da Massimo Puleo
Mi ricordo che da piccolo ascoltavo un programma su Radio 2 in cui il deejay Mixo faceva carne di porco di una tale Guia Soncini. Se, per caso, la medesima è quella che non scrive di collant sul non giornale “Il Foglio”, mi dichiaro sorpreso.
da Sergio Mancini
Gentilissima dottoressa Soncini, perché costringere il sottoscritto e altri volenterosi lettori a rileggersi tutta la sua sapida e gustosa prosa? Per quanto grande il piacere possa essere, senta cosa le dico, preferisco la Cederna. Ma le assicuro che per sapere finalmente la differenza tra Wharton e Cederna quest’inverno, nelle nebbiose serate della campagna in cui abito e davanti a un camino e a mezzo litro di barbera, rileggerò le sue opere e, lo so, perderò la scommessa ottenendo l’agognato manuale di letteratura per le medie inferiori. Ma Wharton non era un peso medio inglese che combatté per il titolo europeo a Londra?
da Antonella Borgini
o ho dei rimorsi. Invadenti per me e insignificanti per gli altri forse. Ho il rimorso per non aver dato gli spiccioli alla solita zingara anche se poi è sempre diversa, ho il rimorso per parole di gratitudine non dette e per quelle cattive urlate, ho il rimorso perchè non sempre sono una buona mamma, sorella, amica e via dicendo. Ho il rimorso per certe posizioni incerte che nelle discussioni con gli amici mi fanno sentire a destra anche se io lo so che sono di sinistra. Ho il rimorso perchè mi sono spesa poco nell’impegno dei comitati e delle assemblee e molto, moltissimo nell’educare i miei quattro figli, anzi tre, l’ultimo non l’ho fatto io, me lo hanno affidato è così che sono diventati quattro. C’è il rimorso per non essere all’altezza di tutte queste vite da rispettare che mi si sciorinano a colazione tutti i giorni con le domande facili facili a cui è sempre più difficile dare risposte. Esiste il rimorso per i rimorsi? Morucci e Rossi, auspicabili rimorsi e comprensibili rancori. Vaglielo a spiegare a quei quattro. Non avendo legna da spaccare, vado a preparare la cena, non c’è come nutrire la propria famiglia per tornare serena.
da Mirko Bedetti
Caro Csf, abdico all’asta che ha raggiunto per me cifre esorbitanti dopo esserne stato l’iniziatore eppoi me ne vado a letto che domattina mi devo svegliare presto per ascoltare Prima Pagina. Buonanotte
da Gianluca Freda
Okay, Claudio, mi arrendo: sei un grande. Quanti giornalisti oserebbero, in tempi ratzingeriani, proclamare in una pubblica trasmissione radiofonica “l’ora di religione andrebbe abolita” o “la religione non mi appassiona”? Chapeau. Però l’Unità la notizia del disastro aereo cipriota ce l’aveva in prima pagina, con tanto di foto e di rimando a pag. 6. Neanche Padellaro è giornalista da farsi bagnare il naso.
Evidentemente si trattava di una ribattuta. Nella copia che avevo io, credimi, non c’era (csf)
dall’avv. Lina Arena
Da notizie attinte dai soliti giornali apprendo che anche Fassino e compagni sono implicati nei soliti affari di banche, finanziamemti e scalate varie…
In quali soliti giornali ha letto una cosa simile? (csf)
da Michele Lo Chirco
Esimio CSF, colgo l’invito di Ceratti. Al di là di alcune oscurità del passato, ad oggi Tonino Di Pietro mi pare l’unico in grado di poter parlare di questione morale con cognizione di causa. Al 70% si è già guadagnato il mio voto per le prossime politiche. Cominciamo con il non far eleggere (o rieleggere) tutti quelli che hanno già condanne sul groppone, il resto verrà da sè.
Con tutto il rispetto per Di Pietro, per Ceratti che (meritoriamente) fa propaganda al partito a cui è iscritto e per l’importantissima questione morale, devo dire che Italia dei Valori ha cessato da un pezzo di essere il mio secondo partito preferito, viste le sue posizioni sull’immigrazione. L’ultima goccia è stata l’intervista a Di Pietro pubblicata sull’Espresso della scorsa settimana: “L’immigrato clandestino è illegale, ha violato le regole, deve essere espulso”. Con una sola frase, Di Pietro ha rivelato il suo dna populista e xenofobo, mostrato disprezzo per il diritto d’asilo e per la Costituzione che lo prevede, equiparato moralmente l’illegalità alla disperazione; e, quel che è peggio, ha mostrato una terribile impermeabilità ai sentimenti di giustizia e solidarietà umana, senza i quali qualsiasi progetto moralizzatore diventa vendetta pura, non possiede più un’anima, né un beneficiario.
da Alberto Arienti
Caro CSF, la Soncini per prendersela con Mancini, giustamente si rivolge a te (sia per l’argomento e sia perchè è ovviamente scazzata) e tutto va bene. Poi però mi viene in mente che quando Freeman polemizzava con qualcuno di noi, parlava con te e non si rivolgeva a lui, ed anche Facci, quando ancora si degnava, si rivolgeva a te per polemizzare con altri. Ti chiedo: siamo troppo “gente qualunque” per poter polemizzare con un giornalista, oppure lo fanno per valorizzare la tua figura?
da Giorgio Goldoni
A sinistra vedo che cinquanta anni di femminismo non sono contati nulla, se non su capisce il valore simbolico negativo, schiavizzante ecc.di questo abbigliamento. Io personalmente, quando incrocio una donna velata, o col burka, mi avvicino e le sussurro: “Befana, il carnevale è finito!”
E io spero proprio che la Befana, prima o poi, le tiri un sonoro ceffone (csf)