da Tommaso Trevisiol, Verona
I giornalisti di “Panorama” che non aderiscono allo sciopero compiono una scelta legittima e meritano rispetto, tanto quanto chi vi aderisce. Definirli “crumiri”, con chiaro intento denigratorio, è sbagliato. Noto inoltre che l’editore che manda in edicola il giornale nonostante la protesta fa semplicemente il suo mestiere. E il fatto che a “l’Espresso” siano tutti compattamente a favore dello sciopero (redazione, direttore, editore) non è affatto sintomo di libertà. Al contrario.
da Valeria Gandus, Milano
Per quel che vale (quanti fra i “sabellisti”, oltre a Sabelli medesimo, leggono Panorama?), vi informo che Panorama sarà regolarmente in edicola, venerdì prossimo, a dispetto dello sciopero proclamato dalla redazione (rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti) ed effettuato dalla maggioranza dei colleghi di Milano e Roma. La regolare uscita del giornale sarà possibile grazie alla determinazione dell’azienda, del direttore e di un gruppo di crumiri (alcuni dei quali avevano votato a favore dello sciopero). L’astensione dal lavoro era stata concordata con i colleghi dell’Espresso che, invece, vi hanno aderito compattamente senza trovare, né nell’editore né nella direzione, un ostacolo alle loro (nostre) rivendicazioni. Scusate il tono sindacalese di questo messaggio, ma non so, e soprattutto non voglio, usarne altri. Preferisco parafrasare Lella Costa (anzi Lewis Carroll) nel suo magnifico monologo “Alice” (andate a vederlo, ora è al Grassi diMilano): «Avreste dovuto vedere i tempi che c’erano ai miei tempi …». Vero Claudio?
da Claudio Urbani, Roma
Se il n. 1000 èfortunato o no, dipende certamente dalle circostanze. Senza due zeri diventa 10, sinonimo di decimazione…Ma riguardo al “cliente” ho un atroce sospetto, conoscendo la tendenza deli americani alla statistica e allo show spettacolo, non sarà per caso accaduto che un Governatore è voluto diventare famoso graziando il n. 1000, l’altro ha voluto scegliere un’altra strada per diventarlo???
da Giorgio Trono
Caro Schiavone, Massimo Fini giudica opportuna una sentenza secondo cui in Italia si è liberi (ripeto, si è liberi) di reclutare terroristi che si fanno saltare in aria altrove contro obiettivi militari. Giudicarla opportuna significa aderire ad essa, dunque trarre soddisfazione dalla stessa, dunque (va bene l’espressione sarà un po’ forte, lo ammetto, ma tra i significati di rallegrarsi sul vocabolario c’è anche quest’ultimo) se ne rallegra. Piuttosto è lei a stravolgere le frasi da me scritte: dire “Fini si rallegra che in Italia si reclutano terroristi…” è diverso dal dire “Fini si rallegra che in Italia si è liberi di reclutare terroristi…”. O no?
da Michelangelo Moggia
Nell’articolo di Massimo Fini si parla dell’organizzazione Al Ansar Al Islam che ” in Iraq fa soprattutto guerriglia e solo marginalmente atti di terrorismo”. Vorrei sapere cosa significa quel “solo marginalmente”: ogni tanto tirano qualche bomba? Occasionalmente addestrano kamikaze? Di tanto in tanto rapiscono qualcuno e talvolta lo sgozzano? Ero e sono contrario alla guerra in Iraq, trovo vergognose tutte le false motivazioni utilizzate per l’attacco, vorrei che i nostri soldati rientrassero al più presto. Ma provo ribrezzo verso chi ogni giorno provoca stragi di civili, rapisce e uccide persone (come Enzo Baldoni etc.) che non sono parti in conflitto, e troverei sacrosanto che chi, nel nostro paese, recluta guerriglieri che “marginalmente” commetteranno atti di terrorismo se ne vada dritto in galera.
da Gianni Franchini
Massimo Fini, da cui mi divide una certa interpretazione del diritto degli stati a massacrarsi tra di loro e una certa idea della guerra come “igiene del mondo”, dice, a proposito della sentenza di assoluzione dei presunti terroristi, cose sacrosante per una nazione che si picca di essere democratica. Invito i sostenitori di Bush & co a leggere quanto scrive Fabio Mini (che è un generale dell’Esercito italiano e non il capoufficio stampa di Bertinotti) sull’Espresso della scorsa settimana: l’uso del fosforo a Falluja è stato inutile, vista la disparità delle forze in campo, doloso, in quanto usato sistematicamente con i mortai secondo una tecnica da considerare al confine, se non oltre gli stessi regolamenti americani, avventato (mio eufemismo) perché l’eccessiva quantità nell’aria non poteva non causare decessi per bruciature e ustioni gravissime. Secondo Mini, quando un’arma viene usata così si può parlare di “crimini contro l’umanità”. E da noi in Occidente, di cosa si discute, al bel calduccio delle nostre caldaie? Se un tizio, di cui sono già stati violati abbondatemente i suoi diritti previsti dalle (nostre) regole, possa uscire invece che rimanere dentro magari senza motiviazioni tanto che ce frega, è un terrorista. Due pesi e due misure, come il fosforo, che da noi fa tanto bene ai denti.
