da Pino Granata
Non sono affatto d’accordo con Claudio sui film pubblicati da L’Unità. A parte il fatto che questo quotidiano è stato il primo a pubblicare video di film, la qualità era , ed è, veramente eccellente. Io li ho comprati quasi tutti: Bergman ,Truffault etc. Tra l’altro sono film difficilissimi da vedere sia al cinema che in televisione. Per il resto sono d’accordo con lui quasi su tutto, a parte che a volte si trovano dei libri veramente interessanti. Ecco distinguiamo tra buone e cattive cose.
Sarebbe meglio distinguere fra libri e giornali. Comunque il problema è: i gadget fanno bene o fanno male ai giornali? (csf)
da Santi Urso
a) giu’ le mani da Toto’b) giu’ le mani da Tolstoic) giu’ le mani dai Santi (oltretutto il 2 novembre e’ il giorno deiMorti, i Santi sono il primo)d) giu’ le mani dai collaterali. Il gioco non consiste nel prenderetutto ma nello scegliere (ottimi il Topolino del corriere,l’enciragazzi della repubblica, e molta letteratura di repubblica epanorama), fuffa tutte le enciclopedie (massime quella del corriere).e) giu’ le mani da lema
da Gian Paolo De Tomasi (Busto Arsizio)
In principio c’era l’influenza aviaria, vista come la calamità che avrebbe decimato il genere umano in poche settimane. Poi, scoperto che sotto sotto c’era solo fuffa, adesso siamo passati all’Isopropil Tioxantone, per gli amici ITX, che forse, ma dico forse, avrebbe degli effetti trascurabili sul corpo umano. Più probabilmente ci fa una pippa (scusate la terminologia scientifica).La vera causa di morte di 7.000 cristiani l’anno, invece, viene semplicemente contabilizzata ogni fine settimana: gli incidenti d’auto. Ogni giorno 20 persone passano al creatore per incidenti, per non calcolare feriti e disabilità permanenti, oltre agli enormi costi sociali e, non ultimi, sanitari. Sapevate che è la prima causa di morte nelle persone tra i 18 e i 35?
da Sandro Simone e Arturo Bandini
E’ in libreria : “Milan. Barzellette, Aneddoti, Raccontini sulla squadra del Presidente Allenatore”. Malatempora editore, Prezzo 8 euro.Tutta l’arroganza e la pacchianeria di chi ci governa e della sua corte raccontate attraverso la storia recente del giocattolo preferito del Presidente Allenatore. Una squadra gestita da chi fa le regole, amica delle persone giuste, che vince ma non convince in maniera arrogante e fraudolenta, degna figlia del suo altolocato proprietario. Il Papa è un uomo straordinario , ogni suo viaggio è come un gol. Ha la stessa idea vincente del Milan, che è poi l’idea di Dio, la vittoria del bene sul male. (Silvio Berlusconi, 30 marzo 1994)Gli autori: – Arturno Bandini, 24 anni, tifoso romanista, al primo libro per Malatempora. – Sandro Simone, 30 anni, tifoso interista, è uno dei fondatori di Bengodi Sity (www.bengodi.org) visitatissimo sito web di satira anti-berlusconiana. Nel marzo 2005 ha pubblicato per Malatempora “Barzellette sulla Juventus e Raccontini sulla vecchia signora”, al suo attivo ha anche altre pubblicazioni e collaborazioni con giornali e siti web nazionali.Il libro si può acquistare in libreria o sul sito web della casa editrice www.malatempora.com, per informazioni è possibile visitare la pagina www.bengodi.org/milan.htm www.bengodi.orgredazione@bengodi.org x informazioni: Sandro Simone: 347-9249564, sandro@bengodi.org
da Gianni Guasto
Da anni sto facendo una privatissima campagna di restituzione all’edicolante degli allegati inseriti tra quotidiani che compero tutte le mattine. Cercano di rifilarmi di tutto: ivi compresi certi settimanali di pettegolezzi che mi vergognerei a tenere in casa. Ma anche per le pubblicazioni interessanti ci sono limiti spazio; inoltre, il tempo da dedicare alla lettura è quello che è, e ci sono priorità assolute. Quindi le quintalate di carta che ci vengono rifilate, possono essere smaltite direttamente dal giornalaio edall’editore, anziché passare intonse dalla mia macchina al cassonetto della spazzatura. Che siccome io tento di fare la raccolta differenziata, mi tocca anche spacchettare il tutto (a proposito: ma perché l’Espresso ha tra gli inserti anche la riproduzione in scala 1:1 della propria copertina? E’ un astuto marchingegno pubblicitario? È un sogno borgesiano dell’editore?), e andarmi a cercare il cassonetto della carta e quello della plastica, che non sono sempre lì, a due passi.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Vorrei aggiungere a quanto detto da CSF che molti dei libri allegati ai quotidiani, soprattutto i classici, si possono acquistare nelle librerie, tipo Libraccio, o nelle baracchette diffuse in tutte le piazze d’Italia, con pochi spiccioli. Magari, gironzolando, si riescono a trovare persino delle prime edizioni. A parte lo sfizio di toccare i libri esposti o il piacere di scovare un libro che pensavi ormai introvabile, ci si può recare in una biblioteca per leggere o prendere in prestito un libro. Inoltre il libro allegato secondo i gusti dell’editore, attenua il senso critico e la libertà di scelta dei lettori. Il mattone di cui parla CSF è il 1º volume di un’enciclopedia che se collezionata tutta viene a costare circa 200 euro. Nell’era di Internet, non so se mi spiego.
