Da Marco Foraggi
“Nessuno può imporre (per legge) un proprio punto di vista a nessuno” (Gianni Franchini). Il relativismo laico è anch’esso un punto di vista. In Francia, ad esempio, la legge impone di non esporre o indossare simboli religiosi il luoghi pubblici come la scuola. Il segno rivoluzionario del novecento in campo scientifico e filosofico è stato il dubbio (dalla relatività di Einstein, al principio di indeterminazione di Eisenberg, fino alla sconvolgente prova di Goedel). Come sempre accade alle rivoluzioni più incredibili ed entusiasmanti, la loro realizzazione nella società e nella politica è decisamente deludente. Il risultato di tanto pensiero è il triste “politically correct” e il relativismo degli stati laici. Come sempre, ci salverà la Chiesa Cattolica.
da Giorgio Guiotto
Ho deciso, voterò per Prodi e per il centro sinistra. Prima di farlo desidero sapere qual’è il programma del centro sinistra sulla sanità. Qualcuno di voi mi aiuta?
da Alessandro Ceratti
Dunque, Silvia Palombi considera le mie argomentazioni assurdità. Perché però subito dopo sente il bisogno di definire le sue risposte “viscerali”? Che strano… Io, quando voglio definire le mie ragioni tendo ad usare aggettivi come incontrovertibile, evidente ecc. ecc. Mah… Comunque voglio chiarire subito una cosa con i bloggisti: non mi scambiate per uno di quei tipi pacati che non perdono mai la calma. Di solito nelle discussioni mi infervoro moltissimo ed uso un tono di voce che tutti giudicano esageratamente elevato. E’ che scrivendo non si riesce ad alzare la voce.
da Paolo Dell’Unto, Roma
Leggo tra le sempre piu’ frequenti esternazioni vaticane che a breve sara’ reso noto un decreto in cui, tra le altre cose, si sostiene che le tendenze omosessuali per chi vuole accedere al sacerdozio dovranno essere state superate “almeno tre anni prima” dell’ordinazione a diacono; ora, a prescindere dal giudizio di merito, mi incuriosisce un fatto: come si fa a verificare che il richiedente da tre anni non sia piu’ omosessuale ? Suggerisco, molto modestamente, di istituire una commissione composta da volontarie (un poco analoga alla presenza proposta nei consultori), debitamente competenti in materia, che provvedano ad accertare l’avvenuta guarigione, mentre a sanatoria dei tre anni precedenti potrebbe bastare una autocertificazione (..)
da Pippo Sanfilippo
Credo che molti di voi già sappiano che d’ora in poi sarà quasi impossibile andare negli Stati Uniti per coloro che hanno rinnovato il passaporto dopo il 15 Ottobre di quest’anno. Questi poveri sfortunati d’ora in poi avranno bisogno del visto dell’ambasciata americana , il che vuol dire doversi recare a Roma e oltretutto pagare 100 dollari perchè così ha stabilito George W. Bush.E non è finita qui perchè non è che si possano ottenere informazioni previa una semplice telefonata, ma bisogna andare su Internet e stare attaccati al computer per almeno un paio d’ore, ammesso che un computer lo si abbia e lo si sappia usare. Io spero proprio che i Paesi dell’Ue reagiscano imponendo le stesse misure ai cittadini USA che vogliono venire in Europa. Il problema è che non ce li vedo Bush e Berlusconi fare questi piccoli gesta di rivalsa ed alla fine , se saremo fortunati, saranno solo i Francesi a farlo. Almeno loro, spero.
da Gigi Nocera
Dal Corriere di stamani apprendo che Bossi si è commosso nell’apprendere delle condizioni di salute di Sofri. Si è quindi rivolto al Ministro delle Giustizia on. Castelli chiedendogli se si poteva fare qualcosa, riferendosi alla grazia da concedere a quell’imputato così gravemente malato. Castelli, anche lui commosso dagli occhi lucidi del Capo, ha promesso che si sarebbe attivato per vedere cosa si poteva fare per favorire Sofri. Conclusione: a questi uomini politici duri e puri (vedi la malattia di Bossi) devono capitare degli accidenti gravi per farli diventare un pò più umani? Se è così cosa dobbiamo augurarci per far diventare un pò più civile la lotta politica?
da Michele Lo Chirco
Basta illusionisti, dice Casini. Berlusconi puntualizza: Non parla di me. Casini precisa: Non parlavo di lui. Berlusconi aggiunge: Parlava della sinistra, e di Prodi. Casini gigioneggia: Siamo alleati, ma vorrei batterlo. Berlusconi dice: Sono un realizzatore. Dico io: alla Pippo Inzaghi, gol di rapina sul filo del fuorigioco?
da Pier Franco Schiavone, Milano
Statera, quando mai esprimo giudizi su tutto e tutti? In quali occasioni sarei così incazzato? Normalmente cerco d’essere ironico e qualche volta forse m’incazzo anche. Fammi degli esempi di giudizi che avrei espresso sulle persone. La gente che scrive su questo blog, purtroppo, non la conosco, ma sarei felice e onorato d’incontrare qualche lobbista, da Silvia a Ceratti, da Granata a Beretta, ecc. tutte persone brillanti con cui qualche volta non mi trovo d’accordo. Ho la libertà o no di esprimere dissenso su un punto di vista? O ti sfugge che lo scopo del blog è di scambiare opinioni, anche dure? Quanto al fatto che rosicherei, noto che il tuo senso dell’ironia lascia molto a desiderare, inoltre non hai capito lo spirito che anima questo blog. Forse non sarò particolarmente simpatico a CSF ma vorrei che mi dicesse se appaio così come mi descrive Statera, davvero, perché se apparissi cosí avrei sbagliato tutto e, se offendessi qualche sensibilità, non scriverei più. Lungi da me l’idea di apparire come arrogante.
Da Michelangelo Moggia
A me la risposta di Schiavone, un tantino stizzata, sembra un esempio di riflesso condizionato. Nel mio intervento volevo sottolineare che certi argomenti vengono spesso considerati “tabù” e toccano nervi scoperti: è così e basta! Invece io trovo giusto discutere su tutto e ogni intervento per quanto di parere contrario al mio può aiutarmi a capire meglio. Mi viene in mente la battuta di un film (non mi ricordo più quale) in cui il protagonista alle scuse per una domanda indiscreta risponde: “Non esistono domande indiscrete, le risposte invece a volte lo sono.”
da Virgilio Mancini
Visto che stiamo parlando principalmente di temi attinenti al mondo femminile, approfitto della gentilezza delle lobbiste chiedendo loro, se ne hanno voglia e tempo, di chiarirmi le idee circa un tema sul quale sono un po’ combattuto. Attualmente, infatti, ho molti dubbi sulla bontà delle quote rosa. In tutta franchezza, mi sembra che un provvedimento del genere non sia anti-discriminatorio, semmai il contrario. Non vedo cosa ci sia di positivo nel fatto che il numero di donne in parlamento debba essere deciso attraverso una legge; voi vedete un trattamento di uguaglianza in questo?