da Pino Granata
Leggo su Repubblica che Stefania Craxi dice che il posto dei Socialisti è con il centrodestra. Non capisco a che titolo Stefania Craxi parli del Socialismo e dei Socialisti. Lei con il Socialismo non c’entra proprio niente e nessuno l’ha mai autorizzata a parlare a nome dei Socialisti. Questa tendenza della famiglia Craxi a pensare che il Socialismo italiano sia un fatto di famiglia , è da rifiutare in blocco. Il Socialismo appartiene ai Socialisti e con quest’ultimi Stefania Craxi non ha nulla da spartire. Socialisti non si è per meriti dinastici, ma per stile di vita.Ecco la signora Craxi continui a frequentare la signora Almirante e Berlusconi e non si intrometta in cose che non capisce e che comunque non la riguardano.
Alessio Statera, Roma
Pur “non capendo lo spirito che anima questo blog” (a proposito, una volta per tutte e che valga per tutti: per tutta una serie di motivi tecnici, per i contenuti, ecc.., è improprio, anzi è sbagliato definire il sito Sabellifioretti.com un blog) volevo replicare al pur bravo Schiavone. Le mie domande (al limite dell’insulto? ma dai..) non erano riferite al merito di ciò che scrivi, che anzi il più delle volte può essere condivisibile, ma al metodo, al come lo scrivi, ai toni che usi (ancor di più quando ti rivolgi a chi non la pensacome te). Senza andare per le lunghe, a me pare che nell’affannarti a tradurre la tua visione del mondo in post tendi a prenderti un pò troppo sul serio. In ogni caso non darti pensiero, tra gli stacanovisti del sito di certo tu sei nell’elite dei preferiti di csf (l’impaginazione dei post parla chiaro..).
da Moreno Carlini, Spoleto
Pochi giorni fa Gastone si è salvato dalla pena di morte in America, perché era il millesimo “cliente”. Oggi Paperino, che sarebbe stato il mulleunesimo, è stato scaraventato sul lettino del carcere, legato con le braccia allargate come in croce, gli hanno disinfettato il braccio e poi lo hanno ammazzato con un’iniezione. Era scivolato a numero 1000. Il millesimo morto ammazzato in questa massa di delinquenti – vittime. Domanda: il numero 1000 porta fortuna o sfortuna?
di Vincenzo Pricolo (per il Giornale)
«Capisco quelli che si mobilitano per difendere la loro casa e la qualità della loro vita. Ma non sono d’accordo con i Verdi che cavalcano la protesta per avere tre voti in più». Reinhold Messner, fuoriclasse dell’alpinismo mondiale, scrittore, animatore di iniziative a sostegno delle popolazioni montane nonché ex parlamentare europeo eletto come indipendente nelle liste dei Verdi («mai stato iscritto a un partito», tiene a precisare»), non ha dubbi: il collegamento ferroviario veloce Lisbona-Kiev è una grande opportunità di sviluppo per le regioni che si trovano lungo il tracciato. “L’ecologia va bene ma la base di tutto è l’economia – dice perentorio Messner allargando l’orizzonte allo scenario mondiale – Se l’Europa vuole contrastare la concorrenza della Cina e dell’India deve, fra le altre cose, dotarsi di una rete ferroviaria moderna. E se l’Italia vuole recuperare le posizioni perdute in Europa e nel mondo non può rinunciare al collegamento». E questo perché la Tav «porterà prosperità alla Padania (usa proprio questo termine, ndr) e questo lo devono capire tutti, anche la gente della Val di Susa». E ancora: «Se l’Italia dorme altri vent’anni perderemo anche i punti di forza che ci restano, come le produzioni alimentari di qualità e il turismo».Stupisce un po’ ascoltare queste parole da una persona come lei. «Io sono un pratico e non sopporto la politica dei ?no?, dei fondamentalisti e delle critiche senza proposte. Anzi, i politici hanno il dovere di cogliere le opportunità. Ricordo che i tedeschi stanno facendo di tutto per avere il collegamento veloce Lisbona-Kiev».