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ proprio così caro CSF. Io ho acquistato l’intera serie dei film dell’Unità a prezzo d’edicola, salvo poi accorgermi un bel giorno che nei pressi della stazione Termini di Roma gli stessi film erano posti in vendita ciascuno a mille lire in meno senza obbligo di comprare anche il giornale. Tutti meritevoli di essere visti e collezionati, però. Non parliamo poi dei libri e dei fumetti. Li ho comprati quasi tutti! Dopo qualche tempo si trovavano nelle bancarelle, tantissimi addirittura a metà prezzo. I CD musicali e pure molti DVD costano dal giornalaio spesso di più che nei negozi specializzati. Ce n’è voluto del tempo, ma ora ho imparato la lezione: in edicola compro solo il giornale e mi scoccia tantissimo quando devo pagare anche l’inserto. L’edicolante ha finalmente smesso di fregarsi le mani quando mi vede entrare, e questa è già una piccola soddisfazione giornaliera. Tanto più gustosa quando capito dal giornalaio che tenta di rifilarmi Il Foglio nei giorni di sciopero degli altri quotidiani ed abbozza una smorfia quando gli dico che preferisco il Manifesto.
da Silvia Palombi
Totalmente d’accordo con csf rifiuto qualsiasi giornale con regalo annesso e trasmetto al blog lo sconforto provato quando dal giornalaio ho sentito una signora chiedere “che regali ci sono oggi?”. A una frase del genere una che da trent’anni fa l’ufficio stampa e’ tentata di mettersi ad allevare procioni anche perche’ il contenuto si fotte e scade a ruolo di supporto dell’orpello. I giornalai sono disperati, le edicole si trasformano in bazaar, ho visto colonne di valigie cellophanate a riviste! Confesso che qualche cassetta veltroniana l’ho presa (poche, ma per divina punizione molte si inceppavan, ho smesso subito).
da Renato-Causarano (TO)
Mi hanno sempre irritato le costrizioni delle donne islamiche sottoposte al velo/burca. Poi ho visto un servizio TV (forse RAINEWS), dove veniva intervistata una donna islamica colta e di un certo ceto. Lei non si sentiva affatto mortificata a dover sottostare alle regole imposte dalla etica islamica. Era molto stupita che l’intervistatrice si stupisse di questo. La cosa ancora più curiosa, era il fatto che seguiva la moda ed apprezzava gli abiti occidentali, minigonne comprese, che indossava in casa e anche quando usciva mettendoci sopra l’anonimo caffettano con velo. Perché lei non aveva nessuna intenzione di piacere ad altri che non fossero della sua famiglia.
di Sergio Paoli
Una birra oltremodo amara, di quell’amaro che non vuole andare giù, che resta in bocca Nel bar da Ciano, quella sera eravamo in molti, il turno era finito da poco. Birretta, aperitivo, due chiacchere prima di tornarcene alle nostre case. Per uno di noi non sarebbe stato così. Lontano, sì, era successo ad oltre mille chilometri, ma questo contava ben poco. Stessa divisa, stesso lavoro, stessa voglia di dare tutto, per farlo bene, meglio. Ora, ma sempre quando accadono cose così, affiorano i dubbi. Corro, mi butto, affronto pericoli che non mi saranno mai riconosciuti, quando va bene va bene, ma quando va male… mi è arrivata voce che lo stato non affronterà più le spese per le lesioni in servizio… Rischio l’osso del collo e ogni volta vedo i criminali tornarsene beatamente a casa loro. Con la benedizione del giudice ed il sorriso degli avvocati. Questa volta Antonio a casa non ci tornerà. Io aspetterò che Ciano mi butti fuori dal bar, poi sarò spettatore del sorgere del nuovo giorno assieme al mio pacchetto di sigarette quasi nuovo. E dire che stavo smettendo di fumare. Se ne volete una io sono per strada.