Ho appena dicevuto un avviso della banca che mi parla di sicurezza. “Caro Cliente, Ci interessiamo molto per la sicurezza dei nostri clienti, perche costantemente elaboriamo nuovi dati e protezioni. Di recente le prove non autorizzate per prelevare i soldi dal conto bancario diventano regolari. Studiamo ogni operazione con scrupolosita ed elaboriamo criteri utili per trovare operazione sospette. In questo momento sviluppiamo un sistema di sicurezza per l’accesso elettronico del conto bancario, pronto per l’adempimento. Il sistema Segue il a.m. criterio e in certi condizioni chiede la domanda segreta in oltre il conto corrente e l’operazione corrente si bloccano finchÈ non si accertano i particolari di pagamento. La invitiamo a riempire la forma supplementare di autorizzazione, necessario per l’attivazione del sistema. Attendiamo la vostra comprensione.Speriamo, che valuterete il nostro sistema della protezione dei dati di nuovo livello. Ringraziamenti per la collaborazione”.C’è da stare tranquilli, voi direte, se le nostre banche si preoccupano così dei nostri soldi. Ma se ricevete un avviso del genere non rispondete mai e non riempite mai il formulario che vi mandano. E’ evidentemente un sistema per avere le vostre password. Perché lo dico? Perché, per esempio, io non sono titolare di nessun conto corrente nella banca che mi avrebbe mandato questa mail, la Cassa di Risparmio di Rimini. E’ chiaramente una truffa che usa lo spamming: qualcuno prima o poi ci casca. Vi dò una regola comunque: quando ricevete qualcosa del genere telefonate alla vostra banca e non connettetevi MAI con il link indicato nella lettera (csf)
da Michele Lo Chirco
Chiedere al governo di fare qualcosa e intervenire sul caro-benzina, con i chiari di luna di questi tempi, è poco più che puro velleitarismo. Sono mesi che sento dire, da Marzano prima e da Scajola poi, che sono al lavoro gruppi di studio per valutare quali interventi attuare: intanto il petrolio corre, ed è evidente la volontà di lasciare tutto com’è. Chi sarebbe così pazzo da rinunciare a quei 2-3 miliardi di euro extra che l’aumento dei prezzi al distributore garantisce all’erario?
da Massimo Mario, La Spezia
La mia conoscenza della legge si ferma a quel po’ di Codice Civile che inculcano ai ragionieri, oltre ovviamente al senso comune necessario e sufficiente a rimanere fuori dai guai per 40 anni. Mi pare però di aver capito che limiti alla libertà di abbigliamento derivino, oltre al citato “comune senso del pudore”, anche dall’obbligo del cittadino di rendersi riconoscibile. Essendo io stato men che ventenne negli anni caldi del terrorismo mi ricordo quando si diceva che girare col casco era la maniera migliore per cercarsi una pistolettata da un poliziotto nervoso; leggenda metropolitana o no, ancora mi sento a disagio a metterlo se non sono in sella. Non stiamo nemmeno parlando di ipotesi, al di là dal Mare Nostrum le donne intabbarrate sono l’incubo di tutte le forze di sicurezza. E dopo l’ennesima raffica di minacce mi chiedo perchè se io non posso entrare in banca con la calzamaglia sulla faccia o il casco integrale, chicchessia, e intendo: veramente può esserci qualunque cosa sotto un burqa, deve poter andare in giro mimetizzato a piacimento. Essere accolti in un paese significa anzitutto accettare le regole di chi già ci vive, io che sono naturista non è che pretendo di andare in giro per la città come se fossi Adamo appena piovuto nell’Eden solo perchè lo declamo uso e costume della mia genia.
da Gianni Guasto, Bogliasco
Sono favorevole ad un codice etico sottoscritto anche da noi elettori, che dovrà vincolare il Centrosinistra, se e quando vinceremo le elezioni, a promuovere un pacchetto di leggi anticorruzione, accompagnato da una regolamentazione dei conflitti d’interessi, e dall’abrogazione delle leggi ad personam. Sarà anzi bene, che questi siano i primi atti legislativi di un nuovo Governo di Centrosinistra, per dare un segnale forte, capace di avviare un nuovo ciclo virtuoso, e di cancellare la macchia di non aver sufficientemente tutelato le Istituzioni, quando, tra il 1996 e il 2000 era ancora possibile farlo. Per farla finita con l’indecente pantomima sul giustizialismo e per non sentir più parlare di supplenza dei magistrati, occorre che il Parlamento faccia il suo mestiere senza lasciarsi supplire da nessuno. Si facciano le leggi e i magistrati le facciano rispettare. Solo così ci si potrà dire certi di aver respinto l’attacco della P2 e dei suoi eredi.
da Gianluca Freda
Ceratti, cerchiamo di non imbrogliare le carte. Gli artt. 528-529 cod. pen. vietano ogni comportamento contrario al “comune senso del pudore”, nudismo urbano compreso. Ma non esiste ancora, grazie a Dio, nessuna legge che permetta al legislatore di sindacare la qualità e lo stile dell’abbigliamento dei cittadini, se abbigliati, e preferirei che le cose restassero così. Mi chiede se i burqa mi diano fastidio: vista la cultura comunista-femminista su cui mi sono formato, la risposta è ovviamente sì. Ma per lostesso motivo, se è per quello, mi danno anche più fastidio le persone “griffate” dal calzino all’elastico dei capelli, che quotidianamente schiaffeggiano la miseria. La domanda è sempre la stessa: del fastidio di quali categorie di persone il legislatore deve principalmente tener conto? A questa domanda io rispondo sempre: di quello delle minoranze (donne col burqa comprese). Non ci si sbaglia mai.
da Mario Strada
Ho letto l’intervista ad Anna Falchi. Che tristezza. Sembrava l’intervista di un altro giornalista.
(da Claudio Urbani)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Questo Paese necessita di una classe politica di assoluta affidabilità morale; il ciclo che si avvia a conclusione – voglio sperare – che si è distinto anche per il menefreghismo sulle sorti del Paese, necessita di una svolta forte e chiara per risollevarlo. L’Unione la propone a tutti gli alleati della coalizione. Insofferenze, eventuali sospesi, sono motivi seri per tenersi fuori. Questo è quanto ho capito dall’appello fatto a Prodi da Enzo Biagi, Giovanni Sartori, Paolo Sylos Labini, Antonio Tabucchi ed Elio Veltri, che mi trova pienamente d’accordo.
E’ arrivato quest’oggi. E’ bellissimo. Mille grazie.
da Vittorio Grondona – Bologna
Proprio oggi Bertinotti ha risposto ai quesiti dell’avvocata Lina Arena. Ha confermato cioè quello che aveva solo accennato al Festival dell’Unità di Firenze. Gli stipendi dei politici, dei grandi manager (sic) dovrebbero essere ridimensionati al massimo fino a dieci volte lo stipendio di un impiegato dello stato. Ferme restando le altre indennità per svolgere le funzioni in modo conveniente, a me pare un’ottima proposta, tenuto anche conto che quasi tutti, soprattutto i politici, mantengono attiva, contemporaneamente al mandato, anche la loro professione normale. Vi pare possibile che una persona possa produrre per 12 milioni di euro all’anno? Oppure che dopo aver comandato per un paio d’anni in una Azienda pubblica o privata, in questo ultimo caso si tratta quasi sempre di Azienda aiutata dallo stato, percepisca milioni di euro di buonuscita. Sono convinto che una buona politica costi, ma non così tanto come costa in Italia.