da Vittorio Grondona – Bologna
Così sono partiti… Ho visto tutta la prima parte on line di Arcoiris (1 h e 46’) sulla riunione del 26 agosto per la marcia della pace. Ho visto anche la trasmissione sulla missione di pace andata in onda ieri sera sui Raduno presentata da Monica Maggioni. Tutti parlano per un verso: sono felici della nostra presenza in Libano, mascherata di ONU, ma nella vera sostanza nessuno sa nulla di quello che andranno a fare laggiù i nostri ragazzi. Fassino addirittura ci informa gongolante che questa volta possono sparare, ma solo per secondi… Speriamo che i primi abbiano una pessima mira allora? L’opposizione è partita da un sì subito, poi è passata ad un distinguo e infine è sul forse no all’approvazione… Mi dispiace di essere fuori dal coro esaltante divulgato dall’informazione di sinistra. C’è in tutto quel confuso vociare comune qualcosa che non mi quadra e che purtroppo non accenna a schiarirsi nemmeno a seguito del mio aumentato impegno di approfondire l’argomento. Anzi, adesso ho addirittura la sensazione che in me prenda sempre più piede la convinzione che essere incondizionatamente di parte equivale ad una subdola forma di fondamentalismo.
da Lorenzo Trapani, Londra Dopo quarant’anni a sinistra, finalmente Beretta ci spiega la distinzione tra antisionismo ed antisemitismo. Nell’attesa, snervante, io mi ero dovuto accontentare della “cagata pazzesca” di Martin Luther King: l’antisionismo, diceva, e’ la falsa coscienza dell’antisemitismo. Benche’ sionista trinariciuto, la considerazione di ML King mi lascia perplesso. Tuttavia il sionismo ha vissuto nella storia e oggi non e’ piu’ soltanto un costrutto ideologico. Sul suo album di famiglia, ad esempio, ha il nazionalismo e la laicita’, Netanyahu e Beghin ma anche Rabin e i numerosi sionisti della Brigata Ebraica che (sotto la futura bandiera di Israele) rischiarono e talora persero la vita per liberare l’Italia dal nazifascismo. Non criticare il sionismo nelle sue declinazioni e’ nefasto anzitutto per il sionismo e per Israele. Ma essere antisionisti, vedere il sionismo come una notte in cui tutte le vacche sono nere, e’ un atto estremista ed infantile. Che appartiene sia all’estrema destra (ultraortodossa) israeliana in cui militava l’assassino di Yitzak Rabin, che ad una parte (secondo me minoritaria) della sinistra italiana.
da Alberto Arienti
Io sto dalla parte di Kavoshi. Caro Beretta pensi al movente: quello di Erica ed Omar, seppur disdicevole, è “laico” e cioè frutto di un orrenda motivazione, che però agisce dall’interno della persona, mentre quello del padre di Hina, pur trovando terreno fertile nelle pulsioni più intime, arriva dall’esterno. Chiamiamola “istigazione culturale”.
da Gianluca Freda
Se dovessi spiegare cosa intendo per “mafia”, direi che essa consiste in una situazione sociale in cui le persone rinunciano a esigere diritti e si rassegnano a elemosinare favori. La mafia è potere detenuto da un singolo e ossequiato dalla collettività, anziché l’inverso, che era poi ciò che intendevamo per “democrazia” prima di restarne a corto per eccesso di esportazione. La mafia è una donna che per poter godere di un suo diritto (quello alla salute sua e dei suoi familiari) si rassegna a svenderne un altro (quello alla libertà del voto). La mafia è ciò che divide gli uomini in buoni e cattivi non sulla base del vantaggio o del danno che essi apportano alla collettività, ma del vantaggio o del danno che arrecano ai singoli individui che forniscono la valutazione. La mafia giustifica il protettore di un assassino latitante in nome dell’amicizia personale. La mafia è un gruppo di uomini di sinistra che vota per un democristiano inquisito in nome dell’amicizia personale. La mafia è il privato. La mafia è una malattia del pensiero, un tumore al cervello di cui è ammalata l’intera società italiana. Totò Cuffaro non ne è che un terribile sintomo.
