da Silvia Berner
Caro Claudio, devo dirti che condivido pienamente il giudizio del signor Claudio Rossi riguardo alla tua intervista con Romina. Ne è uscita molto meglio lei di te e non potevo non condividere il suo giudizio sui giornalisti, se tutti l’intervistano in questo modo. Già anche io non posso apprezzare il giornalista medio che distorce i fatti e le parole, ma proprio per questo leggo te ed alcuni altri. Mi auguro di cuore che questo sia solo una eccezione alla regola delle tue interviste. Con affetto e stima.
da Luciano Buonaiuto, Aversa
Secondo voi, chi è stata la persona che ha dato il più alto contributo alla liberazione della donna, la più grande e positiva fra le rivoluzioni del XX secolo?
All’amico Alessandro Ceratti osservo che ha ragione, quando dice che di quella frase, segnalatami tempo fa proprio da lui, ho dato un’interpretazione forzata. Mettiamoci però nei panni di un telespettatore, che la ascolta all’inizio di un programma, e quindi non ci ragiona, non la viviseziona, come fa uno che la legge nel blog. L’impressione che lascia in mente, in modo quasi subliminale, è precisamente quella che ho detto io.
da Vittorio Grondona
(…) Evidentemente non riesco a spiegarmi bene. Ci riprovo, comunque. Se un domani Giovanni Masotti fosse censurato e allontanato forzatamente dalla TV per le sue idee, mi batterei per lui come cerco di fare ora per Santoro, Biagi, Luttazzi, Guzzanti, Rossi, Hendel e per tutti gli altri che stanno subendo l’ignobile bavaglio applicato loro senza ritegno alcuno per esplicito volere del sorridente cavaliere (minuscolo questa volta) o per iniziativa di alcuni mielosi suoi cortigiani avidi per interesse del suo compiacimento. Accettare le censure per questioni di parte è ancora peggio e pericoloso delle censure stesse. Proprio non riesco a comprendere come mai l’invito ad usare il proprio cervello invece di quello degli altri nel giudicare le cose sia così osteggiato da ambo le parti politiche. Io, per esempio, per farmi un’idea personale del vivere quotidiano ho bisogno di conoscere soprattutto il parere di chi non la pensa come me.
da Claudio Urbani, Roma
In risposta al sig. Buonaiuto– è vero, Berlusconi diventò non ricco, ma ricchissimo, prima di entrare in politica, ma grazie a forti aiuti politici e leggi compiacenti;– i forti debiti in cui versava non si riferiscono certamente a Mediaset: voglio ricordare che per accedere in borsa una società deve avere i bilanci in regola ed in attivo;– i forti debiti si riferivano alla società Finivest e ai suoi bilanci falsi, da cui si è salvato grazie alla legge, ad personam, sul falso in bilancio.
Satira preventiva di Michele Serra (da Paola Bensi)
Il Vaticano rivela: l’Anticristo è un rivenditore di autoricambi di Trani
Chi è dunque l’Anticristo? La questione è stata autorevolmente riaperta da Ali Agca che ha chiesto al Vaticano di rivelarne il nome. Alcuni eminenti demonologhi hanno subito sostenuto che l’Anticristo non può che essere lo stesso Alì Agca, secondo il principio teologico “gallina che canta ha fatto l’uovo”. Per sopire sul nascere inutili polemiche, il Vaticano ha rivelato che l’Anticristo è invece Pino Sciumé, un rivenditore di autoricambi di Trani che però sarebbe molto dispiaciuto del suo passato e intenderebbe chiedere perdono a ‘Domenica in’. La moglie, invece, nega recisamente e ha presentato ricorso al garante della privacy. Il problema è che Sciumé, come Anticristo, può reggere a malapena la seconda serata, e gli inserzionisti pubblicitari hanno già fatto sapere di non essere disposti a investire un solo euro su una soluzione così mediocre. Perché, piuttosto, non scegliere l’Anticristo attraverso un reality-show da realizzare a Fatima, o a Lourdes, o a Rapallo (tanto chi se ne frega), incoronando il Principe del Male con il televoto? La figura delle pastorelle, tra l’altro, potrebbe finalmente rimpiazzare quella ormai logora delle veline: si segnalano già i primi casi di calciatori che trombano con pastorelle, ulteriore segno del ritorno generalizzato alla spiritualità. CONTINUA…
da Pier Franco Schiavone, Milano
Ieri sera “Confronto” su RAI 2 ha sfiorato la comicità pura. Si “confrontavano” Cattaneo e Confalonieri. Domanda di Moncalvo a Cattaneo “non crede che Confalonieri potrebbe essere un ottimo sindaco di Milano?”, risposta “straordinario, ecc..”. Domanda di Moncalvo a Confalonieri “non crede che questo ragazzo sia uno eccellente direttore generale?”, risposta “straordinario, ecc..” Anche se Confalonieri un “bauscia” a Cattaneo glielo ha affibbiato.
da Natalino Russo Seminara
L’universo di ideali fasulli, di modelli di riferimento poco “alti” che le tv berlusconiane hanno preparato in venti anni e su cui poi il Cavaliere ha costruito la sua presa di potere li giudico mediocri anche io. Ma sa perché hanno fatto presa e sono risultati vincenti ? Perché l’alternativa era ciò che offrivano gli Occhetto, i D’alema, i Violante e i Cossutta. Ovvero qualcosa di peggio molto peggio. Tutto qui. Berlusconi, come prima Craxi, Andreotti, Fanfani, De Gasperi, non sono certo il meglio o l’ideale; ma sono molto meno peggio dei Sinistri. E questo non lo dico io a vamvera, ma gli stessi Ds, i quali anziché uno dei loro candidano a Premier un ex Dc, un ex Radicale o un ex Psi. Tutto qui.
da Alessandro Ceratti
Ogni tanto Claudio, ti capita un intervistato che fa il sostenuto, tu ti sforzi di farlo uscire allo scoperto, ma niente, non si tira un fuori un ragno dal buco e così l’intervista viene male. Ecco, siccome sicuramente non capiti inopinatamente a casa di costoro per fargli un’intervista a sorpresa ma la cosa è prevista e concordata, che senso ha che vada in questo modo? Se uno si accorda con te per un’intervista poi però deve lasciarsi intervistare (lo dice la parola stessa!). Io credo che quando si presentano questi casi dovresti avere il coraggio di buttare il lavoro a mare ed evitare la pubblicazione. (…)
dall’avv. Lina Arena
Nel corso di una recente intervista fatta dal Corriere a Bertinotti in occasione della visita di Bush in Europa, il compagno di rifondazione ha risposto: un conto è il guanto di velluto che ha dato il benvenuto a Bush ed un altro conto è la mano che sta sotto. C’è forse metafora più bella per esprimere la doppiezza comunista?