da Vittorio Grondona – Bologna
Lo sciopero è una mazzata: piglia dove piglia. Chi sciopera spera che pigli bene; chi non sciopera spera altresì che pigli bene così ci guadagna senza perdere nulla; chi lo subisce ci perde sempre, specialmente se lo sciopero piglia bene. Le controparti sono invece di due categorie: Il datore di lavoro privato e il governo in quanto datore del lavoro pubblico. Il primo di solito cerca di evitare lo scontro ed è normalmente disponibile a contrattare nuove regole con i dipendenti secondo le sue reali disponibilità; il secondo invece teme solo l’opinione della gente che potrebbe compromettere il consenso politico nei suoi confronti. Per questo si dà un gran daffare, con la complicità dei telegiornali nazionali, per addossare sui lavoratori tutta la responsabilità dei disagi.(…)
da Claudio Urbani, Roma
Talvolta il nostro ragionare è proprio strano. Lo rilevo, simpaticamente, nel post di Schiavone, che mi ha ricordato una cosa della mia gioventù. Stalin era ritenuto colpevole della morte di molti soldati italiani, scordandosi che questi, non per loro personali colpe, erano, volenti o nolenti, degli invasori della Russia con gli alleati tedeschi. E la colpa di Stalin era quella di difendersi? Ben altre e più gravi sono le sue colpe.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Come ogni anno il Cicap (www.cicap.it) fa le pulci agli astrologi che, come sempre, non azzeccano una previsione. La cosa più divertente non è tanto il fatto che non azzeccano mai le previsioni che fanno (anche se a volte sono bravi e dicono: in Italia potrebbe continuare la crisi economica), il che li rende semplicemente comici e un po’ sfigati, ma non fanno mai le previsioni che contano. Nessuno ha previsto lo Tsunami, i cicloni negli USA, le bombe a Londra (molti hanno azzeccato la morte di Wojtyla, chissà come mai). Per finire, anticipo una chicca: in Italia, nel 2005, in ambito politico nazionale, si potrebbe arrivare a scontri e risse verbali violentissimi (lo scrisse Flora Pino su: Vera Astrologia). Un genio! E ha messo pure il condizionale!
Previsione: in Italia, nei primi giorni di aprile, grande tensione politica. (csf)
da Virgilio Mancini
Pochi ci fanno caso, ma nello stemma nazionale dell’Austria sono presenti in bella mostra anche la falce e il martello, saldamente impugnati dall’aquila. La falce rappresenta i contadini, il martello gli operai e la corona che l’aquila ha in testa rappresenta la borghesia ( ecco perché nessuno sospetta ). Certo, la versione sovietica prevede che falce e martello siano incrociati nel modo che tutti conosciamo, ma sempre di quei due attrezzi si tratta!
Indaga sullo Stile Milano
da Gianluca Freda
L’idea di Trono, di sostituire i controllori di volo con i militari, è davvero geniale. A pensarci bene, i militari potrebbero sostituire anche gli autoferrotramvieri, che sono sempre a lamentarsi per il salario che gli viene corrisposto. E pensate quanti vantaggi per l’industria se i militari sostituissero i metalmeccanici, sempre a scioperare per futilità di second’ordine come il rinnovo del loro contratto. E se generali e colonnelli sostituissero anche i dipendenti della sanità, quegli scansafatiche che passano il loro tempo a frignare solo perchè il loro contratto è scaduto dal 1999? E i lavoratori del tessile, che con la crisi aperta dalla concorrenza cinese sono vicini alla rivoluzione? E gli insegnanti? E il mio panettiere, che non sciopera mai, ma è sempre così scorbutico? Vuoi vedere che è la volta buona per far capire a quell’ammasso di sanguisughe che è l’esercito italiano che cos’è un lavoro da uomini?
da Giorgio Goldoni
L’aver volutamente trascurato l’aspetto etnico religioso dell’ultimo sollevamento nelle banlieus francesi ha impedito anche di far emergere nei media il problema del machismo mussulmano che si annida in questi falansteri. Qualche anno fa una coraggiosa ragazza algerina, Samira Bellil, aveva osato sollevare il velo su quanto succede lì regolarmente, pubblicando anche un libro che in Francia aveva sollevato grande scalpore :” L’enfer des tournantes” (tradotto liberamente : l’inferno delle ragazze passate di mano, cioè violentate come oggetti). E’ sorto anche un movimento , tra mille difficoltà , che vuole strappare le ragazze delle banlieus dalla violenza e la sottomissione, si chiama “Ni putes ni soumises”(nè puttane , nè sottomesse).Apriamo bene gli occhi sulla situazione francese: essa potrebbe ripetersi in Italia in un futuro non lontano.
da Alessandro Ceratti
Berlusconi mostra l’Unità di 50 anni fa che commemora Stalin. E questo dovrebbe fare scandalo. Già che c’era avrebbe potuto mostrare anche il Corriere di qualche anno prima per vedere che cosa diceva di Mussolini e di Hitler e, in senso opposto, di Churchill e Eisenhower. O, senza andare tanto lontano nel passato, che cosa scriveva il suo “Giornale” del “criminale” Di Pietro. Ma qui i tempi si fanno davvero serrati. E forse varrebbe davvero la pena di capire come possa Di Pietro trasformarsi da uomo del destino e salvatore della patria in un bifolco forcaiolo che fa orrore. E questo senza avere sterminato non dico qualche milione di persone, ma neppure poche centinaia.
da Giorgio Guiotto
Non capisco quello che volete dire su Stalin. Vi lamentate del Berlusca che, come un prestidigitatore, tira fuori una copia dell’epoca de L’Unità per far notare come veniva idolatrato Stalin dal quotidiano italiano, vi lamentate del “duro” attacco alla giornalista, vi lamentate dei giornalisti che non sono più i giornalisti di una volta, ma non vi lamentate sul fatto che Stalin sia esistito. Forse per voi il Berlusca è addirittura peggio? Chiedete a gran voce tante cose, tutte che dovrebbero andare nella direzione da voi scelta, mai, dico mai, una volta che condanniate i crimini commessi dall’ideologia che tanto amate. Freda poi è il top.Caro Guiotto, era un po’ di tempo che me lo chiedevo. Quando lei scrive i suoi post si rivolge a ipotetiche persone. Scrive: “Vi lamentate”, “dite”. “forse per voi”, “chiedete”. Con chi parla? A chi si rivolge? Chi sono questi “voi” (csf)
Ha da venì Baffone! Lo diceva spesso mio padre che però odiava Stalin, responsabile, secondo lui, della morte di decine di migliaia di italiani dell’Armir e di molti comunisti. Baffone, per mio padre e non solo per lui, era la nemesi. Dunque non rappresentava il capo dei Sovietici. Stalin, o meglio Stalín con l’accento sulla i, era un mito indistinto. Un’idealizzazione semplificata dell’uomo giusto che riscatta i miserandi. Una volta che, scherzando, dissi a mio padre: ha da venì Josif Vissarionovic! Rispose: e chi è?