da Domenico De Franco
Capisco benissimo lo stato d’animo di Freda, quando, portando argomentazioni documentate, anziché provocare un sano desiderio di approfondimento, viene tacciato tout court di essere un visionario. Ciononostante proverò a dare a qualche volenteroso blogghista una piccola traccia che parte da lontano e arriva fino alle fantomatiche armi di distruzione di massa irachene, passando dall’11 Settembre. Vorrei presentarvi un simpatico personaggio ignoto ai più: Allen Dulles.Per vari anni a capo della CIA, “venne infine licenziato da Kennedy, per la sua parte nella stesura dell’audace documento del 1962 sull’Operazione Northwoods, che chiedeva alla CIA di uccidere cittadini statunitensi [con finti dirottamenti aerei] e incastrare dei cubani, allo scopo di ottenere il supporto popolare per la guerra contro quella nazione.” (da Wikipedia). L’anno dopo Kennedy venne assassinato da mandanti tutt’oggi sconosciuti. Ebbene, sapete a chi è intitolato l’aereoporto internazionale di Washington. A Kennedy? Nossignori, ad Allen Dulles. Basta?
da Alessandro Ceratti
Oggi a Milano c’era la nebbia. Non un gran nebbione a dire il vero, giusto un po’ di foschia. Ma si notava perché era un secolo che non capitava che ci fosse nebbia. Sicuramente è la prima di questo inverno e anche gli inverni scorsi sono stati pressocché esenti. Ecco, in tanti parlano di riscaldamento globale ecc. ecc. e tutti ne parlano in chiave catastrofista. Ammesso e non concesso (per nulla concesso) che il tempo degli ultimi anni sia in qualche modo relazionabile con questo tipo di dinamica globale e non sia semplicemente il tempo che è capitato in questo periodo con le sue regolari irregolarità, quello che si può dire è che di fatto questi cambiamenti climatici ad oggi hanno portato solo benefici. Perché Venezia non mi risulta che sia già finita sott’acqua, mentre la mia bolletta del gas per il riscaldamento è diminuita così come i morti in incidenti stradali dovuti alla nebbia o il numero di voli annullati a Linate per quella causa. La verità è che fare i catastrofisti ci piace.
da Massimo Mai
Ha davvero stravinto su tutti i fronti, anche quando non ci sarà più perchè se ne andrà alle Maldive lascierà un paese berlusconizzato. Possibile che uno dei primi due quotidiani nazionali dia la prima pagina ai suoi problemi familiari? E domani la notizia sarà sulle prime di tutti gli altri giornali. Ma chi se ne frega, che se li risolvano a casa, o vadano da un consulente di coppia, i loro problemi. Tra tutti quelli che è riuscito a creare questo riguarda pochissime persone. A me toccano di più l’incremento del debito pubblico, la legge Gasparri, la legge elettorale, la riforma della scuola, lo stato in cui è stata ridotta l’università, la Cirielli, la Pecorella e mi fermo qui. Forse però il guasto peggiore è stato ridurre tutto a spettacolo. Del resto se i politici vanno a fare i “simpatici” al Bagaglino, è giusto che su Repubblica in prima ci stia una lettera di un attrice delusa dal marito. Un immenso blob.
da Gianni Guasto
Certo, il pezzo di Bocca non si può condividere; e non per il grido di dolore sul bollito e sulla salsa verde che non ci sono più, che quello é un pezzo di noi che potrebbe anche sparire, e a nessuno piace vedersi trapassare.Il fatto é che Bocca si é dimenticato di spiegarci perché le tate non entrano più bambine nelle case dei signori, e perché il servizio non può essere più assunto come un artigianato nobilitato dalla capacità e dall’esperienza. Nè é colpa delle colf extracomunitarie, se non riescono ad idealizzare i loro datori di lavoro, come modelli cui rimanere fedelmente affezionati.(…) Ma se il pezzo di Bocca solleva parecchie perplessità, quello di Giordano non si può nemmeno leggere, dato che alla decima riga si é esausti per la ripetitività del nano di redazione, che avendo scoperto il Maestro in fallo (quandoque bonus dormitat Homerus), vi si accanisce sopra con eccitazione forsennata e invidiosa: e quando mai gli capiterà un’altra occasione simile? Si può capirlo, il poveretto.
da Primo Casalini, Monza
“Non ridere, non lugere, neque detestari, sed intelligere”, così Spinoza. Credevo che il non avere utilizzato il grande patrimonio di dati delle primarie fosse una losca astuzia, ma non è così e l’ho capito sul campo, non me lo sono sognato di notte. Ricordate? Abbiamo fornito i nostri nomi, gli indirizzi, il numero di telefono, le e-mail, ed abbiamo anche pagato dei soldi. Qualcuno ha visto un ritorno, fosse pure un grazie che non si nega a nessuno? Niente, ed io avevo capito che intendessero evitare di ampliare il giro, giocando sempre all’interno della autoreferenzialità. Che ci trattassero da parco buoi, cosa brutta, ma la realtà è peggiore. E’ che non si rendono conto di ciò che un ragazzo di vent’anni sa dopo sei mesi di lavoro, cioè che un data base del genere è un patrimonio aziendale da utilizzare con rapidità ed efficacia, finalizzandolo a precisi obiettivi. (…) I dati che noi abbiamo fornito dormono in armadi sparsi qua e là o si impolverano poggiati sul pavimento e nessuno ha pensato di immetterli in un PC. Hanno altro a cui pensare, chissà cos’è. (…)
da Silvia Palombi, Brasilia
Secondo me dopo anni di travagli finalmente a casa Berlusconi hanno preso l’unica decisione saggia della loro vita: farla finita, lasciarsi. E, come sempre fino ad oggi, hanno studiato il modo a tavolino: lui fa il cretino con le poppute e lei si offende pubblicamente; Mauro pubblica la lettera di lei e Latella intervista lui. Come quando lei rilasciò un’intervista fiume a Micromega per spiegare se stessa e le sue scelte. Uff, con tutte le cose importanti che abbiamo da fare (io per esempio andare al mercato degli indios).
da Claudio Urbani
Ora è chiaro perché i sondaggi di Berlusconi sono sempre sballati: conteggia a suo favore il voto di Veronica!
