da Virgilio Mancini
Il discorso sui gadget allegati ai quotidiani è interessante. Avete notato, tra l’altro, come questi si siano evoluti? Se non ricordo male, fino a qualche anno fa, ad uscire insieme ai giornali erano al massimo dei fascicoli che costituivano una collana da completare ( tipo: il mondo della scienza, la storia del risorgimento etc. ). Una volta che tutti i fascicoli erano usciti, ecco che appariva in edicola il raccoglitore, che in genere si vendeva a parte. Acquistato il raccoglitore, si portavano a far rilegare i fascicoli ed il volume era pronto. Ora i quotidiani risparmiano anche questa fatica al lettore e gli allegati sono bei volumi già rilegati e completi dalla prima all’ultima pagina.Piccoli gadget crescono (csf)
da Pino Granata
Cara Silvia per perdere 9 chili, adesso 10,non c’ho messo una settimana ma sei settimane. Come ho fatto? Molto semplice! Ho eliminato dalla mia dieta quasi tutti i carboidrati e mi nutro solo di proteine e pochi grassi. Non ho rinunciato alla frutta e di tanto in tanto sgranocchio qualche mela e qualche carota.Ti sembrerà incredibile ma dopo tre o quattro giorni di questo regime alimentare la fame sparisce e non fai nessun sacrificio. Adesso devo perdere altri cinque chili e poi mi fermo. Il che non vuol dire che riprenderò a mangiare come prima , ma che controllerò tutto quello che ingurgito.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Urca! Santi Urso ha ragione, il ferroviere bestemmiatore ha smoccolato contro il 1º novembre! Peró, pur ringraziando Urso per la dotta correzione, non vorrei che pensi che chi critica gli editori dei giornali detesti Tolstoj o Totò. Per esempio i DVD di Totò venduti insieme ad un noto settimanale sono convenienti, in negozio costano molto di più. Mi sembra che la critica sia rivolta alla tendenza a sminuire il valore del giornale in se. Ci credete che ho visto una signora gettare il giornale dopo averlo acquistato con un fumetto? Per assurdo, in un Paese dove pochi s’informano, si potrebbe verificare che prima o poi sparisca il giornale e restino solo costosi allegati, anzi giá accade, in alcune edicole ci sono grandi cesti pieni di gadget che andrebbero venduti solo col giornale.
da Paolo Pinochi, Empoli(FI)
Il ns. Ministro della giustizia Roberto Castelli, a proposito degli effetti della ex-Cirielli, ha pronunciato le seguenti parole(tratto dal Corriere online): “I recidivi saranno alcune migliaia in più. Non è possibile fare una stima attendibile ma, ragionevolmente la ex Cirielli darà, a medio termine, un aumento di migliaia di detenuti, cui non possiamo far fronte se non destinando nuove risorse. Sono mesi che lo sto chiedendo se non otterrò nulla non mi assumo la responsabilità di ciò che potrà accadere”. Un un uomo delle istituzioni con un minimo di senso civico dovrebbe dimettersi. Il lavoro del Ministro, oltre ad essere ben pagato, è un servizio reso alla comunità. Quando ci si rende conto di non poterlo svolgere è buona norma togliere educatamente il disturbo.
da Alessondro Ceratti
A proposito di libri introvabili: c’è qualcuno che sa dove posso recuperare delle copie di “Vita del Capitano” di Alonso de Contreras? Io ho una vecchia edizione BUR sfasciatissima che custodisco gelosamente. Mi piacerebbe trovare altre copie di quel libro, non mi importa in quale edizione e quanto degradate. A me i libri interessano per quello che c’è scritto dentro e non per il tipo di rilegatura che hanno. Così potrei finalmente regalarle a un po’ di amici. Ovviamente consiglio a tutti la lettura del suddetto testo: è l’autobiografia autentica di un capitano-pirata-cavaliere di Malta spagnolo del XVII secolo. Il tale Alonso de Contreras ha avuto una vita così intensa che sarebbe sufficiente per riempirne un dozzina di normali. Tanto per capirsi parte con un omicidio all’età di quindici anni. Il tutto raccontato con (finto ?) understatement e secchezza di prosa.
