da Moreno Carlini, Spoleto
Sì, prima di ammazzare con la siringa, gli americani, responsabili della salute del prigioniero fino all’ultimo, disinfettano il braccio prima di infilare l’ago. digitare da google iniezione letale disinfetta. E ci sono molte testimonianze.
da Isabella Guarini
Caro CSF, condivido la risposta a Bernardi Campello, ma mi permetto di aggiungere qualche mia nota. Ebbene sì ! Stimo fortunato colui che può essere proprietario di un luogo così bello, come le Fonti del Clitunno. Dicevo sconvolta non dalla questione materiale che una proprietà comporta, ma dai valori che può rappresentare. E’ come se io comunicassi al mondo di essere proprietaria degli scavi di Pompei. Molti si sconvolgerebbero. In fondo è un complimento.
da Luca Serpieri
Ma perché tutti i padroni devono essere padroni delle ferriere, se conquesta espressione si intende un padrone privo di qualsiasi sensibilitàsociale e attento unicamente al proprio guadagno, senza rispetto deidiritti dei lavoratori e dell’ambiente? Invece no, evidentemente peralcuni il meccanismo è automatico: i padroni sono padroni delleferriere, chi non sciopera è un traditore crumiro, e chi sciopera inveceè un intrepido lavoratore che lotta per i suoi diritti, per la libertà ela democrazia. A me, questa chiave di interpretazione appare un po’unilaterale e decisamente antiquata. Padroni e dipendendenti non possonoessere semplicemente considerati due categorie i cui interessi, perquanto strettamente intrecciati, spesso si contrappongono?
da Gianni Franchini
La Bignardi ride un po’ troppo per i miei gusti. A volte fa domande davvero incredibili (e inutili: si dice che Cucuzza sia superdotato? E allora?), ma questo è il meno. Il problema, secondo me, è che tutta l’intervista è basata sul cazzeggio, più o meno brillante a seconda dell’intervistato, ma alla fine è un po’ tutta fuffa quella che ti resta in mano. Personalmente preferisco (tra quelli fortunatamente in onda) Fabio Fazio che, quando vuol affondare è perfino spietato (guarda l’intervista ad un sempre più incredulo Follini) e Piero Chiambretti che ridendo e scherzando, ti piazza domande anche scomode e in qualche caso porta a casa pure qualche scoop. Senza dimenticare le Iene che fanno, spesso, “servizi di servizio” veramente pubblico. E’ la (triste) televisione italiana, bellezza!
da Pier Franco Schiavone, Milano
La Bignardi é una sorpresa per me (come ha potuto condurre il Grande Fratello?) A volte caustica, senza essere antipatica, ironica e a volte anche dolce, come lassonanza del suo cognome con bigné indica. Lintervista più divertente alla Littizzetto, la più perfiduccia alla Santanché. Bellissima la puntata con Michele Serra. Da antologia la battuta sui pantaloni di Crepet; iniziò lintervista facendogli i complimenti proprio per i pantaloni e la chiuse quando Crepet, dicendo che non poteva togliersi le braghe in TV, si sentí rispondere che non avrebbe fatto poi tanto male, trattandosi di quei pantaloni di velluto alla scozzese. Micidiale. Brava e anche attraente.
da Massimo Pescatori
Ancora una volta si dimostra che, se si facessero le primarie in ogni circostanza, ci sarebbe un rinnovamento radicale della classe politica. Se ci fossero l’uninominale secco e le primarie di collegio in entrambi i poli, avremmo una vera e propria rivoluzione.
da Mirko Bedetti
Il fatto che le interviste barbariche siano quanto di meglio possa offrire la TV è sintomatico della scarsa qualità di tutto il resto del panorama giornalistico televisivo. Nulla da eccepire sulla piacevole fruibilità del prodotto confezionato magistralmente da Daria Bignardi, ma in quanto a contenuti sentire domande del tipo: “Meglio a cena con Mastella o Costantino?” o riferito a Cucuzza: Una tua ex-collega mi ha raccontato che sei superdotato, è vero?, proprio non mi sembra giornalismo di livello.
Non sono d’accordo (csf)
da Giulio Bulgarelli , Correggio
Mi aggrego al blogghista di Lavarone nell’elogio delle ciaspole. Anch’io come lui convertito dallo sci cannibalesco a questa disciplina dell’anima. Aggiungo all’interesse dei poco informati che da più di un anno una legge dello Stato (“sicurezza degli impianti di risalita”) ci preclude la risalita sul bordo delle piste da sci. Così dopo che il tracciato delle piste ha spesso ricalcato i vecchi sentieri escursionistici, adesso gli escursionisti stessi non li possono neanche più percorrere. Sul tipo della sorte che è toccata ai pellerossa americani. Alla meravigliosa esperienza di risalire con le racchette da neve un bosco d’inverno, dopo una nevicata, che aggiungere per invogliare i blogghisti ? Non vi capiterà mai d’incontrare l’avv. Arena.
Non vedo spesso la televisione. Mi è capitato di vedere le interviste barbariche e, lasciatemelo dire, è quanto di meglio di giornalistico si vede in tv. (csf)
da Bernardi Campello
Gentile dr. Sabelli Fioretti Ebbene sì; lo confesso, sono il ?padrone? delle Fonti del Clitunno. Mi dispiace che questa circostanza l’abbia ?sconvolta? anche se sono più propenso a ipotizzare, e ad augurarmi, che vi fosse dell’ironia nelle sue parole. La citazione di Totò, che vendeva la Fontana di Trevi a uno sprovveduto turista americano, mi conferma questa impressione. Mi dispiace comunque che da ciò sia stata turbata anche la sua gentile lettrice (e corrispondente) Isabella Guarini e le scrivo questa mia per tranquillizarvi entrambi. Le Fonti del Clitunno appartengono a un privato ma non per questo sono meno accessibili al pubblico. Penso di poter affermare con un certo orgoglio che le Fonti del Clitunno sono visitabili tutti i giorni per 365 giorni l’anno (e sfido lei e la sua gentile lettrice a trovare un altro ?bene culturale? così, mi perdoni l’espressione, ?fruibile?) al costo di un modestissimo biglietto (€ 2; ridotti a 1,5 per i gruppi superiori a 15 persone e ?free? per i minori di anni 10) che basta a malapena a garantire la difficile manutenzione di cui il sito ha costantemente bisogno. Tutto ciò senza alcun aiuto da parte del ?pubblico?. Mi sembrava comunque giusto farvi sapere che la circostanza di essere ?padrone? delle Fonti del Clitunno non è quel gran privilegio che la vostra corrispondenza lasciava intendere. E’ piuttosto un onere che implica una responsabilità nei confronti di una storia a cui è legato il nome del paese che è anche quello della mia famiglia. Ed anche un servizio che si rivolge al turismo che viene in Umbria per conoscere i luoghi più importanti della sua storia e a cui noi ci sentiamo in dovere di offrire un servizio puntuale ed efficiente. Con immutata stima e cordialitàBernardino Campello
Fonti del ClitunnoTel 348-0108539 0743-275057 0743-521141Fax 0743-270490info@fontidelclitunno.com
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Conosco le fonti e ne sono innamorato. Nessuna critica quindi ho da fare a come vengono gestite. Ma proprio perché le considero un patrimonio dell’umanità, come il Colosseo, come Fontana di Trevi, sono rimasto colpito (forse sconvolto effettivamente è un aggettivo esagerato) scoprendo che non sono demanio pubblico ma proprietà privata. Ecco tutto. Serva questa piccola questione ad aumentare il numero di persone che visiteranno questo posto magico. E grazie a lei per averci scritto(csf)