da Massimo Salomoni, Milano
Accodandomi ai deputati leghisti che hanno proposto un esame di lingua e cultura italiana per l’ ingresso degli stranieri nelle scuole, vorrei proporre una misura analoga anche per chi si accinge a entrare nel Parlamento. Per esempio, si potrebbe chiedere di scrivere con ortografia corretta l’ espressione “cabina elettorale” negando l’ammissione a chi la scrive con la “g”. Così inizieremmo a fare una bella scrematura di camicie verdi. Potremmo poi passare a piccole domande di cultura generale, chiedendo chi cantasse il coro “Va Pensiero” nel Nabucco di Verdi. Avrà valore retroattivo la risposta di Umberto Bossi, che anni fa disse che quello era il coro dei lombardi. E così ci saremmo liberati pure di lui. In materia di educazione civica, poi, ci si potrebbe sbizzarrire con domandine sulla Costituzione: già la dimenticanza della sovranità popolare espressa con il referendum dovrebbe levarci di torno quanti si ostinano a non tenerne conto nella nuova legge che vuole riproporci il precedentemente abrogato sistema proporzionale. Se poi volessimo inasprire lo sbarramento, potremmo inserire nel questionario anche la coniugazione dei verbi irregolari. Allora sì che il tetto del quattro per cento sembrerebbe un gioco da ragazzi
di Paolo Beretta
E pensare che la frittata manco mi piace. Carissima Paola, se non vedi una consequenzialità nella frase “NON faccio questo MA quello” è una tua limitazione, non mia. Antitesi sarebbe “faccio questo INVECE DI quello”. Al di là di pippe sintattiche, comunque, il concetto mi sembrava chiaro. Io per primo credo alla medicina ufficiale, ma pretendo il diritto, per me e per altri, di mantenere aperte altre possibilità. Se poi Piero Angela non ci crede, fatti suoi, vorrà dire che non andrà dall’omeopatista. Quanto alla comunità scientifica, è ben vero che qualche timido passettino avanti l’ha fatto. La mia preoccupazione è che non cominci a farne indietro. Ci sono scienziati che hanno fatto ricerche sui meridiani della MTC con marcatori nucleari, ottenendo discreti riscontri sperimentali. Finché potranno continuare a ricercare, io sarò contento. Nula di meno, nulla di più
da Pino Granata
Il calo dell’audience dei programmi Mediaset è dovuto solamente al fatto che la gente ne ha piene le palle di Berlusconi ed identifica le reti Mediaset con il suo proprietario. Se si potesse trasferire gli stessi programmi sulle reti Rai , l’audience raddoppierebbe.
dall’avv. Lina Arena
Non posso chiudere la mia giornata se non guardo almeno uno spot pubblicitario.Amo la pubblicità e gradisco gli accorgimenti, i linguaggi, i colori, i dialoghi ed alla fine anche i prodotti reclamizzati. Solitamente compro i prodotti provenienti dagli Stati Uniti come la cera per pulire la carrozzeria delle auto o i kit di coltelli per tutti gli usi compresi quelli per sgozzare tacchini ed affettare bambini.Volentieri al posto di un film vedrei una sequenza di spot. Sono opere d’arte.Ecco perché amo la pubblicità.
Grondona in sostanza dice: piuttosto che allearmi con Pannella e de Michelis preferisco restare all’opposizione. Io dico che piuttosto che avere un governo di affaristi di bassa lega come quello che è ancora in carica e che ha stravolto tutte le regole morali e civili, preferisco allearmi con l’insopportabile on. Cashmere al secolo Bertinotti e con l’altrettanto insopportabile doppiogiochista che si chiama Giacinto Marco Pannella. Io altri cinque anni di Berlusconate e schifanazzate non le sopporterei più e piuttosto me ne vado dall’Italia. Proprio non ne posso più!
da Alessandro Ceratti
E’ vero, caro Beretta, non è escluso che un risultato che può essere ottenuto da un prestigiatore con un trucco non possa essere ottenuto da una persona senza trucchi. Però, visto che in questo campo di millantatori non ce n’è pochini, questo è comunque un primo criterio, piuttosto buono, per sfoltire un po’ il campo. Io per esempio potrei dire che, pur non sapendo nulla di matematica, so quanto fa 2+2 perché sono in contatto con lo spirito di Nefertiti che me lo suggerisce in sogno. E’ possibile che questo accada davvero, ma non mi sembra così irragionevole essere scettici in simili circostanze. Per uscire dalla metafora: perché mai questi “maghi” non sono in grado di ripetere i loro sortilegi in condizioni controllate?
da Luca Maglietta, Roma
Avevo cinque anni quando la mia famiglia si è trasferita in Inghilterra. Dopo due settimane, sono andato all’appuntamento con il mio primo giorno di scuola in una classe piena di bambini che parlvano in modo strano. Mai sentito l’inglese, mai parlato l’inglese. Con un po’ di sforzo mio e dei miei compagni, ho imparato a parlare strano anch’io. Dopo cinque anni si torna in Italia e vengo catapultato in una quinta elementare senza sapere ne leggere ne tantomeno scrivere l’italiano. Con un po’ di sforzo mio e di pazienza della mia maestra, ho imparato a leggere e scrivere per la seconda volta.Niente classi differenziate all’epoca, solo un po’ di comprensione e buona volontà. Solo un po’ di civiltà.
di Silvia Palombi
Granata il manifesto vive e lotta insieme a noi, corri dal giornalaio.
da Antonio Soro
Bin Laden e i suoi si servono dei mezzi occidentali perché il mondo come lo ha creato Allah è buono, e tutti gli strumenti al servizio dell’uomo sono buoni. Siamo noi a usarli più o meno bene. Un qualunque oggetto può essere usato in modi diversi: con un coltello posso sbucciare una mela o ammazzare qualcuno. Poiché per al-Qaeda in certi casi è giusto e doveroso ammazzare, i terroristi si servono dei mezzi occidentali – anche di quelli da aborrire – come Giosué si servì della prostituta Raab di Gerico per espugnare la città. Raab era quello che era, ma fu utile al raggiungimento dello scopo, perché nascose in casa sua le spie mandate per preparare la strada agli invasori. E quando la città fu passata a fil di spada, solo lei fu risparmiata.