da Pippo Sanfilippo
Pensandoci bene quelli che negli anni settanta e ottanta hanno mandato i figli a laurearsi nelle prestigiose università americane ed inglesi, hanno sprecato i loro soldi. Avrebbero dovuto mandare i loro figli a militare nei gruppi dell’estrema sinistra e oggi se li ritroverebbero direttori di giornali prestigiosi, columnist ed al vertice dell’industria.Qualche esempio? Carlo Rossella direttore del TG5, Gianpiero Mughini noto opinionista e star televisiva, Claudio Rinaldi , exdirettore di Panorama ed Espresso, Roberto Briglia attuale direttore dei periodici Mondadori, Paolo Liguori direttore di TGcom,Paolo Mieli direttore del Corriere, Gad Lerner, condutttore televisivo e maitre a penser, Lucia Annunziata ex-presidente RAI e potrei continuare a lungo.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Se Vespa t’invita DEVI andare e mentre parli DEVI buttare lí un riferimento al tuo blog, dire quanto è seguito e quanto sono intelligenti i post dei lobbisti scrupolosamente scelti tra migliaia (che te frega, mica controllano!). È cosí che si raccatta pubblicità. Sarei curioso di sapere come mai l’insettino più famoso d’Italia, insieme a Grillo, ha accolto la tua richiesta d’intervista; se non sbaglio tempo fa dicevi che Vespa rifiutava sempre. Quanto alla tua intervista, ottima come sempre ma, scusami l’ardire, gli avrei chiesto chi butterebbe dalla torre tra Valeria Marini e Alba Parietti.
da Alessandro Ceratti
Mi dispiace irritare la cara Melotti, e tutte le altre persone infastidite dai miei “sproloqui” (che, aihmé, sono le mie opinioni. Pensate come sono messo!). Però vorrei fare una semplice precisazione scientifica:se cambiando soltanto il 20% dei geni di un embrione umano si ottiene un lombrico e verò anche che cambiando il 20% dei geni di un uomo fatto e finito si ottiene comunque un lombrico. Poi Melotti dice una cosa chiarissima e sacrosanta: che il problema consiste “semplicemente e molto pragmaticamente di gerarchie di diritti”. In questo caso il diritto della donna gravida e quello del nascituro. Posso riconoscere tutti i diritti che volete alla prima, ma non quello di vita e di morte. Capisco perché le donne così tenacemente rivendicano questo controllo: ce l’hanno nei geni, è la natura che prevede che accada così. In praticamente tutte le specie animali (mammiferi) è la madre che decide il destino della sua prole, a volte anche sopprmendoli dopo la nascita. Infatti tutta la questione “aborto sì-aborto no” ha senso perché non siamo (soltanto) animali, ma uomini dotati di ragione e di etica. Il diritto naturale sulla sua prole viene rimesso in discussione dal quadro etico-sociale che la nostra civiltà ha elaborato. Se esso dovesse valere senza mediazioni saremmo costretti ad ammettere anche la liceità dell’infanticidio. Io sono pronto a discutere anche di questo.
dall’avv. Lina Arena
D’ora in poi berrò solo Coca Cola; acquisterò solo Coca Cola, offrirò nel corso dei miei sontuosi party solo COCA COLA. La decisione assunta con convinzione e stupidità da un consiglio comunale del Nord,pervaso da sinistre idee, rappresenta la quintessenza della pericolosità di un’ideologia che ancora crede di lottare le multinazionali a colpi di boicottaggio. Non credono i sinistri di aver invece offerto una dimostrazione di stupidità e di pericoloso infantilismo?
da Massimo Pescatori
«Se parliamo di direzione di marcia, allora si può dire che il contratto è stato rispettato» dice Bruno Vespa. Ma è possibile che non riesca a dire che il contratto di Berlusconi con gli italiani non è stato rispettato? Il coraggio non è proprio il suo forte.
