da Anna Murru, Orani (NU)
Questa volta sono stata piu’ brava, l’ho superata. Commento: “Complimenti, leggete i giornali senza fermarvi ai titoli.Continuate così”. Ma ho dato la maggior parte a caso. Anche se in genere leggo i giornali senza fermarmi ai titoli.
da Pino Granata
Ho sbagliato La risposta sull’eutanasia ero convinto che fosse l’Olanda e quella sull’assenteismo a scuola. Claudio ma tu i giornali li leggi o ci scrivi solo?
Spendo cifre incredibili dal giornalaio. Forse inutilmente (csf)
da Cesare Bardaro, Firenze
Non devi, caro il mio Fitto,essere così afflitto,se l’ auto, da sconfitto,devi prenderla in affitto
Io Voltaire l’ho letto e non solo Voltaire. E’ che purtroppo tanti non l’hanno letto ed allora diventano fascisti e reazionari. Io contrariamente a quello che pensa il Sig. Calori , non difendo il diritto di essere fascisti in quanto il fascismo è un’ideologia disumana che ha prodotto guerre e razzismo. Ed adesso il Sig. Calori non mi venga a dire che anche lo stalinismo ecc, ecc. , Perchè questo non cambia l’essenza del fascismo e la Storia.
Ma Voltaire avrebbe difeso anche i fascisti, probabilmente. O no? (csf)
da Rocco Ciolfi, Arce
Ho toppato la 3 (ammazza che segaioli i nostri ragazzi) e quella sui G.P. di Alonso. Sulla 1 (kit per l’eutanasia) e la 12 (il Khol innamorato) ho sculato.
p.s. Comunque Colombo non è ispettore, né tanto meno commissario, ma semplicemente tenente.
da Virgilio Mancini
Ho sbagliato quella su Alonso, la formula 1 non mi piace e non l’ho mai seguita, preferisco farmi di calcio.
da Clara Giannattasio, Milano
Sbagliata quella sull’eutanasia.
da Roberto Reali
Sbagliato eutanasia, assenza a scuola e Inter/Juve.
da Dagospia
Tutti in prima fila. Il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo e, alle sue spalle, Lucia Annunziata. Mezzo Tg1: David Sassoli, Maria Luisa Busi vestita di nero come una regina cattolica con il principe consorte Riccardo Chartroux del Tg3, l’economo Dino Sorgonà con immancabile fazzoletto montezemolato-candido nel taschino, Albino “dinosauro” Longhi, Elisa Ansaldo, Piero Damosso.
Mauro Mazza direttore del Tg2 arriva tre quarti d’ora prima e si piazza in prima fila, bendisposto a baciare l’anello del nuovo papa. Peppe Sangiorgi, ex piazza del Gesù e ex authority Tlc, ora in cerca di collocazione, si presenta armato di binocolo. Renatone Farina e il vaticanista del “Giornale” Andrea Tornielli, due che conoscono bene papa Benedetto (Tornielli è suo biografo) si accalcano alle transenne, sicuri che il papa passerà di lì e chissà, magari si ferma a salutarli.
E invece. All’udienza per i giornalisti Ratzinger getta un’altra secchiata di ghiaccio sui bollenti spiriti dei media. Il papa entra dalla porta di servizio, si aggiusta sul tronetto, inforca gli occhialini e produce tredici minuti di discorso. Qualche parola di circostanza in italiano, inglese, francese e tedesco (con relativa incazzatura dei numerosi cronisti spagnoli, messi nei gay da Zapatero, in piedi dalle sette del mattino per portare a casa una sillaba del nuovo pontefice).
Un Padre nostro. Una benedizione. E via di corsa, senza salutare nessuno, né Tornielli né Farina. Unico volto televisivo beneficiato di una pacca sulle spalle, il cardinale Ersilio Tonini, che nell’attesa sfogliava un giornale. Sedici minuti in tutto, dall’entrata all’uscita.
Delusi anche i soliti papa-boys che reclamano dal fondo della sala “vie-ni qui vie-ni qui”. Commento in sala: “e vabbè che il Manifesto lo ha definito il pastore tedesco, ma mica lo puoi chiamare come un cane”. All’incontro con la stampa c’era anche, ma lontanissimo dalle prime file, ignorato da tutti, Emilio Carelli di SkyTg 24
Ma Carelli ha fatto spallucce. Tanto Lor Signori erano stati tutti ?ignorati? alla grande da Papa Gelo I. Prima dell’udienza-monstre nella sala Nervi, in una saletta adiacente Ratzinga aveva incontrato un mazzolino di happy few. Kit Cat, Mieli, Rossella, Del Noce, Mimun, Boffo, Bechis, Gambescia, un giornalista tedesco e il capo dei vaticanisti.
Se Mieli e Mimun, di origini ebraiche, si sono presentati al cospetto del papa con una semplice stretta di mano, tutti gli altri si sono quasi sdraiati per terra alzando il capino per baciare l’anello. Gambescia ha rischiato il colpo della strega.
Gli unici che il papa-wusterl ha riconosciuto (gli altri era Navarro Valls a declinare generalità e testata, Rossella compreso), sono stati Mieli (si erano intrattenuti all’epoca della presentazione del libro di Wojtyla, ?Memoria e Identità?, a palazzo Colonna) e soprattutto – non poteva essere altrimenti ? Dino Boffo, direttore del quotidiano dei vescovi ?ruinati? ?Avvenire?, grande elettore di Benedetto XVI. Alle parole affettuose del ?bulgaro-cattolico? Boffo, il papa ha umilmente risposto: ?Sono io che devo ringraziare lei e il suo staff?.
Quando Navarro Valls ha presentato il direttore del Tg1, Mimun ha manifestato la sua gioia e quella della comunicatà ebraica per la lettera ricevuta dal primo inquilino del Vaticano, nonché la sorpresa per il mezzo usato dal Vaticano: il fax. ?Ma sapevo che oggi si celebrava la Pasqua ebraica?, ha fatto notare Ratzinger facendo gli auguri a Mimun.
E a me perché non mi hanno invitato? (csf)