da Pier Franco Schiavone
Berlusconi è talmente nero d’invidia per non aver potuto mettersi in vetrina da aver perso completamente la testa. Ha detto che Prodi che riceve i campioni del calcio è un insulto, e va bene, non ha accettato l’innocua battuta del professore sul godimento nel vincere di misura (proprio lui che raccontava barzellette anche al papa) e va bene, ma ha anche detto: se Prodi avesse ricevuto il vincitore del Tour non avrei avuto niente da ridire. Ma come, adesso il Giro d’Italia è diventato Tour? O si riferiva proprio al Tour? In tutti e due i casi è fuori di capoccia. Se Prodi continua così, ancora due o tre battute e dovremo ricorrere al TSO. Ah, dimenticavo, nemmeno La Russa scherza, ha detto che gli azzurri hanno gridato alla presenza di Prodi: siamo tutti di destra. Aiuto!!
da Vittorino Fabro – Udine
Scrive Battista: la legge morale ha un prezzo e chi viola la legge deve pagare. Benissimo, ma questi personaggi cattoliconi che insegnerebbero al Papa come fare il Papa (al loro Vescovo lo hanno già spiegato), che inseriscono il loro status di cattolici in ogni dichiarazione a garanzia della loro indubitabile superiorità etica e che ricomincerebbero senza indugio alcuno le crociate, alla fine ambiscono a essere cristiani con la polizza di assicurazione e rimborso spese a piè di lista.
di Alessandro Robecchi (da Paola Bensi)
Per quanto si parli di cose serie, drammatiche e addirittura delinquenziali (il sequestro di persona è un reato grave), la faccenda del rapimento dell’imam Abu Omar sembra saltata fuori da una gag di Aldo, Giovanni e Giacomo. La storia è nota: gli amici della Cia, più un po’ di amici del Sismi, prelevano un cittadino straniero a Milano per mandarlo in un posto (l’Egitto) dove possa essere comodamente torturato. Sembra «l’ora del dilettante »: si fanno beccare per colpa dei telefonini, si contraddicono, scappano lasciandosi dietro prove evidenti, persino l’ispettore Clouseau avrebbe fatto di meglio. Sistemato l’imam, una parte del Sismi passa a interessarsi di quell’altra parte del Sismi che era contraria al rapimento dell’imam. Oplà: ecco che la lotta al terrorismo internazionale (sic!) diventa faccenda di sgambetti nei corridoi, dispettucci tra colleghi, trasferimenti, gente che vuole un secondo lavoro (alla Cia). Si spiano giornalisti che scrivono sulla faccenda, si attiva l’agente «Betulla», tale Renato Farina, fin lì noto al pubblico come soave baciapile, segno zodiacale ipercattolico, ascendente ciellino, con la luna in Fallaci.Uno tanto devoto, ma tanto devoto, che trovano nel covo degli spioni le sue ricevute di pagamento (il miracolo della moltiplicazione degli stipendi!). A lui sono affidate scottanti missioni come per esempio fare un’intervista al pubblico ministero che si occupa del rapimento dell’imam: l’agente Betulla va da chi indaga sul rapimento con una lista di domande scritte dai rapitori, e ai rapitori telefona subito dopo per dire «…Non sanno niente, tranquilli». Le ultime parole famose. Il pasticcio ha molte letture possibili, una delle quali, sostenuta da Betulla, e sottoscritta da Ferrara Giuliano, pare la più esilarante: sarebbe in corso una quarta guerra mondiale e Farina, parte del Sismi, naturalmente Ferrara e altri eroi, «stanno dalla parte giusta». Ora, è evidente che a questa fregnaccia della quarta guerra mondiale io non ci credo, ma voglio essere generoso e farò finta di accettare l’ipotesi. Proviamo: c’è una quarta guerra mondiale e noi (i buoni) tentiamo di sconfiggere loro (i cattivi) grazie allo straordinario apporto di mister Betulla, vice di Feltri, uomo di fede. In effetti, ce ne vuole davvero tanta, di fede – e pure parecchia fantasia – per digerire una cazzata simile. Menomale che non c’è, ‘sta guerra mondiale, sennò, pensate in che mani…
