Si chiama Lavinia Borromeo la fanciulla, nobildonna, ultima entrata a far parte della grande famiglia Agnelli. A 28 anni, ha sposato John, figlio di Margherita, figlia di Giovanni Agnelli, l’avvocato. John Elkann, che oggi, a 29 anni, è vicepresidente della Fiat, non so se mi spiego. Il loro matrimonio, alle Isole Borromee è stato uno degli eventi mondani di cui si è molto parlato: settecento invitati, il gotha del potere pubblico e privato in Italia. Bella, giovane, elegante, ormai ricchissima, Lavinia si è messa subito a lavorare, cosa che aveva fatto soltanto saltuariamente prima, e ha creato una borsa per Trussardi. Si chiamerà La Vie (vi dice qualcosa La Vie, Lavinia) e magari potrebbe diventare una nuova Kelly, la borsa di Hermès resa famosa da Grace Kelly. Lavorare? Perché mai?
Sul sito. (csf)
dall’avv. Lina Arena
Se prima di approvare una Costituzione ci venisse imposto un computo numerico sulla quantità di parole adoperate e di diritti assoluti inutilmente ribaditi credo che quella europea venisse considerata carta straccia.Che senso ha, infatti, dire e ribadire che ogni cittadino europeo ha diritto di sposarsi?
da Egidio Morretti, Pescara
Vedo, casualmente, una trasmissione all’una di notte, dove “l’antipatico” e prognatico direttore de “Il Giornale” intervista tale Angelo Vescovi, quotato scienziato che lavora al “San Raffaele”. Vescovi sostiene, dicendo di essere un agnostico filotaoista e non un cattolico, che non è scientificamente discernibile il momento di passaggio da “grumo di cellule” embrionale a uomo. E’ sicuramente vero che la legge oggetto del referendum è stata fatta per compiacere Santa Romana Chiesa, con la sua influenza sui voti “moderati”. Premesso che sono non-credente e misantropo, fatta eccezione per poche persone, mi asterro’ da questo referendum per varie ragioni:1) Non sono certo che sia moralmente lecito trattare delle vite che saranno potenzialmente umane (anche se da grandi saranno Emilio Fede) come mucchietti di cellulette2) I radicali, primi promotori del referendum, mi suscitano un’antipatia superiore a quella di chiunque del centro-destra, che i pannelliani amano senza riserve3) Fini va a votare per il referendum e voterà dei “sì”, pur essendo correo di questo governo con le sue leggi
da Giorgio Goldoni
L’Italia, una delle ultime nazioni ad ottenere l’ingresso nell’Unione Europea (previsto per il 2007), deve acconsentire a pesanti riaggiustamenti economici e sociali, che la trasformino in un paese democratico occidentale. Migliaia di cittadini hanno protestato oggi per le strade contro la proposta governativa di un rimborso in azioni anzichè di una una restituzione dei beni confiscati dopo il 18 aprile 1948: non si fidano giustamente e hanno il timore di restare con un mucchio di carta senza valore.L’ennesimo governo di transizione, tra i tanti succedutisi dopo il crollo del muro di Berlino, aveva proposto il rimborso tramite azioni dei grandi enti di stato, quello elettrico, quello energetico, in fase avanzata di smantellamento, ma l’Unione Europea sembra decisa a far rispettare il riintegro delle proprietà nazionalizzate, inclusi conventi e proprietà religiose.
da Vittorio Grondona
Oggi il Cavaliere inventa il partito delle donne…. Nella nostra Italia tutto è destinato a ripetersi. Il dimenticato partito fascista, fra le altre scemenze, aveva istituito gruppi femminili suddivisi secondo l’età in piccole italiane, dai 6 ai 12 anni, e in giovani Italiane, dai 13 ai 18 anni. La dotazione di una bella divisa attirava irresistibilmente le fanciulle più povere…
(da Mirco Pirina)
da Silvia Palombi
Sbagliero’ ma secondo me sono solo gli elettori di centro sinistra a non aver ancora capito bene, non tutti almeno; piu’ chiare le idee di quelli ufficialmente di sinistra, piu’ politicizzati e abituati a ricercare la chiarezza. Mi sono sempre schierata, tirandomi su le maniche e sporcandomele anche, ma schierata, senza mezzi termini, per esigenze genetiche e storia familiare. Il fatto e’ che noi elettori di sinistra senza centri, stufi rasi di questi crolli continui che ci hanno rotto financo i timpani, depressi e fedeli andiamo a votare comunque, quelli dei centro-di-qua centro-dila’ fluttuano, a volte si astengono, migrano, sbandano. Una volta avevo proposto come assistenti di Pera e Casini i sottosegretari Tarallucci e Vino. Nessuno mi ha dato ascolto ma e’ il nostro sottotitolo sempiterno, del quale fisiologicamente abbiamo timore. Ave Caesar…
da Alberto Arienti
Da milanista antiberlusconiano, devo gestire di mio una serie di contraddizioni. Devo dire che però non mi sono piaciute alcune battute dopo quello che è successo ad Istambul. Quella del nostro ospite in primis (gradirei sapere per quale squadra tifa, per attrezzarmi a proposito). Mi aspetto che alle prossime sconfitte della Juve in Europa (che verranno di sicuro, come da tradizione) qualcuno griderà la sua gioia per la sconfitta degli Agnelli e così via… Qualcuno mi sa indicare la squadra possieduta da Cipputi, così io tiferò per lei?
da Pier Franco Schiavone, Milano
Ok, stiamo nelle 500 battute. Le considerazioni di Freeman sono ingenue perché assegnano coerenza ad uno come Rutelli. Anche Cento fa il verde e poi gira col fuoristrada (me lo ricordò Freeman). Il concetto di coerenza è discutibile. In politica a volte il pragmatismo è più utile della coerenza. L’uscita di Rutelli a 8 mesi dal voto politico è poco meno che suicida. Non si discute con gli alleati coprendosi con la decisionalità del partito. Rutelli mina la strada di Prodi perché non si arrende all’idea di non essere candidato leader. Il centro sinistra si avvia verso una nuova sconfitta. Stop.
da Isabella Guarini
Caro CSF, vero è che non esistono le isole Sabelle in Italia, ma sono esistiti i Sabelli, antica denominazione di tribù intermedie tra Umbri e Sanniti, che non sono da meno rispetto alle antiche popolazioni lacustri. Certo fà una qualche impressione vedere in carne e ossa i discendenti dei personaggi oggetto del nostro impegno scolastico, per i quali abbiamo rischiato bocciature e perso vacanze! Ancor più ci spiazza il fatto che nomi altisonanti, dal punto di vista storico, siano associati a prodotti della società dei consumi che, in verità, non ha molto da tramandare a futura memoria. Però penso che la realizzazione di una borsa per una donna che lavora sia una sfida all’intelligenza e alla capacità di conoscere e interpretare il microcosmo femminile, misterioso e complesso, e che, pertanto, sia degna di un nome storico. Il limite di 500 battute non mi consente di elencare ciò che porto nella borsa per lavoro quotidianamente, tranne i cibi, che la renderebbero maleodorante.