da Pino Granata
Spero non sfuggirà a nessuno l’importanza della dichiarazione del papatedesco. Credo che nessun Papa abbia mai detto qualcosa di simile e, forse,nessuno ha mai avuto il coraggio di pensarlo. Credo che questo porterà moltepersone a farsi molte domande sull’esistenza di Dio e sulla sua onnipotenza.Non so se Ratzinger ha pronunciato questa frase consapevolmente oingenuamente, ma , quello di cui sono certo , è che non sfuggirà la portatastorica di quello che seguirà. Mi è venuto in mente Elia Wiesel ed il suodramma ,Processo a Dio, dove lo scrittore immagina che in un campo diconcentramento , un gruppo di saggi ebrei si riunisce per processare Dio perquello che stava accadendo, ed alla fine emette un verdetto di colpevolezza.Quello che posso dire è che Ratzinger mi ha sorpreso. Positivamente! Ah,dimenticavo, se qualcuno cercasse il testo del dramma di Wiesel, ci rinunci.E’ introvabile.
da Domizia Di Giallorenzo, Pescara
Mi stupisce l’uscita di Papa Benedetto XVI sul mutismo di Dio (per chi crede) quando si trattò piuttosto di sordità umana.Una sordità non necessariamente solo religiosa, ma anche laica e civile (proprio nel senso di Civiltà).A voler essere teologicamente fiscali, all’umanità è stato dato il libero arbitrio e in quei tempi orrendi molti lo usarono scegliendo di essere contro, alcuni anche in Germania, pagando con la vita la loro scelta.
E’ Lunedì mattina. Non so come finiranno le elezioni nella mia città. Quelloche so è che la campagna elettorale ha visto la supremazia della destra.Manifesti, auto, camion, gazebo e chi più ne ha più ne metta. Il rapporto èstato di dieci ad uno. Non mi spiego il perchè dell’assenza delCentrosinistra. Siamo poveri? Non ci crediamo? Forse entrambe le cose.Intanto mi domando se l’assenteismo ci giova o meno. Spero di sì, Milano habisogno di un cambiamento. Dodici anni o più di Lega e Forza Italia hannoridotto questa città ad un livello culturale imbarazzante ed ad un mostro dicemento.
da Muin Masri
Non ho mai viaggiato tranquillamente sulla tratta Torino – Roma. Vuoi per la mia paura di volare, vuoi per colpa della nebbia o per la presenza di parlamentari troppo integralisti sul sedile di fianco, sta di fatto che dopo due anni ininterrotti di voli lunedì-venerdi ho deciso cambiare mezzo di trasporto senza dare troppe spiegazioni alla segretaria Lucia: curiosa come e’ come minimo avrebbe riso di me! L’unica cosa che mi ha chiesto “i biglietti per il pendolino li fai tu?”.Con o senza nebbia il pendolino e’ sempre in ritardo. Per scendere no problem, tanto il lavoro può attendere, invece salire per ritornare a casa, sì, mi incazzavo come un bestia. Per fortuna trovavo sempre qualcun altro più incazzato di me! “Ferrovie incapaci e governo ladro” pensavo. Poi un giorno mi sono travato sul sedile di fianco il ministro Giuliano Amato che, seduto calmo, leggeva qualche relazione. Volevo attaccare briga ma avevo paura di fargli sbagliare i conti e non era il caso visto come stava andando il Belpaese. Il treno aveva già accumulato quindici minuti di ritardo prima di sentire l’annuncio dell’arrivo alla stazione S. Maria Novella. Il ministro, senza fare nemmeno una smorfia, prese la sua borsa di pelle, mise il suo impermeabile sulla spalla e andò via salutando tutti con molta educazione. Bè, è stato un piacere vederlo senza nemmeno la scorta. Quel giorno sono arrivato a casa con un’ora di ritardo e non ero per niente incazzato con il governo ma con le ferrovie sì.
da Gian Paolo De Tomasi
Don Fabio Capello – che stimo moltissimo come uomo e come allenatore, ma che a volte non dovrebbe farsi scappare l’occasione per far silenzio – dice testualmente: “Mi sembra di rivedere la storia di Tangentopoli, quando venne preso di mira il partito socialista. Ecco, la Juventus oggi e’ come il partito socialista di allora.”
da Pier Franco Schiavone
Il centrosinistra l’ha rifiutato e lui è a destra. Gironzola dalle parti di Alemanno. Sgarbi sta dove gira il vento in suo favore. Il suo scopo è l’esposizione e nella TV del centrosinistra non avrà problemi a fare le sue ospitate perché, come si dice, fa audience. La gente lo segue perché si aspetta sempre una mattana, un vaffa buttato lí, un imbecille lá, anche se, ora che non è più deputato, sta affievolendo le sue invettive. Ma vedrete che un posticino da consulente in un comune amministrato dalla destra lo trova.