da Silvia Palombi
Sono buddista e ho tifato Italia con gusto senza che mi sfiorasse l’anticamera del cervello persino l’esistenza del Vaticano. Siamo mica cosi’ complicati noi buddisti! Due parole su Zidane che mi ha dato una delle delusioni d’amore piu’ cocenti della mia vita: che non fosse un santo lo sapevamo (mondiale 98 Francia-Arabia Saudita, 2 giornate di squalifica; con la Juve spacco’ una faccia tedesca senza motivo con una testata; in Juve Amburgo spacco’ la faccia di un tedesco senza motivo sempre con una testata, 5 giornate di squalifica, in carriera e’ stato espulso 14 volte e se non si e’ un difensore sono veramente troppe) ma l’ho amato perche’ a noi femmine talvolta piacciono gli stronzi. Per me confronto alla testata lo sputo di Totti evapora. La testata e’ un istinto primordiale ingiustificabile. Forse Zinedine e’ l’unico arabo a non aver visto “La battaglia di Algeri”. Brutta fine. E a quel che dice Schiavone, che sottoscrivo quasi in toto, aggiungo che preferisco il pane casareccio possibilmente di Velletri col prosciutto umbro al crocque monsieur che non so neanche come si scrive.
Carboni è come quelle persone che durante le feste dei bambini irrompono con la loro saggezza di adulti e dicono: non mangiate troppi dolci, pensate ai bambini poveri del Ruanda. Sogna il Circo Massimo pieno di gente che chiede giustizia e dimentica che il Circo Massimo ha giá visto il pienone di gente che ha chiesto giustizia. Attacca i giornalisti che fanno domande banali e anche i calciatori che non danno risposte intelligenti, come se fosse possibile dare una risposta intelligente ad una domanda sciocca. Si stupisce che l’aereo atterri in un aeroporto militare e tira fuori lo scandalo dei servizi (mah!) Non ha pensato alle implicazioni nel far viaggiare i campioni su un aereo di linea e ai problemi di sicurezza per un aeroporto civile nell’accogliere gente attesa da milioni di persone. Sorvoliamo sul fatto che di calcio non capisce niente, altrimenti non scriverebbe che il portiere migliore del mondo si é buttato da una parte e il pallone è andato dall’altra, ma non capisce nemmeno le implicazioni emotive. Qualcuno tra i lobbisti si scandalizza perché Gattuso ieri dal palco ha gridato: chi non salta è un francese? Suvvia, un pó di tolleranza e senso dell’umorismo. Ero a Londra, a Trafalgar Square quando fecero la festa per i campioni del rugby, fu il delirio.
da Bruno Stucchi
Gentile Pier Franco Schiavone, evidentemente il tuo francese e’ rimasto fermo a :”le canif de ma tante est rouge”. Prima di giudicare un lingua, forse bisogna saperla.
da Giorgio Goldoni
Gli israeliani se ne sono andati dalla striscia di Gaza per assicurarsi un futuro di tranquillità. A questo proposito, e con l’aiuto di Bill Gates , hanno regalato ai palestinesi le serre dove coltivavano la prestigiosa lattuga priva di insetti infestanti. I palestinesi hanno invano tentato di imitare questo tipo di coltivazione, ma senza successo , e perciò sono tornati al loro hobby favorito, il confezionamento e il lancio di razzi caserecci sulla parte meridionale di Israele. Il caporale israeliano tenuto in ostaggio potrebbe essere in realtà l’inventore della patata a basso contenuto calorico chiamata “Vivaldi” (altra novità agricola israeliana ad alto potenziale) : in questo caso non sarà liberato fino a che non svelerà il segreto della sua coltivazione.
