da Paolo Beretta
Qualche domanda, visto che vedo tutti ben disposti a linciare Prodi e trovare mille motivi per la sua crisi. A qualcuno è mai venuto in mente di considerare cosa avrebbe fatto Berlusconi al suo posto ? Nessuno si ricorda che proprio Berlusconi ottenne la fiducia nel ’94 (159 a 153) grazie ai senatori a vita ? Che sempre il Banana fu protagonista di una crisi con rimpasto il 28 Aprile del 2005, quando poteva contare su numeri ben diversi in Senato (170 contro 117) ? Che il Cavaliere poteva ben permettersi defezioni e distinguo, che di scorta ne aveva ? E tutto questo grazie solamente alla “porcellum” ? A questi aspetti ci ha mai fatto caso nessuno ?
da Carla Bergamo
Hanno aggiudicato all’Italia un primato, quello di ‘paese più bigotto del mondo’. Evviva. Se volete saperne di più, leggete la Stampa di oggi, dragor.blog.
da Santi Urso
Duole che, pur anche per un solo attimo, si possa immaginare ch’io mi sia mai privato d’una puntata (live o registrata) di Ballaro’, oltretutto caldamente consigliato anche dal FAB (Fronte Apologetico Bufalino). Ammetto che non e’ amore esclusivo e fecondo (spesso esercito, come Onan, lo zapping). Ma la gentile insinuatrice vorra’ ammettere che la fortuna di Paperino si e’ rivelata semplicemente prodigiosa. E’ opportuno esorcizzare tenaci preconcetti con la lettura di (e la meditazione su) La vita di Galileo di Bertolt Brecht. Il FAB lo considera necessario ancorche’ la giustizia letteraria non si possa eccetera. cordialita’ shakirodalemianeps. ma Ella, Gentile Sabbatico, si e’ forse perso la lezione politica della danzatrice (per alcuni anche cantante) libanocolombiana?
Rubbia sta in Spagna a costruire centrali eliotermiche ecologically-correct, Ceratti. Ergo, anche lui si occupa di quelle che chiama stronzate, ma che stronzate non sono. In Germania contano, con le stronzate, di coprire il 20% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2020. In Italia, con trenta metri quadri di stronzate, si potrebbe coprire il fabbisogno medio di una famiglia (3 KW). E meno male che è assessore all’ecologia.
da Pino Granata
Una cosa è certa : gli Amerikani non sanno cosa sia la diplomazia. La loro arroganza e loro spocchia sono pari alla loro incapacità di produrre una politica estera che non faccia commettere loro tragici ed irrimediabili errori. Mettiamo il caso del loro rifiuto di prendere nella minima considerazione la possibilità che i loro 26 spioni coinvolti nel rapimento di Abu Omar rispondano dei loro reati commessi sul nostro territorio: Il rifiuto dei estradare i loro agenti è netto ed è senza perifrasi. Stessa cosa per il pilota coinvolto nella morte degli sciatori del Cernis e per il soldato che uccise Calipari. Ma riusciremo mai a farci trattare dignitosamente da questi improbabili ed impossibili alleati che si ritengono al di là del bene e del male?
da Luca Moneta, Milano
Chiedo scusa, sono stato tre mesi all’estero e non mi sono tenuto molto aggiornato sulla questione. Non si trattava della prima cosa da fare una volta al governo, Rutelli dixit? D’accordo la legge elettorale “porcellum”, ma seriamente si vuole restituire al Paese lo stesso scenario delle ultime consultazioni? Chi non vuole una legge sul conflitto d’interessi nella maggioranza?
da Pier Franco Schiavone
Caro Tappi, hai ragione, non è importante dove Merisi sia nato, è anche vero che a Roma ci sono alcune delle sue opere più straordinarie tra cui la mia preferita, la Madonna dei Pellegrini, nella Chiesa di Sant’Agostino, starei ore a guardarla; la modella, tra l’altro, è forse colei per la quale Merisi ammazzò un rivale; però mi piaceva l’idea di scrivere: Calderoli? Tiè! Sto leggendo il mastodontico ma bellissimo: Dossier Caravaggio di Berne-Joffroy André, quando l’avrò terminato ne parlerò su blogbook. Quanto al Berlusca, caro Rinaldi, il problema della legge sul conflitto d’interessi è fondamentale, senza quella legge qualunque creso un po’ geniale e un po’ pazzo, può far credere a chiunque sia culturalmente disarmato che esiste il Paese delle meraviglie e fare della cosa pubblica, cosa sua.
dalla associazione delle vittime della strage Bologna (via Antonio Leonforte)
Apprendiamo che il 1°marzo nella nostra città, il fondatore delle Brigate Rosse il terrorista Renato Curcio, mai pentito né dissociato, verrà a tenere una lezione quale esperto di lavoro precario. Riteniamo che questo invito incredibile sia segno di disprezzo per l’intera città. La nostra città colpita ripetutamente dal terrorismo fascista e brigatista non merita una simile presenza, altri debbono essere i riferimenti per le nuove generazioni e non utilizzare un terrorista quale esperto. Con inviti simili si dimentica la storia di questo paese, il costo in vite umane che simili personaggi hanno causato e si allontanano il ricordo e la verità sugli anni di piombo col rischio di far apparire i terroristi quali educatori e questo è inaccettabile.