da Giorgio Goldoni
Le “spese pazze” dei Comuni sono pagate per il 60% da condomini e proprietari di casa. La denuncia è arrivata da Confedilizia, nel corso del convegno “Odissea dello spreco”, il primo di tre incontri in programma a Roma dal titolo “Dalla critica alla proposta”. Il presidente della confederazione della proprietà edilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha puntato il dito sull’utilizzo da parte degli enti locali dei soldi di chi finanzia i bilanci comunali, ossia in primo luogo condomini e proprietari, che “oltre al resto, pagano anche l’Ici, l’imposta più odiata dagli italiani” che “sfiora il 60% delle entrate tributarie dei Comuni”. Nella pubblicazione ‘Odissea dello spreco” di Confedilizia, disponibile sul sito della confederazione, che vaglia 170 casi di spese pazze degli enti locali, si stima che “in Italia gli sprechi rappresentano il 2% del debito pubblico nazionale” e questo significa che “in circa 50 anni, eliminando gli sprechi, lo Stato potrebbe arrivare a risanare il suo disavanzo, senza considerare l’opportunità di investire le risorse pubbliche in attività e servizi utili e produttivi per la collettività”.
da Alberto Arienti
Lasciamo stare i libri che si trovano facilmente, ma avete provato a cercare certi film (in cassette o DVD) di quelli che una volta si chiamavano d’essai e che non sono i “cult movies” di oggi? Se li trovate nei negozi siete bravi. Caro Grondona, le cassette scontate dell’Unità e altri giornali vengono vendute sulle bancarelle, almeno un anno dopo la pubblicazione iniziale, come remainders, tutto qui.
da Isabella Guarini
Caro CSF, gli argomenti del blog corrono veloci e ciò è un utile esercizio intellelttuale. Ma qualche volta è utile fermarsi a riflettere un pò di più sugli argomenti dell’esistenza. Ho seguito senza intervenire il dibattito sull’aborto che, non son perchè, mi ha fatto ricordare del geco che risiede nella mia casa. Mi accorsi della sua presenza appena andai ad abitare nella casa rimessa a nuovo. Una calda sera d’estate, mentre ero sdraiata in poltrona a sorseggiare una fresca limonata, vidi, nel fascio di luce della tv, l’ombra mostruosa di un lucertolone, o meglio un dinosauro o di quant’altro si possa incontrare di preistorico ancora oggi. Urlai atterrita e fui raggiunta da mio marito che serafico sentenziò: ” E’ un geco, porta fortuna e mangia le zanzare”. Poi venne il gatto che cominciò a dargli la caccia. Una mattina, però, trovai il corpo di un piccolo geco a cui il felino aveva tagliato la coda. Ebbi un senso di pena e alzai gli occhi al soffitto per vedere se ci fosse mamma-geco, che ormai risiedeva in alto per la presenza del gatto in basso. Dopo dodici anni il gatto se n’è andato e il geco ha ripreso a passeggiare con qualche cucciolo. Non sono mai riuscita a scovare la tana, ma non lo farò più , nonostante il pensiero aggiacciante che possa staccarsi dal soffitto e cadermi addosso. Penso che il geco abiterà nella mia casa anche quando io non ci sarò più.
da Vittorio Grondona – Bologna
Non mi dica signor Gian Paolo De Tomasi, davvero muore ancora qualcuno per incidente stradale in pieno regime della patente a punti e di fari accesi in pieno giorno? Ma lo sa il grande ideatore della legge? Proviamo a dirglielo, non si sa mai che non trovi un altro più meritorio e lucroso provvedimento! Per far soldi l’amministratore di Bologna dopo Sirio ha messo in funzione Rita, altra infernale trappola elettronica che produce al ritmo di un milione di euro alla settimana. Quasi quasi non so nemmeno fare i conti in lire tanto è enorme ed assurda quella somma. Così si fa! Un flash e via… Anche l’illusione di legalità rende se bene amministrata!
da Leonardo Poggi, Genova
Arrivo un po’ tardi sulla discussione sull’aborto, ma vorrei comunque dire la mia. Ho letto con interesse il post di Anna Mantero, davvero molto bello, se si puo’ dire “bello” di un racconto che descrive un tale dolore vissuto sul serio, e non una creazione letteraria. Sono però le considerazioni che derivano da questa lettura a suscitarmi qualche interrogativo. Mi pare che, per chi è convinto sostenitore della 194, racconti del genere rappresentino la conferma della correttezza della legge, tipo: abortire non è una passeggiata di salute, anzi una donna che decide di avvalersi della 194 prova comunque un enorme dolore, quindi la legge va bene così com’è. ??? E perchè invece non vederla in un altro modo: perché non considerare sbagliata una legge proprio perché consente a una donna (anzi, spesso a una ragazza, giovane, inesperta, smarrita etc) di provare un dolore del genere? (…)