da Cristina Paulon, Padova
1) Marco (ormai ovvio)2) Giulia3) Alvise
Uno giusto al posto giusto e uno giusto al posto sbagliato. Furbetta! (csf)
da Mirko Bedetti, Ariano nel Polesine
?Proseguiremo la nostra battaglia sperando di trovare giudici capaci di distinguere il giudizio dal pregiudizio?. Alfredo Biondi sulla retrocessione in serie C1 del Genoa. Ti delego ad incazzarti. Posso?
da Vincenzo Rocchino, Genova
1. Marco 2. Jessica 3. Riccardo
Fuochino. Un nome giusto e al posto giusto.
Dall’avv. Lina Arena
Ricordare gli anni 50 per chi sconosce i principi base dell’ideologia comunista non è poi male.Il sindaco Magrì, DC di lusso ed autore di una grammatica latina, ha contribuito a salvare l’Italia dal socialcomunismo. Il chierico siculo catanese che del dialetto locale ha conservato il vizio di chiamarsi Pino come un tal senatore Firrarello ,imperatore delle contrade di Bronte, ricche di torte al pistacchio, è intollerante perché da chierichetto qual era è diventato chierico . Non mi sorprende quindi la sua pedanteria nella lettura dei miei post .
da Vittorio Grondona – Bologna
Per me l’avvocata rappresenta la pagina della sfinge. Mi diverte interpretare le sue lapidarie fantasie misteriose. Nel caso ultimo, vorrebbe che i comunisti dessero un esempio concreto di comunismo. L’interogativo potrebbe essere ignorato, in quanto, come giustamente ci ricorda il signor Pino Granata, qui da noi il comunismo non esiste più. Esiste semmai un tentativo di sua rifondazione, ma di sostanza ben diversa dal comunismo che terrorizza l’avvocata, e non solo lei. Vorrei pertanto evidenziare quali potrebbero essere i motivi che non consentono la pratica attuazione di quanto auspicato dall’avvocata. Molti comunisti doc hanno tentato infatti di mettere in comune i loro averi, ma hanno nel contempo ricevuto un netto rifiuto dalla controparte. Berlusconi ha fatto capire in più occasioni che giammai accetterebbe di condividere qualsiasi cosa, e quindi tanto meno, per ipotetico esempio, un appartamento di sei metri quadri con uno sporco comunista. (…)
da Mauro Manco
1) Andrea2) Marco3) Giuseppe
Era ora: un nome giusto al posto sbagliato! (csf)
di Gian Antonio Stella (sul Corriere della Sera)
«I maneggi di Scalfaro in banca». Ve lo ricordate questo titolo? Venne sparato anni fa, a corredo d’una pagina di intercettazioni dell’allora capo dello Stato, dal «Giornale» di famiglia di Silvio Berlusconi. Il quale, muto allora come il servo di Zorro, scopre oggi la «scandalosità» di «queste intercettazioni telefoniche private» e ammonisce: «Sto scrivendo di mio pugno un ddl per restringere in maniera molto forte la possibilità per chiunque di effettuare intercettazioni telefoniche e di pubblicarle». Bene, bravo. Ma da che pulpito? Certo, non è solo la destra a ricorrere al giochino dei due pesi e due misure. Basti ricordare come sono saltati su leader, mezzi leader e leaderini della sinistra in difesa di privacy e segreto istruttorio ogni volta che la pubblicazione d’una chiacchierata telefonica metteva in imbarazzo qualcuno dell’Ulivo e dei dintorni. Né si possono contare gli innumerevoli inviti a tagliare le manine che volta per volta passavano i brogliacci ai giornali. SEGUE.
Sempre più spesso mi ritrovo orgoglioso di scrivere per il Corriere della Sera. La compagnia è ottima. A Cortina, dopo la presentazione dei libri di Morucci e Lutring, la sera, c’era Gian Antonio che insieme alla Compagnia delle Acque di Gualtiero Bertelli presentava lo spettacolo che prende spunto dal “Maestro magro”. Vi consiglio vivamente di andarci se arriva dalle vostre parti. (csf)
da Clara Giannattasio, Milano
Alessia, Federico, Emma
Nemmeno uno (csf)
da Alberto Arienti
1 – Paolo2 – Simona3 – Fabio