da Bruno G. Viano
Leggendo Alessandro Ceratti verrebbe da concludere citando: “non possiamo non dirci cristiani”. Anzi: che vada addirittura corretta in “non possiamo non dirci cattolici?”
da Virgilio Mancini
Sgarbi purtroppo è apparso di recente qui a Roma per sostenere il centrodestra e per dire peste e corna della teca di Meier all’Ara Pacis, blaterando che si tratta di uno scempio peggio di Punta Perotti. Nella remota e malaugrata ipotesi che Alemanno vincesse le elezioni comunali, il critico diventerebbe assessore alla Cultura della sua giunta. Spero vivamente che questo pericolo sia scongiurato dai risultati elettorali.
da Alessandro Di Bella, Roma
Senz’altro più mobile di qualunque voltagabbana tu abbia potuto individuare, dopo che il csx gli ha negato asilo politico, il tuo caro Sgarbi è al seguito di Alemanno nel tentativo di scalata al Cupolone, nella speranza di occuparsi dei Beni Culturali della Capitale. Ultima sortita televisiva di cui posso riferire è un intervento estremamente veemente contro l’Ara Pacis, in un TGR del lazio di una settimana fa, più o meno.
da Claudio Urbani, Roma
Qui qualcuno sta tentendo di farci rimpiangere Oriana Fallaci…
da Alessio Schiesari, Firenze
I marines Usa ne hanno combinata un’altra. La tragedia di Haditha, in cui sono stati trucidati 24 civili, continua però ad essere considerata da molti come una scheggia impazzita le cui responsabilità sono da imputare solo a chi ha commesso il crimine. Chi prova ad incolpare il “sistema America” di quanto successo viene considerato un bieco sovietico giustizialista. A questo proposito può essere utile ricordare come funziona la giustizia militare a stelle strisce quando si tratta di giudicare i crimini commessi dai suoi militari: -Strage di My Lay, 1968. 347 civili vietnamiti trucidati in azione di rappresaglia. Unico condannato il tenente William Calley che si becca l’ergastolo. Poco dopo però Nixon gli riduce la pena ad appena vent’anni. In realtà uscirà di prigione appena due anni dopo avervi messo piede -Strage del Cermis. 1998. Richard Ashby, militare dell’aeronautica americana di stanza ad Aviano, durante una manovra scellerata, fa precipitare una funivia provocando la morte di venti persone. Appena un anno dopo la corte marziale americana assolve Ashby da tutti i capi d’accusa. Viene però radiato dall’aeronautica. -Caso Welshofer. Nell’autunno 2003 l’ufficiale Lewis E. Welshofer uccide con il metodo “sacco a pelo” (soffocamento) il generale irakeno Mawoush. La corte ha inflitto a Welshofer 6000 dollari di ammenda e 60 giorni di domiciliari, più o meno quanto una guida in stato di ebbrezza. Chi, come me, crede che la pena debba funzionare da deterrente contro i crimini, non ha difficoltà a comprendere perchè tragedie di questo tipo continuino ad essere un tratto distintivo dell’esercito Usa.
da Rita Guma
Ma le maggioranze – ammesso che la maggioranza degli Italiani non voglia i PACS – hanno il potere di decidere solo nell’ambito della Costituzione e di Carte internazionali vergate in tempi consapevoli delle conseguenze della discriminazione (1947-49). In nome della pari dignita’ di tutti gli individui e della loro uguaglianza davanti alla legge, esse vietano le discriminazioni per sesso. E’ chiaro poi che a diritti corrispondono doveri, come in ogni patto giuridico. A me sembra comunque anche umano prevedere – dopo una vita insieme – la reversibilita’ della pensione, ma anche il diritto all’assistenza in ospedale e ad essere interpellato come il parente piu’ prossimo per le decisioni di vita o morte sul paziente. Credo chiunque vorrebbe che lo fosse la persona che lo ama di piu’ e in cui ha piu’ fiducia, ma il diritto e’ negato se il legame e’ privo di effetti giuridici.
da Paola Ragone
Non è carino rinfacciare al proprio principale di aver taciuto, di aver tollerato la Shoah. Io, nel mio piccolo, mi ero fatta un’idea diversa su chi è che ha tollerato e taciuto.
da Guglielmo Venturi
Romano Prodi ha dichiarato che, per i suoi spostamenti non di rappresentanza, utilizzerà il treno ed i voli di linea. Demagogia? E chi può escluderlo? Di certo conosce almeno l’ importanza della comunicazione simbolica: l’ opportunità, nello specifico, di dare testimonianza di sobrietà ad un paese malridotto economicamente e allo sfascio nelle finanze pubbliche. Un quotidiano di destra, non ricordo quale tra i due che leggo con toccata e fuga, non apprezza e descrive l’inferno dantesco in cui sono stati gettati gli altri passeggeri. Inferociti, racconta il giornale, perché il loro esodo dall’aeroporto era stato ritardato da polizia e scorta accorse per dare precedenza allo sbarco del presidente del consiglio. Falsa o vera che sia la notizia, la trovo emblematica e coerente. Nel primo caso, in linea con la campagna denigratoria in atto contro “Morta, morta, mortadella”. Nel secondo, perché è del tutto connaturato in questi bravi commentatori farsi carico, pavlovianamente, dell’ “interesse particulare” (in questo caso quello marginale di pochi passeggeri), rispetto a quello generale: il taglio di un oneroso volo ad personam su un aereo di Stato.
da Marco Papi, Londra
Non credo servisse l`assenso di Berlusconi, perche` se non sbaglio Sposini si e` dimesso.
da Vittorio Grondona – Bologna
Certo che l’idea di Antonio Leonfonte è davvero forte. Ci voleva anche la regola per il branco… Sta a vedere che poco a poco sarà legalizzato anche in occidente lo sposalizio multiplo. Per l’uomo penso che non ci sarebbero troppi problemi, ma per le femmine scommetto di sì. E’ risaputo infatti che due o più galli in un pollaio si beccherebbero continuamente è potrebbero così compromettere i buoni rapporti del mucchio. Inoltre, per natura, la donna difficilmente si potrebbe innamorare di più uomini contemporaneamente, al contrario quindi dell’uomo che per fare certe cose se ne frega altamente dell’amore… Suvvia, il problema delle coppie di fatto è reale e delicatissimo, quindi cerchiamo di non esagerare.