Continua il successo di pubblico del libro di Marco Travaglio “La scomparsa dei fatti”. Di pubblico, di vendite ma non di critica. Si segnalano finora solo quattro recensioni. Per aiutare chi vuole andare a sentirlo ecco l’agenda
Agenda
31.01.2007La scomparsa dei fatti a Santarcangelo di RomagnaL’autore incontra i lettori a Santarcangelo di Romagna (RN)Marco Travaglio presenta il suo ultimo libro La scomparsa dei fatti in occasione della manifestazione “A cena con l’autore”, presso “Il Ritrovo da Titti” in via Di Nanni Dante, 8.
02.02.2007Incontri a PadovaOre 17.30, c/o Libreria Mondadori, presentazione del libro La scomparsa dei fatti.
Ore 21.00, c/o Multisala Pio X – Via Bonponti, 22 (zona Duomo), conferenza-spettacolo dal titolo “Miti, leggende e bufale” con Marco Travaglio.
07.02.2007Incontro a Fiorenzuola d’Arda (Pc)Ore 21.00, c/o teatro “G. Verdi” incontro dal titolo “Lo stato dell’informazione in Italia”. Sarà presente Marco Travaglio.
08.02.2007Incontro a Manerbio (Bs)Ore 21.00, c/o Centro Scolastico Polivalente –Via Solferino, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
09.02.2007Incontro a BolognaOre 17.30, c/o Libreria Feltrinelli – Piazza Ravegnana, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
09.02.2007Incontro a RavennaOre 21.30, c/o Mama’s Club, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio. Il referente è Italo Arfelli 338/1881476.
12.02.2007Incontro a Pont Saint Martin (Ao)Ore 21.00, c/o Centro Culturale “Villa Michetti” – Via Resistenza, 5, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
14.02.2007Incontro a FirenzeOre 14.30, c/o il plesso dattico di Via Morgagni, 42, incontro sui presunti brogli elettorali alle politiche del 2006. Proiezione del film di Enrico Deraglio “Uccidete la democrazia” e a seguire dibattito. Sarà presente Marco Travaglio.
15.02.2007Incontro a Nogara (VR)Ore 21.00, c/o Sala Consiliare del Municipio – Via G. Falcone e P. Borsellino, 1, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Introduce Cristina Catarinicchia (giornalista). Sarà presente Marco Travaglio.
16.02.2007Incontro a Saonara (PD)Ore 21.00, c/o Auditorium della Scuola Media di Villatora Saonara, incontro dal titolo “Informazione libera?” con Oliviero Beha e Marco Travaglio.
20.02.2007Incontro a TorinoOre 18.00, c/o Liberia Feltrinelli, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
21.02.2007Incontro a ParmaOre 21.00, c/o Parrocchia di Santa Caterina – Via Repubblica, 23, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
23.02.2007Incontro a PescaraOre 17.00, c/o Museo delle Genti, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
23.02.2007Incontro a Roseto (Te)Ore 21.00, c/o Palazzo del Mare, presentazione del libro La scomparsa dei fatti. Sarà presente Marco Travaglio.
L’idea è di Caterpillar, Spegnere la luce per cinque minuti, il 16 febbraio alle ore 18,00. Si chiama “M’illumino di meno”. Perchè? Ve lo debbo proprio spiegare? (csf)
da Vittorio Grondona – Bologna
A Ballarò si è parlato dei risibili aumenti trovati da alcuni operai nella busta paga di gennaio grazie ai benefici della finanziaria 2007, della imminente riforma delle pensioni e del TFR. A parte gli aumenti che quei lavoratori piano piano si accorgeranno essere stati solo fumo negli occhi, per i resto è proprio il caso di dire: alzi la mano chi ci ha capito qualcosa. Di certo c’è il fatto concreto che in conseguenza della riforma Dini, con la quale la pensione sarà a regime calcolata col solo sistema contributivo, i nostri giovani un domani riceveranno come pensione un’elemosina pari più o meno al 40% dell’ultimo stipendio. Ecco allora sortire la furbata della politica capitalista che non ha perso tempo per intortare gli operai cercando di convincerli a cedere il TFR per istituire una pensione integrativa. Nessuno ha quantificato però a quanto potrebbe ammontare la relativa rendita mensile fra 35 anni. Supponiamo che nella più fantasiosa delle ipotesi tale rendita sia ogni mese rivalutata rispetto al versato incredibilmente del 50%, facendo i conti della serva, un operaio fra 35 anni, con ultimo stipendio mensile di mille euro, riceverà una pensione mensile di 400 euro più al massimo 130 euro di quota integrativa. Una maggiorazione superiore ad un terzo dell’importo spettante dal calcolo del meccanismo pensionistico normale sarebbe infatti non ragionevolmente verosimile. E pensare che gli avidi furbi che stanno ideando questo triste futuro per i nostri figli si divideranno da subito una torta annuale di circa 19 miliardi di euro freschi freschi da restituire, forse, piano piano fra 35 anni. Va mo là! Alla fine siamo tutti Cavalieri…