da Giorgio Guiotto
Che hanno fatto i Palestinesi a Gaza è stata quella di incendiare le sinagoghe. Vedo che non è cambiato nulla, l’odio verso tutto ciò che è Israele lo si vede nel nero fumo di costruzioni, sacre per alcuni, vuote. I palestinesi potevano e dovevano dare un forte segnale che qualcosa stava cambiando, rispettando le sinagoghe. Ma non l’hanno fatto. Non lo faranno mai. Spero solo che da Gaza non si inizi a lanciare Qassam… Ah, sono tornato dalle vacanze e ricomincio da Israele…
da Gianluca Freda
“Non ho mai parlato di matrimoni gay o di adozioni. Le mie proposte non hanno nulla a che fare con Zapatero, piuttosto sono in linea con quelle di Aznar, confortate peraltro dalla Chiesa spagnola”. Con queste parole Prodi ha chiarito agli elettori di centrosinistra: 1) Di essere contrario ai matrimoni e alle adozioni gay. 2) Di essere terrorizzato dagli anatemi di Ratzinger. 3) Di considerare Zapatero un pessimo esempio di uomo politico. 4) Di considerare invece Aznar un gran brav’uomo. 5) Di rifiutare ogni modello di politica sociale che non abbia il conforto della Chiesa spagnola. 6) Di non essere ancora bravo come Berlusconi nelle penose retromarce del giorno dopo, ma di stare lavorando sodo per conquistare, anche in questo campo, la pole position. Ora, io capisco che sbarazzarsi di questa destra criminale sia prioritario, e che in una sfida elettorale tra Berlusconi e Chiunque Altro sia opportuno turarsi il naso e votare per Chiunque Altro. Ma quegli elettori di sinistra che alle primarie andranno a votare per Prodi, non sentono le grida strazianti della propria coscienza, che implora soccorso e prega di aver salva la vita? Neanche un gridolino piccolo piccolo?
da Serafino Brighenti, Sesto San Giovanni
Sottoscrivo ogni parola del post su Grillo di Rocco Ciolfi (finalmente un nome nuovo nel blog). Ha detto benissimo quello che anch’io penso a proposito del furbissimo comico, e l’ha detto bene. Spero di leggerlo ancora.
da Silvia Palombi
Fa parte della pedissequa americanizzazione dei nostri costumi l’ossessione per il caldo? Me lo chiedo reduce da un viaggio in una cella frigorifera ferroviaria adibita al trasporto di umani vivi da Roma a Milano rimpiangendo il tempo in cui solo in aereo era necessario infilarsi un cappotto. Uno dopo l’altro i mammiferi, ex viaggiatori ormai ridotti irrimediabilmente in clienti, hanno indossato quel che potevano senza fiatare temendo ritorsioni. Ho adoperato i fogli del mio taccuino per tappare la griglia sotto al finestrino che attingeva l’aria direttamente dal ghiacciaio. Cosi’ come e’ vero che i negri hanno il ritmo nel sangue e la pizza come la fanno a Napoli non la fanno da nessun’altra parte, non ci sono piu’ le mezze stagioni ma noi e la terra, sia pure in misura diversa, d’inverno abbiamo bisogno di freddo e d’estate di caldo; non credo sia sano continuare a vivere 365 giorni all’anno in un limbo neutro e noioso di 18 gradi centigradi al massimo, facendo finta che la’ fuori nel mondo cattivo c’e’ una temperatura che ci fa male. Oltretutto col freddo non germogliano bene neanche le idee. Mi sono scaldata facendo ordine perche’ un treno pulito e’ piu’ bello e scendendo dalla scaletta al terminal della Centrale mi sono sentita come a La Habana. E’ stato bello.
da Antonio Vocino, Bologna
Sig. Ciolfi, sono d’accordo con lei. Ma vorrei farle una domanda: solo oggi (13 settembre!) Repubblica e Corriere hanno finalmente cominciato a parlare di influenza aviaria, cosa che Grillo fece il 23 agosto. Si rende conto di cosa possono voler dire 150.000 morti in Italia? Altro che bombe atomiche musulmane. Mi spiegherebbe dove, nei venti giorni che sono intercorsi, lei avrebbe letto questa notizia volutamente (questa è la mia sensazione) taciuta dagli organi di informazione ufficiale italiani?
