da Claudio Rossi
Leggo sempre con molto interesse le sue interviste sul Magazine del Corriere. E’ la prima o seconda cosa che leggo del supplemento. La trovo molto glamour e mi piace capire cosa certa gente pensa di se e del mondo. Non ho apprezzato però la sua ultima con Romina Power. Domande assillanti, insistenti sempre sull’unica questione della sua relazione con Al Bano. Le giuro che alla fine ho provato un senso di sollievo per l’intervistata. Tuttavia non capisco: l’intervista non era nel suo solito stile, al più così la poteva fare Lanza. E’ forse che il personaggio non era obiettivamente interessante (allora perché indagarlo)? Forse che questo incontro le era stato richiesto per ordini superiori? Spero ritorni ai suoi livelli abituali. Con sincera stima
da Isabella Guarini
Caro CSF, anche Romina merita un ritratto dal momento che è uscita dalla ribalta senza drammi.Clipart-da foto in Magazine del Corriere della Sera – 24/feb/05-
“Mi aveva detto che aveva paura di questa intervista. Io ero rimasto sorpreso. Romina Power ne avrà date mille. «Mille?», dice. «Sapesse quante ne inventano». Comunque ai mass media è abituata. «Mi ci sono dovuta abituare presto: sono stata presentata alla stampa a due mesi». E che cosa ha detto in quell’occasione la figlia di Linda Christian e Tyrone Power? «Nessuno si aspettava una dichiarazione da me». La leggenda racconta che le prime parole che lei ha detto siano state «more caviar». Vorrei ancora del caviale. «È vero. Mi trattavano bene». Perché ha paura? «Non è paura. È fastidio per la curiosità morbosa e la mancanza di rispetto. Il giornalista ha potere e ne approfitta». È il prezzo da pagare alla fama e al successo. «Perché pagare un prezzo?». Perché avete una vita migliore degli altri. «Chi l’ha detto che è migliore?». Cantare una canzone in cambio di cento milioni non è come lavorare in miniera, se mi consente una botta di demagogia. «È vero, però a volte si fanno strapazzi pazzeschi, si girano scene estive in inverno, non si dorme, si fanno chilometri e chilometri su un pullman, con i figli piccoli ai quali bisogna dare il biberon. Sono anche salita sul palcoscenico con l’otite a tutte e due le orecchie. Sorridere e andare avanti. Non è tutto oro quello che luccica». Bene, non è tutto oro quello che luccica. Ma cominciamo con l’intervista.”
L’ intervista per il Magazine di giovedì scorso è sul sito. (csf)
da Alessandro Ceratti
Secondo Furnaga il video della TV svedese non parla di Berlusconi! E’ magnifico! Dobbiamo assolutamente sviluppare il rapporto con questa forma di vita extraterrestre che come primo contatto col nostro mondo sceglie di intervenire nel nostro blog. Cerchiamo di non spaventarlo, non parliamo troppo male di Berlusconi! Probabilmente è un suo concittadino… eh già…questo spiegherebbe molte cose. Forse questi alieni non sono amichevoli!
da Giuseppe Lo Conte
Desidero attirare l’attenzione del Sig. Morini sul fatto che le dichiarazioni di voto di Vianello, Bongiorno & Co. del 1994 erano indirizzate al loro datore di lavoro e già questo non mi sembra molto corretto; inoltre è evidente che la Sig.na Elia non pose la domanda per soddisfare una sua curiosità dinanzi a centinaia di migliaia di telespettatori, la pose perchè questo prevedeva il copione del programma Pressing prodotto da Mediaset.
da Gianni Franchini
Insomma, Sant’oro è miliardario, Luttazzi anche, Biagi non ne parliamo. Tutta questa acredine nei confronti di giornalisti che manifestavano anche proprie idee e soprattutto facevano ascolti, davvero lascia basiti. Il fatto che siano stati cacciati in stile padrone delle ferriere, pare faccia contenti molti. Sostituiti da Socci&Masotti, campioni della concorrenza al monoscopio, e dal gentile ed educato Floris, lo scopritore dell’acqua calda. Il problema cari sostenitori della censura, è uno solo: a destra non c’è nessuno all’altezza di fare una trasmissione interessante. E allora non resta che la censura dell’altro, che invece si fa (faceva) sentire, e pure troppo.
da Virgilio Mancini
Pensate che strazio quotidiano sia per un militante di sinistra abitare in questo palazzo.
da Gianluca Freda
Morini, quando scrivo che i programmi d’intrattenimento di Mediaset sono veicoli di propaganda politica, non mi riferisco tanto alle, pur biasimevoli, dichiarazioni di voto di Zanicchi, Vianello & c. Intendo dire che quei programmi, per vent’anni, hanno costruito nella testa della gente un’ideologia politica, di cui Berlusconi, alla sua discesa in campo, si è presentato come incarnazione. L’ideologia in questione è quella del pragmatismo, del benessere, del tecnicismo sostituito ai grandi ideali. L’orrenda “ideologia della non-ideologia”. Quando qualcuno si deciderà a fare i conti, scoprirà che ha fatto più vittime di nazismo e comunismo messi insieme.
da Massimo Puleo
Dunque adesso Bertinotti dopo aver tagliato i ponti col vecchio comunismo – egli infatti rifonda – tenta di fare lo stesso con l’ateismo. Credo che per i suoi elettori questa sia la goccia che farà traboccare il vaso. Si consiglia sondaggio.