da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro CSF, questo è il terzo post oggi, ho ecceduto, giuro che non lo farò più ma il post di Mancini mi ha stupito per l’acredine verso uno scrittore, Alessandro Piperno, che scrive benissimo. Se mi permetti vorrei riportare un piccolo brano a beneficio dei lobbisti, che è proprio a pag. 70, quando Mancini decide di abbandonare il libro per andare a fare il bagno. Parla di Israele e della paura del terrorismo.
…Paura che quell’autobus impazzisca. Che un’ombra vile faccia scattare una terribile detonazione. Che il cielo diventi piombo. Che i marciapiedi si torcano. Che qualcuno spezzi l’equilibrio del giorno di questo strano Paese strappato faticosamente al deserto, popolato da fitta popolazione eterodossa di biondi che si difendono dal sole con una sovrapproduzione di melanina e di Sabra corvini abituati a sfidarlo: questo Paese sporco e disadorno, che tenta solo di essere inessenziale, in cui i giovani sono drogati di Coca Cola e i cui vecchi stentano a disintossicarsi di tutta la rabbia accumulata fin dai tempi delle persecuzioni faraoniche: sí, questa strana lingua desertica, veementemente inverdita, che gli ebrei di tutto il mondo chiamano nazione: questo Paese che sembra composto di atomi di terrore. Tutto qui è ammutolente. Anche i tramonti incredibili hanno il colore del sangue.Se non è letteratura questa, mi spieghi Mancini cos’é.
da Alessandro Ceratti
Sono in vacanza e non ho sottomano il vocabolario, ma a quanto mi risulta un’aporia è qualcosa di molto simile a una contraddizione logica. In che modo una discussione sui motivi per cui Collodi scelse di dotare Pinocchio di tanto naso possa condurre ad un’aporia, per di più inevitabile, non riesco proprio a immaginarlo!
da Pino Granata
Voglio complimentarmi con Grondona per aver creato questo splendido neologismo. Credo che niente possa dar meglio l’idea dello scempio che l’attuale maggioranza sta facendo dell’uso della maggioranza che detiene, ancora per poco spero, nel Parlamento attuale. Complimenti anche a Isabella Guarini per il gioco di parole Monica Tetta, pardon Setta. Molto divertente.
da Silvia Palombi
Dai Grondona non fare cosi’, intanto tra le nefandezze hai dimenticato che sta passando (e’ passata forse proprio oggi) la norma che concede il prelievo di saliva dalla bocca dei sospettati (o a tutti gli islamici? io mi dichiaro islamica, cosi’ vedo come funziona) di terrorismo o di qualsiasi altra cosa. Mi auguro che siano tutti molto disponibili a collaborare e comincino ad esercitarsi a chi sputa piu’ lontano! Ma e’ proprio per questo che ci piace arrotolarci nelle discussioni sul pane o sul pate’ (tie’) di fegato d’oca, per riposarci dalle rapide di merda nella quale ci tocca destreggiarci per tenerci a galla; come quando si dice male della sventurata Oriana che ormai virilmente si sbatte solo per i diritti suoi e del suo editore che le firma gli assegni. E’ sempre stata cosi’, posso dire? approfittando cinicamente di chiunque si portasse sotto le lenzuola. Adesso vecchiaia e malattia la peggiorano, accade anche a noi. Quanto a Pansa, fulgido esempio di coerenza granitica e morale cristallina io ormai ho rinunciato a leggerlo. Ho tanti bei libri che mi aspettano a casa… Dai, sorridi che costa uguale e rende il doppio… Ceratti hai ragione infatti era il primo lenzuolone che leggevo e mi ha fatto un pessimo effetto!
da Claudio Urbani, Roma
Ma stiamo scherzando? Allora i bambini con 2 telefonini, i ristoranti pieni, le auto di lusso, i porticcioli pieni di barche di lusso, le vacanze all’estero si vuole insinuare che siano visione di un illusionista ex pianista?
Un po’ alla rinfusa, qualche vignetta inviata da Claudio Urbani. Non sono proprio “freschissime”, scusate il ritardo.
Palombi immagina che la “livorosa sventurata” della Fallaci goda sapendo che gente come Silvia l’abbia letta. E’ possibile. Ebbene io non l’ho letta. Se tutti avessimo la forza di non leggerla….
Credo sia opportuno precisare che l’errore fatto da CSF o CiSF, come qualcuno ora preferisce chiamarlo, di scrivere scherzzo invece di scherzo, è dovuta solo ad una piccola disattenzione e forse a stanchezza. Non sopporterei proprio di vedere decine di avvoltoi pronti a stigmatizzare ed a rimarcare questo innocente errore. Piuttosto mi preoccupa un po’ il fatto che CSF, non abbia capito immediatamente il sarcasmo di Marco Foraggi in Sentenze Errate 2. Coraggio Claudio, Salina è vicina. A proposito, cosa sono queste voci che vuoi farti nominare principe di Salina come l’autore del Gattopardo?
Perché è una volpona, usa un vecchio trucco per ottenere il consenso. È semplice, basta conoscere i pregiudizi e le paure correnti. Se un arabo orina sui muri della cattedrale di Firenze, il minimo che può scattare è un senso di forte riprovazione per il gesto. La Fallaci utilizza quel sentimento di riprovazione per portarsi oltre e quindi gli arabi, cioè i mussulmani, insozzano le nostre cattedrali. Se le dicessimo che lo fanno anche alcuni tedeschi ubriachi, lei risponderebbe che i tedeschi non mettono bombe per ammazzarci. Sarebbe anche interessante discutere sul perché, aldilà della solita risposta sul diritto all’informazione, un giornalista come Mentana dedicò gran parte del suo TG per far sentire la voce della Fallaci nell’atto di leggere il suo orrendo articolo e perché un grande giornale come il Corriere le da tanto spazio.
da Luca Serpieri
Il signor Schiavone invita giustamente ad andarci piano con le interpretazioni del Corano. Richiede che si valutino le versioni, la traduzione, le contestualizzazioni ecc. ecc. Io non chiedo che per le mie lettere si faccia altrettanto, semplicemente mi accontenterei che non mi si facesse dire cose che non ho detto.Per esempio, che cosa ne sa Schiavone della mia interpretazione del verbo arare? Io ho semplicemente letto, ritrascritto e inviato. Nient’altro. A questo punto lo chiedo a lui se ha interpretato il verbo arare correttamente. Per quanto poi riguarda il burka delle donne dell’antica Grecia non posso che dargli ragione. L’evidenza è con lui, come infatti dimostrano le numerosissime rapprestanzioni scultoree di personaggi femminili pervenuteci dall’antica Grecia. Tutte indistintamente vestite con qualcosa di simile a un burka, dalla Nike, alla Venere di Milo alle tante koyné del periodo arcaico.P.S. Manca una parola nella sua lettera. Non riesco a capire questo passaggio:”…che il Corano con un . Cinque paroline. …”