da Isabella Guarini
Caro CSF, quando ero bambina spesso sentivo esclamare: “Adda venì Baffone”. Alla morte di Stalin mi accorsi chi fosse realmente Baffone. Un uomo dai baffi giganteschi, onorato da tutto il mondo. Amici e nemici gli resero onore e non sentii più quella minacciosa esclamazione. Ma si era appena nel primo dopoguerra, ai tempi di Peppone e Don Camillo, dopo fu la guerra fredda e il muro di Berlino. Oggi il muro non c’è più e Baffone è finito nelle locandine elettorali. Ne abbiamo fatta di strada!
di Giuseppe Alù, Treviso
Voglio complimentarmi davvero con Lei per come intervista i suoi ospiti sul Magazine del Corriere. Fare domande è facile, ma saper fare le domande giuste, domande stringenti, non è meno facile che dare risposte indovinate. Quello che più ammiro (e non solo io) del Suo modo di procedere è quel non accontentarsi della “prima” risposta. L’intervistato di solito dà una risposta abbastanza soddisfacente e spera che tutto sia finito lì. Invece Lei insiste, vuole una “seconda” risposta e questo impegna l’ospite e interessa il lettore che non vola più con l’occhio alle parole successive. Ma si ferma e sta a sentire. Mi riferisco in concreto all’intervista fatta a Cairo e a quella fatta ad Antonio Padellaro: molto, molto bene. Se guardo noti o arcinoti intervistatori della TV, non trovo nessuno così puntuale e così esigente.
da Lorenzo Barracco
Ammazza: non fai in tempo a segnalare un’omissione dell’Unità che subito si scatenano i benaltristi. Comunque, verosimilmente nel 1969 molte persone saranno state assolte dall’accusa di adulterio perché il fatto, risalente al 1967, non costituiva più reato: anche qualora l’avessero commesso, siamo sicuri che sarebbe (stato) giusto punirli?
da Claudio Urbani, Roma
La notizia data con enfasi:” Berlusconi assolto dal falso in bilancioper i fatti All Iberian, perché quanto addebitatogli, _non è, più reatocon le leggi attualmente vigenti_” Cioè come dire che sarebbe potutoessere colpevole con le legg in vigore al momento del reato; senzacontare i benefici economici, rimasti, a seguito de falso in bilancioperpetrato.Come è ben noto, tali leggi sono state elaborate, su misura,dall’attuale governo presieduto, appunto, dalla stessa persona oggettodi reato! E qui si sta discutendo di un fatto di 50 anni fa e di come èstato riportato dall’Unità ?!?
Quest’uomo non si ferma mai. CLIC – CLIC
Christian Rocca su Camillo
Stavo scaricando da iTunes una puntata di Desperate Housewives da vedere sul mio iPod video, mentre parlavo con un mio amico del Connecticut via Skype. Nel frattempo stavo trasmettendo via bluetooth un documento Word dal mio telefonino alla stampante e mi chiedevo per quale diavolo di motivo non ho ancora il navigatore satellitare TomTom sul mio Treo, fondamentale per muoversi in città con lo Scarabeo. Poi ho controllato sulla Zagat del Treo le recensioni dei migliori ristoranti di Chicago e i locali jazz del Wisconsin, subito dopo aver letto gli editoriali del Washington Post e aver avuto conferma che nei cinema newyorchesi intorno a casa mia non c’è nessun film che mi interessi, perlomeno negli orari a me più comodi. Improvvisamente, sempre sul Treo, mi è arrivata un’agenzia Ansa che dice: “Primo messaggio natalizio del Papa: Uomo tecnologico rischia atrofia spirituale”.
da Gianluca Freda
Come ha ben fatto notare Massimo Giannini su Repubblica, la colpa, anzi il dolo, di Berlusconi consiste nell’accusare l’Unità di apologia di Stalin prescindendo – come al solito, come è comodo – dal contesto storico. Quando Stalin morì non fu solo l’Unità a rendere omaggio alle sue doti – vere o presunte – di grande statista. Alcide De Gasperi scriveva su Il Popolo, giornale della DC: “… Con questa grave riflessione noi chiniamo la testa pensosi innanzi alla scomparsa di un uomo che senza dubbio lascia nel mondo un grande vuoto”. E dichiarazioni simili erano presenti sul Corriere della Sera, sulla Gazzetta del Popolo e su molte altre testate. E poi,scusate, se nel 1922 testate come Libero, IlGiornale, Panorama fossero state già esistenti, quale parte politica credete che avrebbero appoggiato? La stessa per cui il Corriere dellaSera spese per due decenni parole d’ammirazione e incoraggiamento, immagino…
da Pier Franco Schiavone, Milano
Berlusconi è uso aggredire verbalmente i giornalisti di testate che non gli stanno simpatiche, utilizzando il potere che ha trovandosi in una situazione di preminenza. La giornalista dellUnitá avrebbe dovuto dire a Berlusconi che anche lui è inconvincibile, infatti, nessuno è riuscito a convincerlo a dire dove ha preso i soldi per avviare la sua fortuna. E mica nel 53! In altre occasioni laggressione di Berlusconi è stata di tale violenza che i giornalisti, in blocco, avrebbero dovuto alzarsi ed andarsene. Ma tantè. Come dice Beppe Grillo (Grillo, non io!) la libertà di stampa cè ma non ci sono più i giornalisti, che invece preferiscono stare al riparo sotto unaluccia protettiva.
da Gianni Guasto
Non sia parziale, signor Trevisiol: Lei vede con chiarezza le propensionimistificatorie dell’Unità, ma non vede il trave nell’occhio di Berlusconi. Esì che il suo leader é laureato in “falsificazione”, specialista in “bugiaspudorata”, e ha un master in “ritrattazione del giorno dopo”.
Andate in documenti. (csf)