da Bruno Stucchi
Caro csf, chi ha deciso che Prodi deve essere il leader della sinistra? Siamo sicuri che sia il cavallo vincente? Io comincio a dubitarne.
da Riccardo Bianchi, Roma
Per la prima volta da quando frequento il blog sono d’accordo con l’Avv. Arena, per l’esattezza quando dice “…non mi interessa più di tanto il Ferrara-pensiero, come lo Sgarbi-pensiero. Mi interessa invece il Berlusconi-pensiero nella misura in cui si può tradurre in atti di governo…”. Sarà grave? Dica dottor Sabelli, può essere contagioso?
da Massimo Blandino
Caro Sabelli Le invio questa notizia pescata stamattina in rete.http://www.baluba.it/archivio/head/050520/Quatrocchi spunta un nuovo video.htm Un settimanale canadese sostiene di essere in possesso di un video che dimostrerebbe che in realtà Quatrocchi era un agente che lavorava per un’organizzazione antiterrorismo degli Stati Uniti.Se la notizia fosse confermata cosa ci direbbero i “signori della politica”? Che era in missione per conto di Dio?
da Pier Franco Schiavone, Milano
Tafazzi è un virus. È come la tigna dei gatti, torna quando meno te l’aspetti e non a caso la tigna al gatto torna quando questi è stressato. La sinistra non può vincere né perdere troppo altrimenti la sindrome si ripresenta. Tafazzi è anche portatore di retrovirus pericolosissimi, della specie avellinese e della specie ex sindacalisti, in grado di sconquassare qualunque organismo sano. Il taffazzismo aggredisce anche quelli con la faccia da attori Holliwoodiani, infatti pirlizza i belli e i brutti. In un certo senso è una sindrome democratica. I più colpiti in Italia sono quelli belli che hanno la moglie giornalista e quelli che amano le barche, ma anche altri non ne sono immuni purchè appartengano ad uno schieramento di centro-sinistra. L’ultimo episodio è stato causato da un eccesso di successo ma se non si arresta si scatenerà l’epidemia e allora saremo costretti ad un’altra cura estenuante a base di Berluscolin, un farmaco molto ma molto amaro.
Satira preventiva di Michele Serra (da Paola Bensi)
Si riaccende il dibattito sui quartieri a luci rosse dopo l’idea del prefetto di Roma
Riaprire, dopo 50 anni, le case chiuse? La proposta suscita molte perplessità: in che stato usciranno i clienti e le ragazze colti sul fatto dalla legge Merlin e rimasti rinchiusi per mezzo secolo nelle case d’appuntamento? Riuscirebbero a reinserirsi nella società uomini con la brillantina e la Seicento, e donne con i capelli cotonati che non hanno mai visto la tv?Sociologi e psicologi avvertono: l’istruzione e l’educazione di una puttana anni ’50 non potrebbe reggere l’impatto con il linguaggio di una concorrente di ‘Music Farm’. Lo choc potrebbe esserle fatale.
L’idea del prefetto di Roma di aprire un quartiere a luci rosse nella capitale ha comunque riacceso il dibattito. Vediamo le principali posizioni in campo. CONTINUA…
da Silvia Palombi
L’anagrafe mi costringe ad avere memoria di Klaus Davi quando ancora gattonava in via Trentacoste 7, allora sede dell’Electa poi Elemond e poi sappiamo com’e’ andata a finire. Se la memoria non mi inganna, e sottolineo se e sotolineo pure memoria, il ragazzo, identico a ora tranne che nel peso e nel taglio dei capelli, era stato chiamato dall’allora amministratore delegato Einaudi, signor Dalai, per fare l’ufficio stampa della neonata Baldini e Castoldi. Non lo frequentavo allora e non lo frequento adesso ma vedendo Fassino (e qui mi ricollego al controproducente tic di strizzare gli occhi come in preda a visioni mistiche al quale accenna Schiavone) sono certa che si tratta di un infiltrato della parte avversa. Quale?
da Alessandro Ceratti
Caro Claudio, sono perfettamente d’accordo con te: “primum vincere, deinde filosofare”. E’ proprio pe rquesto che mi preoccupo. Se passa la tesi “riformista” di Rutelli e di D’Alema vinco? Direi di no!
da Massimo Puleo
La campagna anti Cofferati di Liberazione è al limite del livore: perché non ribattezzano il quotidiano del PRC “Livorazione”? In ogni modo è iniziata, su più fronti, la battaglia delle sue componenti per far perdere all’Unione le prossime politiche. Auguri.
da Virgilio Mancini
I manifesti dei Ds di Roma che invitano a scrivere ad un amico francese per consigliargli di votare ‘sì’ al referendum sulla ratifica della Costituzione Europea sono molto irritanti, soprattutto per quel fastidioso spirito da crocerossina autoproclamata che spesso caratterizza la parte politica per la quale simpatizzo. Come quando alcuni esponenti dell’Ulivo scrissero a Ralph Nader invitandolo ad uscire fuori dalla corsa per le presidenziali Usa al fine di non danneggiare Kerry; Nader rispose loro di farsi gli affari propri e se io fossi l’ipotetico amico francese al quale i Ds romani uggerisconodi scrivere, darei la medesima risposta.
Ricevo un casino di posta indesiderata scritta in tedesco. Sembra che non sia il solo. Come avrebbe detto un grande del fumetto, Porchen Miserien (csf)