da Pino Granata
La storia la conoscete tutti. Ha avuto il coraggio o l’incoscienza di non accettare che gli si profanasse la sua casa ed ha ingaggiato un duello mortale: solo contro ben otto banditi armati. E’ stato ucciso ed io non so se dire che è un eroe perchè non ha accettato questa violenza o un incosciente perchè in questa lotta impari ha sacrificato la propria vita. Credo che più che a pensare di salvare i suoi averi, Muscolino abbia cercato di difendere la propria famiglia e le sue due figlie. Se questo è il motivo della sua reazione, Pancrazio Muscolino è un eroe ed io, come tale, lo piango.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Il problema non é se la Punto è o no una buona macchina. La Punto, come la Panda, è una buona macchina, tuttavia insufficiente a rilanciare il marchio. In realtá in FIAT, dicono, ci sono progetti eccellenti che non sono finanziati, quindi c’é qualcuno che decide quali progetti portare avanti e quali bocciare. Il dubbio d’incompetenza sorge. Noi italiani abbiamo diritto a dare dell’incompetente a chi non è in grado di rilanciare un marchio sostenuto negli anni, accettando di sorbirci le orripilanti erre mosce dell’avvocato (che avvocato non era) bravo solo a stroncare il sindacalismo in fabbrica. Se qualcuno che conta in FIAT spera di rilanciare il marchio con tre modelli come Panda, Croma e Punto, è pazzo. Non sono necessarie nemmeno sofisticate ricerche di mercato, è sufficiente affacciarsi dal balcone e vedere cosa sanno produrre Francesi, Giapponesi, Tedeschi, Coreani e Americani. Vedrete, prima o poi produrranno un’auto tipo Punto che chiameranno Virgola; lo slogan sarà: Virgola, FIAT rispetta il periodo.
da Claudio Urbani, Roma
Ciò che raccontano i servizi segreti forniscono un terrorismo ormai annacquato. forse potrebbero azzeccarci, ma raramente lo fanno. Dall’11 settembre hanno preanninciato attentati vari qui in Italia, non realizzati. Sono i stessi servizi che hanno “scovato” le armi di distruzione di massa per giustificare la guerra in Irak. Ma la notizia che purtroppo ha invece terrorizzato è la preannunciata epidemia del “virus dei polli”, con relativo contagio previsto di 10 milioni di italiani e la previsione di 150.000 morti. Notizia così candidamente annunciata che prevedo sia reale e concreta. Ma quello che mi ha sconvolto è che il Ministro della Sanità ha annunciato che sono state ordinate 35 ml di dosi di vaccino! Noi siamo quasi il doppio, perché tale cifra? Come verrà scelta la popolazione da vaccinare e quali discriminazioni verrà fatta? E perché non vaccino per tutti? Mancano i soldi?
da Sandra Bardin
inoltro …
Ci sono in giro due castori OGM, magri, ambigui, in tutine attillate rosso fiamma, un incrocio tra la Carrà e Japino, che fanno la pubblicità a un numero magico: l’892 892.Un servizio che replica il vecchio numero 12 della Telecom Italia (rappresentato da un pensionato in panchina), per le informazioni sugli elenchi telefonici. Per conoscere un numero telefonico si chiama l’892892 (www.892892.it) e si paga, ma quanto si paga? Nel caso migliore, dal telefono di casa, 0,12 euro di scatto alla risposta e 0,03 euro al secondo. Cinque minuti per ottenere un numero di telefono costano 0,12 + (0,03 x 240 secondi (il primo minuto é compreso nello scatto alla risposta) quindi 7,32 euro. Per un’ora di conversazione paghi 108 euro. Belin!Ma chi ha autorizzato queste tariffe? In Italia chiunque può fare i prezzi che vuole? E poi quale società fornisce questo servizio? La solita casalinga di Voghera, dopo aver visto i castoroni e le bande rosse orizzontali sul sito, risponderebbe Telecom Italia. Sbagliato! Il proprietario è la società internazionale InfoNXX, ma il dominio www.892892.it è intestato a: “Il Numero Italia srl (società a responsabilità limitata)”. Comunque, se proprio volete delle informazioni sugli elenchi, non telefonate, ma usate i siti gratuiti in Rete.Attenzione : il numero 892892 NON E’ TELECOM ma di un gruppo americano (infoxx ) che opera anche in altri Paesi. Le informazioni pervenute NON hanno mai parlato di Telecom, ma NON HANNOmai specificato di NON ESSERE Telecom. Il servizio di Telecom è 892 412. Sarebbe utile informare quante più persone possibili, visto le tariffe che vengono applicate…
da Alberto Arienti
Poco tempo fa, un Lo Chirco disilluso dichiarò che non avrebbe votato la casa delle libertà alle prossime elezioni. Io ero piuttosto scettico e lo aspettavo al varco. Non mi sarei mai immaginato però che la strategia della tensione, evocata da Lucarelli, lo riportasse all’ovile così in fretta.