Contrordine di Alessandro Robecchi (Il Manifesto, 30-10-2005) – grazie a Paola Bensi
Il signor ministro del disastro economico Giulio Tremonti aveva occupato la sua scrivania al ministero dell’economia nel 2001 con un’aria burbanzosa e scanzonata. Fece notare che aveva la scrivania di Quintino Sella (me’ cojoni!), mostrò alle compiacenti telecamere un grafico da cui risultava che il governo uscente gli aveva lasciato un buco spaventoso, e si accinse subito al suo lavoro di stregone dei numeri. Qualcosa nella magica pozione non ha funzionato, nemmeno le alchimie contabili, le entrate una-tantum, i condoni. E quanto agli immobili pubblici messi in vendita, si sa che qui nessuno è fesso, e davanti ai cartelli «vendesi» gli italiani hanno fatto marameo. Le roboanti previsioni sul miracolo italiano venivano ritoccate ogni giorno. La stima del prodotto interno lordo calava a vista d’occhio, praticamente minuto per minuto, ritoccata di mezzo punto, di un punto, di un punto e mezzo. Gli italiani prima di uscire di casa guardavano le previsioni del tempo e la nuova stima del pil, tanto per sapere ogni mattina di quanto erano più poveri grazie alla nuova banda del buco, e di quanto si era sbagliato Tremonti. Come finì è noto, con le orecchie sempre più basse e l’aria sempre più afflitta, il Tremonti dovette andarsene, sfiduciato da Gianfranco Fini in vena di antagonismo. CONTINUA…
da Vittorio Grondona – Bologna
Ed ecco rispuntare Giuliano Ferrara con le provocazioni finalizzate a dividere le forze politiche italiane. Le dichiarazioni contro Israele di Mahmoud Ahmadinejad non sono certo nuove per l’Iran. E va bene allora, per ogni cosa contraria alla logica mettiamo alla prova il polso politico. Forza Ferrara, manifestiamo contro coloro che si stanno mettendo sotto i piedi la nostra Costituzione; contro coloro che vogliono cancellare l’unità d’Italia costata ai nostri avi litri di sangue; contro un Presidente del Consiglio che invita a votare per lui perché questo è il volere dell’attuale presidente americano, il quale ha peraltro puntualmente subito smentito. In un mondo civile la pacifica convivenza è tutto e non c’è bisogno di Ferrara per ricordarcelo. Israele agli israeliani, l’ Iran agli Iraniani, la Palestina ai palestinesi e così via, ma soprattutto, l’Italia agli italiani e che, al grido barbaro di ciapa ciapa al maruchein, i padani si facciano le loro belle nuotate sul Po, dalla Piana di Pian del Re a Venezia senza rompere le scatole.
da Giorgio Goldoni
Stiamo assistendo ad un trasferimento di ricchezza di proporzioni storiche dalle economie occidentali ai paesi produttori di petrolio. Ciò non giova sicuramente alla lotta contro il fondamentalismo islamico e le sue implicazioni terroristiche. L’equilibrio tra domanda e produzione è così delicato che bastano incidenti anche lievi per causare l’ennesimo aumento nel costo di un barile di petrolio. Negli ultimi tempi il fondamentalismo islamico e il suo braccio jihadista hanno compiuto circa 300 attacchi a oleodotti e raffinerie , oltre che in Iraq , in Cecenia, Pakistan, India, Russia, Azerbadjian e Nigeria. Questo sabotaggio sistematico ha dato come risultato una mancanza cronica giornaliera di circa un milione di barili. Se essi avessero raggiunto il mercato , saremmo ancora ad un costo di circa 40 dollari al barile. Questo sabotaggio è in definitiva per il terrorismo il migliore modo per danneggiare l’economia occidentale nel suo insieme.
da Claudio Urbani, Roma
Come fa Selvaggia Lucarelli a stilare la classifica dei 14 “uomini più” del mondo senza avermi conosciuto?