da Egidio Morretti, Pescara
Il vulnus insormontabile del calcio, a mio vedere, è la possibilità di pareggio. In ogni competizione che si rispetti la legge naturale del cimento detta: “uno vince e uno perde”. Che la sconfitta si realizzi poi in uno squartamento, in una decapitazione, o in un’altra simbolica metafora dell’uccisione del nemico poco conta. Nel calcio, orrore compromissorio all’italiana, indipendentemente da chi abbia ideato il meccanismo, è possibile pareggiare. Questo non si addice a qualunque sana civiltà fondata Darwinianamente sulla lotta genetica, con alee ambientali e spargimento di sangue, vero o simbolizzato. Il calcio mi annoia nella sua pochezza. Gli altri sport non eccitano comunque la mia scarsa libido agonistica, ma una partita di tressette in un’osteria di paese mi appare di molto più suggestiva di una qualunque Juve-Milan di cartello. Eccezione: la finale di Champions League persa dal Milan il Maggio scorso. In quel caso Liverpool divento’ mitico soggetto della sconfitta del nemico.
Però il pareggio non esiste solo nel calcio. C’è perfino nel pugilato, perfino nelle corse (anche se è difficile). Non c’è nel tennis, nella pallavolo, nel basket, nel ciclismo. Ma c’è nel rugby, nello sci. Vedo che lei ce l’ha col Milan. Come darle torto? (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, del Vespa televisivo ho un ricordo indelebile e riguarda un suo famoso botta e risposta in diretta con un autorevole esponente del pentapartito ai tempi di Mani Pulite. Ricordo indelebile perchè mi trovai di fronte un giornalista, considerato il moderato dei moderati, molto aggressivo e pungente. Un lato del carttere sapientemente celato, ma che appare subliminalmente anche nell’intervista di CSF, sul Magazine del 24/11/05. Del resto il destino è nel nome. Vespa è pungente come una vespa, così ronza, accerchia e vola via se non è disturbato, attacca se è osservato.
da Virgilio Mancini
Nel suo ultimo intervento il signor Goldoni ci ha involontariamente mostrato il grande livello di civiltà di una coppia di coniugi musulmani. Il sottoscritto, romano da chissà quante generazioni e quindi occidentalissimo, è decisamente più incivile. Ad esempio, se qualcuno andasse da un vigile chiedendo a quest’ultimo di multarmi per un’infrazione o presunta tale che avrei commesso, rifilerei a quel qualcuno una sonora scarica di sganassoni senza pensarci due volte.
da Silvia Palombi
Grazie a Freda, Beretta e Urbani mi sono resa conto che per la voracita’ mi ero persa un post fondamentale di Goldoni. Me lo vedo incrociare “sul mio stesso marciapiede” un mussulmano e relativa moglie e abbrancare il primo vigile per esprimergli profondissimo disappunto e pretendere che multi la coppia “perche’ non e’ carnevale”. Siamo in Padania eccheccazzo! Il vigile ha alzato le braccia al cielo e una domanda serpeggia tra i miei neuroni: era stranito? era d’accordo con Goldoni? io avrei chiesto a Goldoni se si sentiva bene. Ho chiuso gli occhi e in trance l’ho visto a un comizio di Borghezio. E mi sono tornati in mente gli esami attitudinali. Saro’ grave? Un consiglio da amica: Goldoni compri “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun, e’ uno scrittore bravo “anche se” egiziano, e’ un librino piccolo, intenso, costa poco. Le fara’ bene.
da Vittorio Grondona – Bologna
Il trash televisivo ci ha ormai abituati al televoto. I teleguidati vi aderiscono allegramente non sempre consapevoli di pagare molto cara quella stupida opportunità. Poi, magari prendendosela con Wanna Marchi, coi maghi, con le televendite, corrono a piangere a Mi Manda Raitre. Prendiamo per esempio il biglietto della lotteria annuale del 6 gennaio, nata in origine per lasciare opportunamente l’esito unicamente alla sorte. Oggi la sorte bisogna concretamente aiutarla, come nel gioco delle tre carte. Gratta qui e telefona al…, gratta anche qui e telefona al …. Puoi farlo perfino due volte, pensa che fortuna, la telefonata ti costa solo un euro, IVA compresa. Il bello è che se non telefoni non puoi partecipare ai premi intermedi e quando telefoni c’è dall’altra parte una vocina che immediatamente alla formazione dell’ultimo numero ti dice che non sei stato fortunato. E intanto il tuo euro ha preso il volo verso le tasche dei mangiastupidi e rimani lì nel dubbio se sbattere il telefono in terra o abbozzare un sorrisetto di commiserazione per te stesso. (…)