno possa godere di particolare gradimento e vedere pubblicati i suoi post, nonostante i contenuti. Uno di questi è l’avvocata (che gode anche del singolare privilegio – negato a tutti gli altri – di vedere il nome preceduto dal titolo professionale). Andando al sodo, cosa significa il post odierno, col quale pretenderebbe “un premio dall’ambasciatore americano” ? Cosa inorgoglisce tanto l’avvocata della politica americana, al punto di sbandierare tre/bandiere/tre? Forse perché, Bush, nonostante abbia Parlamento e Senato contro, insiste nella sua disastrosa guerra personale?