da Roberto Reali
La nazionale francese non ha vinto e questo è bene, molto bene. Che lo sciovinismo fosse francese è storia ma che Schiavone (schiovinismo) ne voglia riproporre una versione italiana non mi piace. Amo la Francia che ha accolto mio nonno e mio zio emigranti che hanno ricevuto in Italia la pensione che gli spettava per i pochi anni che hanno lavorato. Amo la Francia che ha accolto i rifugiati politici di tutto il mondo, offrendogli rispetto e protezione. Amo il vino francese, in particolare i rossi, che a parità di prezzo stracciano i nostri senza bisogno di andare ai rigori. Amo i formaggi francesi. Ho amato, altri bei tempi, le donne francesi eleganti e sensuali come poche al mondo. Amo incondizianatamente anche la mia terra, la mia nazione e quello che abbiamo ma non mi sognerei mai di pensare al mondo senza la bella terra di Francia.
da Muin Masri
Da noi a Nablus i taxi sono numerosi e licenze sono state liberalizzate da sempre. Nessuno ha mai protestato marciando su Gerusalemme. Lo zio con una sola licenza aveva due taxi. Quando ha fatto un po´ di soldi ha comprato un altro taxi ma non è riuscito a trovare una persona abbastanza onesta cui affidarlo. E cosi la Mercedes 190 è rimasta nel garage nella speranza che suo figlio maggiore sopravvivesse all´occupazione e potesse guidarla. Da noi non esiste il tachimetro, tutto è relativo alla distanza da percorrere, all´età, al sesso e al benessere del passeggero. Spesso può capitare di portare qualcuno gratis. Normalmente è il sesto passeggero, quello che deve rimanere o accucciato o quasi in piedi tra i due sedili. Per non parlare dall´assicurazione auto, è quasi cancellata! Sono pochi i privilegiati che possono permettersela; gli altri espongono un falso tagliandino giallo con tanto di numero e data di scadenza annuale. Mica stupidi i miei paesani! In caso di sinistro con torto, alzano le mani al cielo e ti portano a casa loro a vedere la foto del martire di turno e il numero di famigliari da sfamare. Ti va bene se non ti chiedono pure i danni! Ultimamente i tassisti esasperati hanno esposto un cartello dove pregano i passeggeri di consegnare loro le armi prima di salire “per la vostra sicurezza e comodità” era scritto. Sono in pochi quelli che non si fidano e preferiscono andare a piedi, mentre sono in molti a scordare di riprendere le pistole e i mitra. Gli autisti hanno stabilito un tempo massimo di trenta giorni prima di mettere all´asta l´arsenale dimenticato, così, un po´ per arrotondare e un po´ per muovere l´economia oramai sul lastrico per colpa dell´embargo internazionale. Che dire degli avvocati? Nessuno di loro ha mai sognato di chiedere la parcella o di scioperare, tutto è gratis! Anche perché è impossibile vincere una causa contro la forza d´occupazione, mica sono ingenui miei paesani! Neanche l´avvocato Mason ce l´avrebbe fatta senza una giuria! Comunque è come fare pratica e di lavoro ce n´è fin troppo. A Nablus da sempre è tutto liberalizzato, ma ci manca solo lo Stato. Forse per questo la gente non protesta inutilmente, è perfettamente conscia che nessuno stato democratico e liberale avrebbe garantito uguali diritti per tutti. Il presidente Abu Mazen nel suo tour elettorale ha provato a spiegare l´importanza della democrazia, ma qualcuno gli ha sparato. Non hanno gradito l´alto numero di guardie del corpo e gli hanno fatto presente che non si può parlare di libertà e democrazia laddove non è ancora riconosciuto il diritto alla vita. Sono stanchi i miei paesani delle promesse e forse per questo viaggiano spesso in taxi che per loro rappresenta il lusso e la libertà negata.
da Pino Granata
Sono quasi d’accordo su tutto quello che scrive Schiavone, tranne quando dice che la Bellucci è meglio della Adjani. Penso a La storia di Adele H. e a La Regina Margot ed il mio cuore ha un fremito quando penso ad Isabelle. E poi : meglio Gino Paoli o Charles Aznavour? Qui è una bella lotta. Meglio Balzac di Manzoni? Beh tra Puccini e qualsiasi operista francese non c’è lotta. Ma purtroppo non possiamo opporre nessuno a Camus e a Sartre.