da Davide Taschini
Come è stato già fatto notare “L’infedele” va in onda il mercoledì, ma per me cambia poco perchè è un’altra serata dedicata ad altro.Non è possibile che qualsiasi critica ad una donna venga vista come maschilismo (confermo che la Bignardi per quanto mi riguarda ride troppo ed in modo isterico).Nell’elencare le trasmissioni degne di nota invece mi sono colpevolmente dimenticato della migliore anche per quest’anno: “Passepartout” di Philippe Daverio, come già stabilito all’epoca, futuro ministro dei Beni Culturali nel governo dell’Unione.Per aggiungere elementi riguardo le Interviste Barbariche ho potuto vedere domenica pomeriggio una replica dell’intervista con Luciana Littizzetto, oltre al solito continuare a citare Vanity Fair (legge solo quello o markettone?) illuminante la domanda:”sei contenta che la Del Santo ha vinto l’isola dei famosi?” risposta di Luciana:”oh guarda non ci dormivo la notte…” il che dice tutto.
Davide, l’ironia non si può spiegare, ma quella della domanda della Bignardi su Lory del Santo è evidente. (csf)
da Gigi Nocera
Volete il parere sullo sciopero da un vecchio ex operaio?Se una categoria di lavoratori indice uno sciopero, fra le altre cose, rivendica anche un aumento della paga. Liberi ognuno di parteciparvi o meno. Però dignità vorrebbe che alla conclusione delle trattative chi non ha scioperato rinunci esplicitamente ai benefici che i suoi colleghi hanno ottenuto, sacrificando se stessi e le proprie famiglie. Difatti nei giorni che hanno scioperato non sono stati pagati dal padrone, e quindi i non scioperanti oltre a non perdere un soldo di paga sfruttano i sacrifici dei colleghi.
da Luigi Caronna
Premetto che ho simpatia ed ammirazione per Lei: mi piace molto la conduzione di Prima Pagina e trovo più che brillanti le interviste per Corriere Magazine. In televisione però si è banalmente (badi bene che una delle ragioni per le quali l’apprezzo abitualmente è la grande originalità!) uniformato alla posizione della maggior parte dei politici di sinistra: l’offesa nei confronti di chi la pensa diversamente. Le affermazioni su Giovanardi così come quelle sulle donne che vanno in televisione (“tutte sciocchine”) sono un bell’esempio di arroganza e di supponenza gratuite. Sembrava di sentir parlare D’Alema! Nel merito circa le posizioni di Giovanardi, in contrapposizione alla Prestigiacomo, che avevano colpito (negativamente) anche me, dopo un corretto approfondimento, le ho trovate in parte condivisibili e comunque frutto di un ragionamento tutt’altro che stupido e maschilista come poteva sembrare a prima vista. Complimenti per l’abbigliamento: Le invidio il pullover, i pantaloni e le scarpe, meno la camicia)!
Non c’è niente di peggio per un giornalista di non riuscire a spiegarsi anche se qualche volta penso che qualcuno non voglia capire. Non so proprio dove lei abbia ascoltato un mio giudizio su Giovanardi in contrapposizione alla Prestigiacomo. Ho solo detto che Giovanardi è un uomo politico modesto. Che c’entrano l’arroganza e la supponenza? Criticare un politico è offenderlo? Siamo ridotti male. E quando mai avrei detto che le ragazze che vanno in tv sono tutte sciocchine? Ho detto, al contrario, che nei grandi talk show si invitano come esperti gli uomini e come comarse sciocchine le donne. Tanto per capirci, se sulla guerra in Iraq si invitano grandi politici, grandi esperti militari, grandi industriali e Valeria Marini, non sono io che offendo le donne.Che cosa aveva la mia camicia? (csf)
da Egidio Morretti – Pescara
Premesso che le fedi calcistiche, fatta eccezione per l’ex juventino emiliofede, soverchiano tutto il resto….Atteso che uno stimato Bob Dylan (per tacere di un Cat Stevens, comunque emozionante) puo’ cambiare religione come mutande e cantare per papi cattolici, portando acqua al mulino degli antisemiti…poniamo che Lei, egregio CSB, debba scegliere fra la sua fede laziale, che io non condivido, ma rispetto, e i “valori” fascisti, cioè inaccettabili (v. leggi razziali) di Di Canio.Cosa sceglierà? Personalmente sono un interista “debole”. Non avrei dubbi, la mostruosità di certe ideologie annichilerebbe anche mia madre.Chi e’ questo CSB?
da Feliciano Bechelli
Non sono giornalista professionista e quindi dovrei starmene zitto. Però il modo in cui Filippo Facci giustifica il suo sciopero / non sciopero non mi convince. Anzi, mi suona ipocrita.Se uno condivide uno sciopero non lavora, se non lo condivide invece lavora. Punto. Perché è vero che Facci è collaboratore di testata, ma lui è giornalista professionista, per cui se aderisce alla protesta dovrebbe quel giorno lì non lavorare.Credo che Facci sappia bene che ci sono giornali (come quelli del gruppo Riffeser) che nei giorni di sciopero escono solamente grazie ai ricatti cui vengono sottoposti i giovani collaboratori pubblicisti. E credo che Facci sappia altrettanto bene che ci sono giornali (come quello sul quale tratta di diritti umani in Cina, oppure Libero) che non scioperano a prescindere, per motivi di bassissima polemica politica e antisindacale.