da Simone Boi
I pannelli fotovoltaici possono essere un in più. E con il miglioramento della tecnologia e il calo dei prezzi si potrebbero sfruttare su molti tetti inutilizzati. Male sicuramente non le fanno, e pochi, le assicuro, credono siano la soluzione ultima. li ogm-free sono un diritto, non una stronzata, anche se oramai il treno è perso e qualunque cosa si faccia non ce ne potremo mai liberare. i combustibili biologici sono una realtà, non una stronzata. Gli investimenti si moltiplicano, e se mai dovessimo riuscire a sganciarsi dell’economia petrolifera, siederà su una macchina che va a olio di colza (sperando di esserci ancora). Rubbia non c’entra nulla, ma infastidito mi ero convinto che il suo fosse un discorso generico. “Butta dentro qualunque cosa ecologically-correct” è sempre meglio che continuare a buttare carbone nelle centrali, bruciare rifiuti parlando di termovalorizzazione. Per tornare a Rubbia, ce lo siamo giocati noi, e non perchè era tutta una poltiglia, ma perchè noi siamo degli stronzi.
CartaCanta di Marco Travaglio – Repubblica.it
“Il governo ha dovuto presentare le dimissioni, e oggi attraverso il mercato del voti, un mercato in cui ballano i nomi di questo o quell’altro eletto della Casa delle Libertà, questa maggioranza ha garantito al presidente della Repubblica di avere i numeri che non ha avuto nella recente votazione sulla politica estera”. (Silvio Berlusconi, 24 febbraio 2007).
“Questo è trasformismo e nessuna politica seria può passare attraverso il tradimento del sacrosanto patto di lealtà fatto con gli elettori”.(Pierferdinando Casini, Udc, commentando l’annuncio di Marco Follini che voterà la fiducia al governo Prodi, Tg3, 24 febbraio 2007).
“Signor Presidente, prendo la parola per una breve dichiarazione di voto. Siamo in un passaggio estremamente delicato… Il Presidente del Consiglio [Berlusconi, ndr] ha chiesto proprio questo: di essere giudicato per le cose che farà. Io non intendo impedire a lui di avviare la sua attività di governo. E’ dunque per questi motivi, signor Presidente, che per la prima volta nel corso della mia lunga esperienza all’interno delle istituzioni mi accingo ad adottare comportamenti difformi dalle indicazioni del mio Gruppo: lo faccio con tormento, ma con la piena convinzione di compiere una scelta razionale, equilibrata e responsabile che va nell’interesse della governabilità del nostro paese. (Vivi, prolungati applausi dai gruppi Forza Italia, Lega Nord, Alleanza Nazionale-MSI e del Centro cristiano democratico. Congratulazioni).(Luigi Grillo, all’epoca eletto nel Ppi, dichiarazione al Senato, 18 maggio 1994).
“Erano le 20 e 9 minuti del 18 maggio 1994. Me lo ricordo perché c’era la diretta dall’aula su RaiUno; a seguire, la finale di Coppa dei Campioni Milan-Steaua: 5 a 0, coppa al Cavaliere. Per la prima volta in venticinque anni di militanza democristiana, mi alzai per pronunciarmi in dissenso dal partito. Non avrei votato per Berlusconi, ma sarei uscito dall’aula, per fare in modo che il quorum si abbassasse. No, non cercai di convincere altri a seguirmi. Ne avevo parlato solo con Andreotti e Taviani. Ma altri tre senatori popolari fecero come me. Uno, Vittorio Cecchi Gori, lo conoscevo poco: non era un politico ma un produttore cinematografico, credo non volesse entrare in urto con Berlusconi. Gli altri erano due vecchi democristiani come me: Tomaso Zanoletti, storico sindaco di Alba, e Nuccio Cusumano. Entrambi hanno poi lasciato il Ppi per entrare nel Ccd di Casini e Mastella. Ma non ci furono trattative, né prebende”.– Tre mesi dopo però il senatore Grillo divenne sottosegretario al Bilancio.“Senza bisogno di scambi. Ero stato sottosegretario già nei governi Amato e Ciampi, nel ’92 avevo seguito in Parlamento la finanziaria più onerosa di tutti i tempi”(…).– E da Berlusconi, neppure un grazie?“Sì, quella notte magica mi chiamò. A mezzanotte, vinta la Coppa e ottenuta la fiducia, telefonò Gianni Letta che me lo passò: ‘Venga a trovarmi presto’, mi disse. Così entrai in contatto con l’allora capogruppo di Forza Italia al Senato”.– L’allora capogruppo di Forza Italia al Senato era un personaggio adamantino, un puro di cuore, un idealista che avrebbe potuto cadere in un’ingenuità ma mai in qualcosa che somigliasse a una macchinazione: Cesare Previti.“Beh, insomma, andai da Previti, che sarebbe poi diventato ministro della Difesa, e lui mi combinò un colloquio con il Cavaliere”.(Luigi Grillo, Corriere della Sera, 21 aprile 2006).