da Pier Franco Schiavone
Ho seguito su TL un pezzo del dibattito tenuto a Rimini da Berlusconi e Formigoni sulla libertá. Moderatore (chissà cosa doveva moderare) Oscar Giannino. Non parlo dell’intervento di Berlusconi, incolto, demagogico, totalmente privo di sostanza. Mi ha invece sorpreso Giannino, del quale condivido poco ma che mi aveva sempre dato un’idea di persona informata e acuta, che, davanti alla platea dei ciellini, ha sbracato. Siete meglio voi che infiammate questo Paese con la forza del pensiero (i ciellini!!) di quelli che vanno in giro a sfasciare vetrine. A parte il fatto che, per quanto mi riguarda, parlerei più volentieri con un Black Blog che con un ciellino, qualcuno sa dirmi perché quando vanno al Meeting di Rimini tutti tessono le lodi dei ragazzi di CL, da Arbore alla Casalegno, passando per i politici? Ma poi davvero elogiano i ciellini (ragazzotti che, alla loro etá, s’infiammano per Andreotti e Berlusconi e fanno i galoppini per Formigoni), oppure, attraverso di loro, la CdO del (bravissimo) Vittadini?
Black Blog?
da Mauro Mauri
A me non fa alcuna paura l’Islam: anzi, ne apprezzo tantissimi principi. A me fa paura, una fifa matta, il modo con cui la stragrande maggioranza dei musulmani lo interpreta pretendendo poi di imporre a tutti la propria visuale, come ho potuto constatare di persona in Asia. La mia paura è ampliata dal fatto che l’argomento arrembaggio musulmano al mondo, alimentato con petrodollari, è nelle mani di gente come Bush, Calderoli, Caruso, Bertinotti, Diliberto nonché -purtroppo- della parte dei DS non allineata con Fassino. Tutti costoro, seppur con modo e ruoli assolutamente diversi rischiano di portarci in un baratro. Informarsi (viaggiando) per credere.
Liberalizzare le fantasie dei piccoli conti dei medi poveri e monopolizzare quelle dei grandi conti come quelli delle ricchissime banche sono trovate da geni politici del paese delle banane… Disponibilità di fondi societari fino anche a 72 miliardi di euro sbucati per incanto dallo svolgimento di pratiche amministrative sono senza dubbio i grandi miracoli del Dio Capitale… Miliardi di euro spariti nel nulla nel risparmio gestito da cd esperti bancari sono atti di prestigio dei grandi maghi banchieri che fanno impallidire quelli di Silvan… Così ad orecchio in questa tintinnante melodia monetaria c’è proprio qualcosa che stona! Che sia l’occhio vigile della Banca d’Italia ad avere già bisogno dell’oculista? O che sia invece il direttore dell’orchestra politica ad avere necessità di un ripasso del suo pentagramma elettorale?… Bah!… Da incredulo consumatore sono proprio curioso di contare i quattrini che avrò risparmiato alla fine di questa straordinaria nuova commedia!
da Pino Granata
Certo che se Schiavone avesse visto live in Sardegna, quello che noi abbiamo visto sui giornali e che ci ha fatto inorridire e cioè Briatoreindossante un tanghino, le sue sarebbero state delle vacanze horror.
da Silvia Palombi
Avvocato scusi se mi permetto ma passavo di qua e non ho resistito; di tutti i suoi post questo contiene la battuta più surreale e sorprendente delle tante che fino a oggi ci ha regalato: definire Cuffaro il povero Cuffaro è degno di grande scuola. Abbiamo solo da imparare.
dall’avv. Lina Arena
Quanta spocchia tra i suoi fans nel giudicare il povero Cuffaro! Se dovessimo porre a confronto la vita e gli ambienti di Palermo e Brescia sarà Palermo ad avere la palma della vittoria.
I miei fans? Perché, lei non è una mia fan? (csf)