da Barbara Melotti
Lo so, è facile per me che non ho più l’età, e che, come si dice “ho già dato” (e avuto). Chiedo scusa in anticipo a tutte quelle che non sono in questa mia “felice” (vedete come tutto è relativo) situazione. Ma l’unica risposta a posizioni come quella di Ceratti (per non parlare di tutti i teocon circolanti e sproloquianti) sull’aborto che mi viene spontanea è: e fateveli da soli, ‘sti benedetti e sacri figli! Che veramente non se ne può più di leggere discussioni sul sesso degli angeli e sull’umanità degli embrioni, gli stessi embrioni che con uno scambio di appena un 20% di DNA darebbero la vita a un lombrico. Se il prezzo da pagare perchè i cattolici, certi cattolici, accettino l’evoluzione, è infilare Dio in ogni cellula, preferisco i creazionisti, che almeno sappiamo subito con chi abbiamo a che fare. Come è possibile che non si veda che qui non si tratta, appunto, di “sesso degli angeli”, ma semplicemente e molto pragmaticamente di gerarchie di diritti? E che per questa strada si torna dritti dritti ai tempi, non troppo lontani badate, in cui un marito (e padre) poteva impunemente e impudentemente pretendere che i medici salvassero la vita al nascituro a scapito di quella della madre, o addirittura medici “religiosi e scrupolosi” decidessero in tal senso per conto proprio? Finchè un embrione avrà bisogno del mio corpo per svilupparsi e diventare umanità (non vita: vita è anche una foglia), i miei diritti, compreso beninteso quello di sacrificare me stessa nell’impresa, devono essere sempre prevalenti. Oppure fateli in provetta.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Csf, perché l’ avvocata Arena ci odia tanto? Dopo tutto quello che abbiamo dovuto sopportare e che ancora dovremo subire, come si può essere tanto velenosi e malvagi da proporre un settennato con Pera al Quirinale? Dove trova il coraggio, e tanta faccia tosta, da pensare di sostituire il Capo dello Stato con quel simpaticone di Pera, che si è saputo distinguere solo per le numerose sciocchezze scappategli perché evidentemente non riesce più a coordinare il pensiero con la parola?
da Alessandro Ceratti
Stigmatizzare chi si esprime sull’aborto pur non essendo donna, o se donna, non più in età riproduttiva, come fa Guia Soncini è una sciocchezza. E’ l’equivalente che pretendere che a parlare di mafia siano solo i mafiosi perché, a vedere bene, sono gli unici che la conoscono veramente. Poi Soncini dice: “sono una che può dare la vita, e anche decidere di non darla”. Per essere più esatti la seconda parte della frase andrebbe corretta così: “e anche decidere di toglierla”. Questa possibilità, però, diversamente dalla prima, non è esclusiva delle madri. Inoltre: io sono genitore. Non credo di cavarmela male in quel campo. Però è certo che se per essere genitore bisognasse prendere la patente è chiaro che nessuno potrebbe realisticamente ambire di ottenerla.P.S. Guia Soncini sarà anche una brava giornalista ma questo suo pezzo è proprio bruttino dal punto di vista professionale. Sembra un brano dell’Ulisse di Joyce!
da Gianluca Freda
Caro Arienti, non credo che esista un “uso stupido della giustizia”. La giustizia è un insieme di valori morali che, se messi in pratica, non sono mai stupidi. Esiste invece un uso stupido (e ignobile) della legge, che si verifica quando la legge dimentica di avere un valore solo in quanto è posta al servizio dei valori più alti di giustizia e inizia a credere di avere valore in sé. E’ allora che la lettera dei codici e dei commi acquisisce maggior rilevanza rispetto allo spirito dei princìpi di cui dovrebbe essere posta a difesa. E’ allora che un mafioso viene scarcerato per un timbro fuori posto e ci si accanisce contro un malato sceso nell’orto a raccogliere due foglie d’insalata. E’ allora che nasce l’abominevole “legalità”, che si mangia la giustizia tutta intera. E’ la legalità che spinge un Cofferati, ad esempio, a dichiarare che “la legge Bossi-Fini è una legge dello stato, e come tale va rispettata”. Certo. Se si prescinde dall’etica, anche le leggi razziali del fascismo erano leggi dello stato meritevoli dirispetto. Leandro Arpinati sarebbe fiero di lui.
da Claudio Urbani, Roma
Io sono stato più fortunato di Goldoni. Quando ho fatto notare, ad un vigile romano, un tizio vestito di pelle nera, tipo sado-maso, e il viso completamente coperto che faceva intravedere a malapena gli occhi, invitandolo ad intervenire, il vigile, gentilissimo e con molta premura, mi ha spiegato che non era in suo potere multare tale specie corrispondente al nome di “motocisclista”. Poi mi ha anche chiesto se mi serviva aiuto…
da Alberto Arienti
Secondo la nostra cattolicissima chiesa si dovrebbero evitare:– contraccettivi. Il preservativo non si può usare neanche in funzione anti-aids, meglio la castità.– pillola del giorno dopo– abortoL’embrione ottiene diritti incredibili, a spese dei diritti delle donne.In pratica in Italia un praticante non può fare sesso felice e gestire in maniera responsabile la procreazione, se non a costo di pazienza, sacrifici e castità.
da Michele Lo Chirco
Propongo un duello all’ultimo sangue tra Brighenti e Freda. Padrino sarà CSF. La scelta dell’arma la deleghiamo a Freeman. Guasto si occuperà del recupero della salute mentale del vincitore. Al perdente sarà intitolato un loculo di Castenedolo, Puleo ne scriverà l’elogio funebre. Si accettano suggerimenti per la scelta del luogo deputato all’avvenimento (lo stretto di Messina?).
A questo gioco al massacro, io non ci sto.
di Marco Travaglio, Unità 22 novembre 2005
Proviamo a immaginare che negli Stati Uniti la Corte Suprema stabilisca definitivamente che l’ex presidente George Bush senior incontrava abitualmente Al Capone, Salvatore Anastasia, Sam Giancana, Lucky Luciano, Frank Coppola in arte «Tre Dita», Salvatore Gambino e John Gotti e ha commesso il reato di associazione per delinquere con Cosa Nostra almeno fino alla primavera del 1980. Che ne sarebbe di lui? Probabilmente soggiornerebbe nelle patrie galere, non esistendo negli Usa quel gentile omaggio chiamato prescrizione che in Italia viene riservato agl’imputati ricchi che riescono a tirare in lungo i loro processi: là la prescrizione si ferma al rinvio a giudizio.Di certo Bush il Vecchio non farebbe il senatore a vita e nemmeno il testimonial degli spot tv. Anche perché i prodotti sponsorizzati da un ex mafioso non troverebbero acquirenti. CONTINUA…
da Rocco Ciolfi, Arce
Magari la compassata Ritanna può prendere spunto da questo bel pezzo della Soncini sul come relazionarsi con l’Elefantino.Guia e l’aborto (un problema che non riguarda coloro che ne parlano)UN’OBIEZIONE RADICALE ALLE POSIZIONI DEL FOGLIO. LA RIVENDICAZIONE DELLA POSSIBILITÀ DI DARE O NEGARE LA VITA In Documenti
Guia Soncini è una dei migliori giornalisti oggi in circolazione. Non sempre si riesce ad andare d’accordo con lei perché a volte è antipatica e supponente. Altre volte però è simpatica e carina. A me non piace sempre quando scrive di televisione. Ma questo pezzo che Rocco ha avuto la gentilezza di inviarci mi ha lasciato quasi estasiato stamattina quando l’ho letto. (csf)