da Vittorio Grondona – Bologna
In materia di sciopero ognuno ha il sacrosanto diritto di comportarsi come gli pare, ma avrebbe nel contempo il dovere civile di non danneggiare i colleghi che lottano per migliorare le condizioni economiche e di qualità di vita che in caso di successo migliorerebbero anche per chi non sciopera. Il ragionamento del giornalista Filippo Facci, però, non fa una grinza. Il suo interesse sembra non essere quello di contribuire al miglioramento delle condizioni della sua categoria, ma quello forse più nobile, ma sicuramente più egoistico, di ampliare la platea di ascolto sugli argomenti che più gli interessano. Personalmente se mi comportassi in quel modo non mi sentirei a posto con la mia coscienza, ma è pacifico che se tutti ci comportassimo bene, della coscienza non sapremmo cosa farcene. E’ come quando la brava ballerina di fila spera che la soubrette si ammali per prendere il suo posto. Purtroppo in molti casi è solo in occasioni del genere che molti talenti hanno potuto dimostrare concretamente il proprio valore.
da Elisabetta Facco
Caro CSF,sono da poco tornata dalla Fiera del Libro, dove ho seguito la presentazionealla quale anche lei ha partecipato, purtroppo scappando via subito dopo lafine. Le avrei manifestato il mio entusiasmo per i suoi interventi come hofatto con la Ravera.Dopodomani compio quarantanove anni, sono come leifreelance-ovvero-disoccupata, convivo da vent’anni senza essere sposata puravendo un figlio, e presto mi separerò con la prospettiva di affrontare unavecchiaia senza alimenti e da non pensionata (nel senso che non avrò alcunapensione). A tutto ciò aggiunga che non ero di sinistra quando la sinistraimperava (troppo demagogica) e lo sono da quando la destra (incolta,cialtrona, corrotta ecc.) è al potere: un perfetto esempio di mancanza diopportunismo, o diciamo pure coglioneria, che mi pone nella situazionedell’autoritrattino di cui sopra.Però per la prima volta l’idea dei miei ormai prossimi cinquant’anni non mifa incazzare: questi anni ’70 di cui tanti dicono cose a sproposito senzasapere di che parlano, che tanti copiano negli aspetti più futili, i“pesanti” anni ’70 della P38 e della droga, be’, hanno prodotto un bel po’di gente con alto peso specifico intellettuale e capace di mantenere unasana, profonda, inesauribile propensione al cazzeggio. God bless theseventies!Ero rassegnata al declino, ad entrare nella fase “sciura” della vita (quellain cui le donne passano al cardigan che copre il sedere, al gonnellone, alleriunioni di sole amiche…), ma dopo stasera, NO!Rivendico il mio orgoglio di essere una figlia degli anni ’70, che non è maistata figlia dei fiori e tra le droghe provate può citare solo qualchecanna, ma che approva energicamente tutto quello che ci avete ricordato:apertura mentale, curiosità per gli altri, voglia di contestare e di nonallinearsi, cazzeggio corrosivo.Leggerò il libro di Schipa, che ho acquistato, anche se non ascoltavo RenatoZero, ma i Pink Floyd, i Jefferson Airplane e gente simile. E, avendo daoggi scoperto il suo sito, per simpatia le offro i miei euri, mi pare 70,per i Cuori.
da Giorgio Lauro
Per gli amanti del genere ti segnalo una straordinaria doppietta: domenica mattina, prima al programma religioso “A sua immagine” (nel senso di quell’altro) eppoi subito dopo in mezzo ad un campo nel programma “Linea Verde” con Paolo Brosio.
Grande Vespa. Padre Pio, l’ubiquo, era un dilettante. (csf)
da Filippo Facci
Egregio, io per esempio mi sono dato questa regola: ‘stavolta io sciopero ma solo nella testata in cui sono assunto (Mediaset) e non sciopero nel quotidiano in cui sono invece semplice collaboratore, pagato ad articolo: ilGiornale. Oddio, potrei scioperare o meglio non scrivere anche per il Giornale: ma la tiratura straordinaria che esso fa nei giorni appunto di sciopero, più gli spazi straordinari (di pagine) che concede negli stessi giorni, me ne fanno approfittare per piazzare articoli su questioni di diritti umani che difficilmente otterrebbero lo stesso spazio in giornate normali. Nei due ultimi giorni di sciopero, in questo modo, sono riuscito a piazzare due pagine intere (intere) sui crimini del governo cinese. Saluti.
Sono appiattito sulle tue posizioni. (csf)
da Andrea Capaccioli – Siena
Anch’io, penso come tutti, vorrei vivere in un paese moderno. Paese moderno, ciò vuol dire un paese dove non viene distrutto un ecosistema per fare un ponte per arrivare 10 minuti prima, quando arrivare al ponte è un’odissea. Paese moderno è quello che rafforza e consolida la propria rete ferroviaria prima di costruire una linea ad alta velocità che fa risparmiare 10 minuti di viaggio alle merci. Paese moderno è quel paese che fa investimenti e sviluppo sull’energia rinnovabile e pulita.
Sei sicuro che costruire un ponte vuol dire distruggere un ecosistema?Sei sicuro che fa risparmiare solo 10 minuti?Sei sicuro che la Tav fa risparmiare solo dieci minuti alle merci?Che sarebbe il caso di investire sull’energia rinnovabile sono sicuro io. Ma serve a far andare meglio i treni? (csf)