da Roberto Reali (Romagna Magna)
Divertente la riflessione della Lina. Si ingrifa perché un’azienda dello Stato come la RAI, rispetta le leggi invece di violarle. E’ discutibile quanto previsto dall’accordo ma non certo il fatto che gli accordi si possano violare “ad personam”. Se la Lina vuole promuovere una qualsiasi iniziativa verso i lavoratori che hanno subito ingiustizie, mi troverà sempre solidale e partecipativo. Se invece sostiene che i lavoratori citati, solo perché percepiscono lauti stipendi, non hanno diritto a veder rispettati i propri diritti, mi troverà in una posizione diametralmente opposta.
da Paolo Beretta
Che facciamo, Schiavone, ricominciamo le guerre di religione? Edzard Ernst è un ricercatore che, pur avendo una sequela di PhD in varie discipline mediche complementari, ha scelto di dedicarsi principalmente alla ricerca. Peccato che tra la ricerca e la pratica clinica di tutti i giorni ci sia una bella differenza. Ernst altri non è che il San Tommaso che vuol mettere il dito nella piaga, con la differenza che, forse, ha un po’ più esperienza di piaghe di quanta ne avesse San Tommaso stesso. Che poi mi venga a dire che i costi di certe medicine complementari sono troppo alti vuol dire scoprire l’acqua calda. Queste considerazioni, che valgono anche per le medicine tradizionali, sono tranquillamente condivisibili, ma lasciano il tempo che trovano.
da Luca Serpieri
Ammetto di non ricordare a memoria tutte le lettere di Schiavone, ma, almeno recentemente, non mi pare che abbia parlato di razzismo arabo. Poi, conoscerà pure dei palestinesi che non mettono pregiudiziali razziste, non lo nego. Però allora non negherà lui che ne esistono che invece lo fanno. E, se si deve generalizzare, mi sembra che sia più corretto immaginare che i Palestinesi sia in maggior parte razzisti nei confronti degli ebrei, piuttosto che il contrario. No, forse la parola “razzista” è inadatta. Diciamo che in linea di massima vorrebbero semplicemente farli fuori. (sentimento peraltro ampiamente ricambiato dagli israeliani). Io aspetto ancora, su questo punto, il giudizio ordalico di CSF. Il mondo arabo è sostanzialmente antisemita?
da Giorgio Guiotto
Bertinotti (come potrebbe?), Cento (essì…), Chiesa G.(per fortuna), Casaraini (vabbè), Sansonetti (ahi, ahi). A occhio mi sembra che siano amici di Freda… e non solo di lui. Le motivazioni per cui non vanno? Puerili. Alla faccia della democrazia e della “fratellanza”… Pino Granata riprende una frase di Pacifici, che io condivido, e lamenta di un possibile boomerang: non mi venga a dire che senza quella frase lui avrebbe partecipato! Tutte le scuse sono buone, aspettavate questa? Mi spiace ma non vi credo.
da Gianluca Freda
Dice Rocchino che nel mio post manca la spiegazione delle premesse attraverso le quali si è arrivati alla (meritatissima) sconfitta della sinistra del 2001, che ha consentito alla destra di sfasciare il paese. Rimedio subito: le premesse le pose Prodi, con il suo immobilismo, con la sua politica di compromesso con la destra che finì per disgustare gli stessi elettori che lo avevano portato al governo; le pose Violante con il suo sdoganamento dei “ragazzi di Salò”; le pose D’Alema con la promessa, fatta sottobanco a Berlusconi, che le sue TV non sarebbero state toccate; le premesse le posero la rivalutazione della guerra, il servilismo verso gli Usa, gli attacchi ai diritti dei lavoratori, le leggi razziali contro gli immigrati; le premesse furono poste da un centrosinistra stolido e traditore, che passò un’intera legislatura a lodare, rivalutare e rafforzare un Berlusconi che pareva finito e a distruggere la stessa identità politica che sorreggeva la propria coalizione. I comunisti di Bertinotti tentarono coraggiosamente di fermare il suicidio della sinistra, uscendo dal governo. Non ci riuscirono, ma li ringrazio ancora per averci tentato, e per essere rimasti l’unica sinistra italiana ancora vivente.