da Isabella Guarini
Caro CSF, per impegni di lavoro non ho avuto il tempo di scrivere, ma ho visitato il blog quotidianamente. Non riesco a rendermi conto dell’importanza delle cifre di cui c’informa, ma penso che il suo blog sia un piacere di cui, ormai, non si può fare a meno, specialmente per la sua immediatezza communicativa rispetto a altri densi di immagini, link che confondono il fruitore. Grazie a tutti!
Siamo a 1797. Forza che ce la facciamo. (csf)
Un po’ di cifre. Il blog è nato circa 1400 giorni fa. Da allora 700 mila visite in tutto. Di questi tempi quasi sempre più di mille al giorno. Il record è di un giorno in cui abbiamo toccato 1485 visite. Poi c’è il blog delle interviste (anche lì siamo sulle 500-600 visite al giorno). E infine la newsletter che viene inviata in questo momento a 1700 persone che lo hanno chiesto. Una scommessa: riusciamo a raggiungere quota duemila? Basta che qualcuno di voi che non è nella lista chieda di entrarvi. E che qualcuno che è già nella lista segnali il blog e la newsletter a qualcuno al quale possa interessare. Perché raggiungere quota duemila? Così. Per soddisfazione. Per scoprire che siamo bravi. (csf)
da Alberto Arienti
Vi ricordate Jack Nicholson che in “Qualcuno volò sul nido del cucculo” alla fine diventa pazzo davvero. E l’infermiera sua persecutrice (che non aveva capito nulla) sembra dire “Avevo ragione io!”. Mi sembra che stiamo andando verso quella strada ed alla fine ci sarà l’infermiera Bush che ci dirà; “Visto che avevo ragione io!”.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro CSF hai un bel blog di rompicoglioni. Non gli sta bene nemmeno il pane. Il pane è un simbolo. Il pane è il cibo e per chi crede è il corpo di Cristo e il segno dell’abbondanza (Cristo ha moltiplicato i pesci e il pane, mica zucche e noci di cocco). Il pane è un elemento che, come pochi altri, la patata per esempio, ha determinato la nascita e la decadenza di grandi civiltá. Il pane, magico intruglio di acqua e farina, è stato per molti popoli l’unico o il fondamentale mezzo di sussistenza. Quando andava male il raccolto scoppiavano rivoluzioni, guerre, invasioni ed epidemie. L’Europa moderna nata dalla Rivoluzione Francese, deve molto allo scarso raccolto di grano. Il grano, l’ingrediente base, è stato per lungo tempo una voce fondamentale nell’economia di molti Paesi. Quando si parla di pane, si parla anche di acqua, perché senz’acqua non si fa il pane. Senza il pane, la catena riproduttiva, dalla notte dei tempi, che ha permesso a Ceratti e a Carla Bergamo di nascere, si sarebbe spezzata, se uno dei loro avi fosse morto di fame (per mancanza di pane, appunto) e così avremmo due belle persone in meno. Pane è anche la pizza che mangiate al ristorante. Il pane è anche una metafora; Carla, parlare di pane non è ..pane per i tuoi denti. Ceratti, il caviale è salato, sa di garum e senza dei buoni crakers, cioè pane, imburrati, fa schifo e fa venire sete. E poi, se a qualcuno va di parlare (e non cianciare) di pane, ..zzo ve ne frega.
da Alessandro Ceratti
A proposito di adozioni et similia. Io sto prendendo in affidamento un ragazzo russo di 16 anni. Si chiama Gennady. P.S. Per onestà voglio raccontarvela tutta. Non si tratta di un povero adolescento con padre che lo picchia e madre alcolizzata e con fortiturbe psicologiche. E’ un ragazzo normalissimo amico di mio figlio che vuole finire i suoi studi in Italia, dove aveva seguito il padre fisico nucleare il quale mi ha promesso che se dovesse vincere il Nobel mi inviterebbe a Stoccolma.
Nella sua lettera sul Live8 M. Poletti ripropone l’idea, peraltro piuttosto diffusa, che la nostra ricchezza sia la causa della povertà del terzo mondo, o, se si vuole, la povertà del terzo mondo sia condizione necessaria per la nostra ricchezza. Non è così. Il cibo troppo abbondante che noi avanziamo nel nostro piatto non va nella pancia del bambino denutrito ma nella spazzatura. E questo non perché noi siamo tanto cattivi o il mondo è governato da diaboliche multinazionali capitaliste, ma perché ci sono 10.000 km di distanza. Mangiare meno, o , fuor di metafora, consumare meno non renderebbe più ricchi i derelitti. Vale piuttosto il contrario. Provate a immaginare quanto più florido sarebbe il meridione d’Italia se al di là del mediterraneo ci fossero paesi come la Svizzera o l’Austria, invece che la Libia o la Tunisia. E credete forse che la Libia o la Tunisia siano più contente di “confinare” con la Sicilia o con il Sudan?
da Giorgio Guiotto
Cisf, mi sembra che ti stia arrabbiando parecchio su questa questione; richiedi conferme scientifiche, non vuoi pareri personali. Allora scrivo quel che segue: non ho mai visto nascere, ed è scientificamente provato, da un rapporto sessuale tra persone dello stesso sesso un essere umano. Può bastare? Personalmente non me ne frega nulla ma, caro Cisf, hai mai pensato cosa adovrebbe sopportare un bambino con due papà o con due mamme? Prova a pensarci, il bimbo/a va all’asilo, poi alle elementari e via così… riunioni, assemblee… dovrebbe avere due palle COSI’ il bambino/bambina…
E io dovrei rispondere a uno che mi chiama Cisf? (csf)
da Carla Bergamo
Non so come vadano attualmente le cose in fatto di concorrenza nel bel paese. Non esistono più le lobby? Non si mettono più d’accordo tra di loro? Se è così, ottimo, beati voi. In compenso, riprendendo il discorso del bloghista che si è visto rifilare un abbonamento del Manifesto che arriva sempre in ritardo, volevo confermare che le poste italiane sono un pachiderma, si. E se la volete tutta, buona parte dei consolati italiani pure. Mi domando come un paese come il Brasile, con tutti i suoi problemi riesce ad avere poste e consolati ben più efficienti e moderni di noi…Per chiudere in bellezza, mi ricordo che appena arrivato al potere il cavaliere disse che avrebbe provveduto alla restituzione delle imposte sui redditi entro un anno…io sto aspettando esattamente da allora (2001?) i miei miseri Euri. Ah, tanto per la cronaca, qui in Brasile la restituzione avviene mensilmente: tu dichiari entro aprile e la restituzione inizia in Giugno e termina a dicembre, chi prima dichiara, prima riceve. E la dichiarazione è fatta via internet. Alla faccia della repubblica delle banane.
da Giorgio Goldoni
Pellicciari dovrebbe darmi il nome di questa idilliaca terra dove stalinismo e cattolicesimo convivevano tra fiumi di miele e ambrosia. Io ho in mente un paese dove scorreva sangue, e odio, e faziosità all’estremo.Vada a leggersi a caso la vita di Don Francesco Venturelli, parroco di Fossoli, o Don Pessina ,e moltissimi altri, uccisi per il solo fatto di portare una tonaca.