Che cosa significa “dalle parti di Alemanno”? Si presenta in qualche elezione? (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, non è una mia invenzione, ma ricordo che qualche tempo fa è stata pubblicata una statistica sul costo della laurea. Rimasi sorpresa anch’io nel leggere che una laurea in ingegneria costava circa centomila euro in media. Dario Izzo dice di aver speso appena 5.000 euro per conseguire la sua laurea in cinque anni. Penso che il punto di vista della statistica sia diverso, nel senso che non tutti abitano in una città fornita di sede universitaria, e non tutte le università forniscono servizi per studenti a basso costo, Io e mio marito abbiamo fatto un po’ di conti per la laurea dei nostri due figli e siamo giunti alla conclusione che non siamo distanti dalla statistica, trattandosi di lauree impegnative conseguite in una città molto problematica per la cattiva qualità dei servizi, compreso quello universitario.
Sgarbi mi é simpatico. Lui non ama essere considerato tale, se leggesse questo post s’irriterebbe. Sgarbi è quello che si dice una simpatica canaglia. In fondo è riuscito a ricavarsi, nell’Italietta degli ultimi 15 anni, un posto di rilievo nel gossip, oltre ad una discreta quantità di euro e di denunce. E dire che come esperto d’arte è anche bravo. Ai simpatizzanti del centrosinistra può fare solo piacere che stia dall’altra parte perché se a me è simpatico è in odio a molti altri. L’ho avvistato nel programma di Daria Bignardi dove ha annichilito, senza infierire, il povero Pistarino e dove è riuscito a conquistare la scena e la simpatia di tutte le signore presenti parlando di una cosa che non pratica, anzi, ignora, il motociclismo; lui in giacca e cravatta e Pistarino in gilettino alla Easy Rider. Ragazzi, questo è talento. Ah, dimenticavo, ha torto su molte cose ma sull’Ara Pacis ha ragione.
Ma il problema era: dove sta? (csf)
da Claudio Urbani, Roma
Come tutto, ci sono due estremi. Non tutti hanno le borse di studio, nontutti possono studiare dove risiedono, non tutti si possono arrangiarecon piccoli lavoretti. Ho un figlio, che con grande mia soddisfazione,ha conseguito la laurea in ingegneria e ha studiato per sette anni. Nonpotrei, sinceramente, quantificare quanto è costata la laurea, ma sonostato sinceramente fortunato vivendo a Roma, ma la cifra di 5000 euronon la ritengo consona a quanto speso.Per quanto riguarda la laureeHonoris Causa, se sono un riconoscimento “alla carriera” bene, maultimamente vedo una certa degerazione e questo è un male per chi hastudiato e per chi la conquistata con una vita.
da Dario Izzo
Non so che calcoli faccia la Signora Guarini, ma non condivido la sua affermazione sul costo della laurea. E’ vero che il titolo vale sempre meno ma non credo che ci vogliano 100.000 euro a figlio, come lei sostiene, per conseguirlo. Questa è una cifra per figli di papà (con tutto il rispetto sia chiaro). A me, per esempio, la laurea è costata non più di 5.000 euro totali in 5 anni (mi sono laureato nel 2002, mica un secolo fa). Come si può? Semplice: studiare nella propria città o quelle vicine (e spostarsi con i mezzi pubblici, auto propria mai), fare qualche lavoretto per tutta la durata degli studi, prendere i libri in prestito o fare le fotocopie (lo so che è illegale), “sfizi” pochissimi e studiare da pazzi. Con le borse di studio vinte ogni anno avevo le tasse gratis, il pasto mensa idem ed un gruzzoletto per libri e trasporti. Semplice no?