da Pino Granata
Quello che scrive Rocchino è a dir poco raccapricciante e spero che tutti a Sinistra non diano dei giudizi così parziali ed inutili. Non è vero che a temere la Magistratura sono piduisti, affaristi , indagati etc. La verità è che la situazione della Giustizia in Italia è terribile e da Terzo Mondo. I processi durano oltre dieci anni e molti vanno in prescrizione per decorrenza dei termini. Quindi a temere la Magistratura non sono le categorie di persone che indica Rocchino, questi al contrario con una magistratura come questa vivono beati ben sapendo che tutti i reati a loro imputati finiranno in nulla e loro continueranno ad imbrogliare restando impuniti.
da Giorgio Guiotto
Guarda Freda, prima di insultare Berlusconi o chi per esso dovresti guardarti dentro e attorno. Magari dalle parti del tuo schieramento politico. Loro si che passeranno alla storia ma non ho ancora capito come e il perchè. Di sicuro perchè sono comici, comici in tutto quello che fanno. Ti ricordo solo una piccola ma importante cosa: chi nulla fa nulla sbaglia. Ecco, quelli sono i tuoi campioni. Piccoli e miserabili.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Ringrazio Fausta Maria, Ezio, Gianluca, Alberto, Vittorio, Natalino e Oreste. Mi scuso ancora per quel post molto intimo, ma davvero ho voluto ricordare, con mio padre, i tanti Italiani perbene che, avendo il dono del silenzio, della pazienza e della dignità, ci lasciano senza clamore. Credo che in un mondo in cui imperversano cinici chiacchieroni, fastidiosamente pervasivi, non sia poca cosa.
di Antonio Padellaro (per l’Unità)
Lunedì sera, ospite su Raiuno della trasmissione «Conferenza Stampa», Silvio Berlusconi ha accusato l’Unità di averlo definito un «mostro bavoso». Data la profonda gravità e volgarità dell’ingiuria abbiamo subito proceduto a una ricerca di archivio per verificare l’esattezza della citazione che se confermata ci avrebbe naturalmente imposto di rivolgere le più sentite scuse al presidente del Consiglio.
La ricerca ha effettivamente confermato che in data 7 dicembre 2004 la rubrica «Bananas» di Marco Travaglio aveva come titolo «Qua la mano mascalzone (non mostro, ndr) bavoso». Il testo, effettivamente, contiene una serie incredibile di insulti, offese, oltraggi, contumelie che sommati l’uno con l’altro determinano un’aggressione personale senza precedenti nei confronti di un leader politico. Si parla nell’ordine di «leader rottamato», «fior di mascalzone», «uomo dal passato cupo di ombre», «amico dei golpisti», «bavoso», «vergognoso», uno che «ha fatto a pezzi il Paese», «salame», «come chi in America latina adorava il mitra», «disastro», «medium da retrobottega», «capo di uno schieramento demenziale e violento» fatto di «poveracci» e da «squadristi da far valere alle manifestazioni», «canagliesco», «attrezzo per disperati», «figura indegna», uno che «è entrato in una cabina telefonica, si è tolto il liso panciotto, si è spolverato la forfora, si è spogliato ed è rimasto nel costume con mantellina con la grande ?M? di Mascalzone». Solo che l’oggetto di tanto odio non è Silvio Berlusconi bensì Romano Prodi. Travaglio, infatti, si è limitato a riportare tutte le infamanti citazioni contenute nell’articolo pubblicato il giorno prima sul «Giornale» di proprietà della famiglia Berlusconi, a firma di Paolo Guzzanti, vicedirettore del quotidiano e senatore di Forza Italia.
Da notare che l’altra sera, su Raiuno, Berlusconi ha potuto diffamare l’Unità a colpi di citazioni false (attingendole dal dossier già distribuito alla stampa, che definisce questo giornale affetto da «sindrome nazicomunista») senza che la conduttrice Anna La Rosa e i quattro colleghi presenti, certamente a conoscenza delle farneticazioni prodotte dagli appositi uffici del premier, abbiano potuto obiettare alcunché. È veramente paradossale (per non dire altro) che il Berlusconi che si presenta in televisione con l’aria della vittima costretta a subire ingiurie e derisione è lo stesso Berlusconi che un giorno sì e l’altro pure insulta pm e giudici (?toghe rosse?, ?eversori?, ?golpisti?, ?comunisti?, ?fascisti?, ?come la banda della Uno Bianca?, ?criminali?, ?matti?),giornalisti e attori (Biagi, Santoro e Luttazzi ?criminosi?), capi di Stato (Scalfaro ?golpista e ribaltonista?) e semplici cittadini (?faccia da stronza?, alla signora di Rimini che lo invitava a tornare a casa).A questo punto ci aspettiamo che Berlusconi renda, se ne è capace, le sue più sentite scuse a Romano Prodi, all’Unità e alla verità.
di Marco Travaglio (dall’Unità del 16 febbraio 2005)
Debilitato dai postumi della bronchite del Male, ma soprattutto messo alle corde dalle incalzanti domande di Anna La Garofana, l’altra sera il Cavalier Peluria è apparso in leggera difficoltà. Saranno state le vertigini provocate dal cuscino a sei piazze sistemato sulla poltrona per non dover segare le gambe alle telecamere, saranno state le stigmate aperte sulla sacra nuca dal vile cavalletto («ne porto ancora i segni»): fatto sta che il Foltocrinito di Arcore non ha ancora ripreso conoscenza. Dimentica, rimuove, confonde. Prima denuncia la «canea di giornalisti plaudenti», mettendo in allarme Anna La Garofana, che temeva ce l’avesse con lei (poi s’è chiarito che parlava del congresso Ds). Poi cita ancora una volta l’Unità, sempre in cima ai suoi pensieri (e non solo ai suoi): «Mi hanno chiamato mostro bavoso, re dei bari, Peròn di plastica». Eccoli, i danni irreversibili inferti dal maledetto cavalletto: il Foltocrinito confonde l’Unità col Giornale e con la Lega Nord. È stato Paolo Guzzanti a scrivere «mascalzone bavoso». Ma non di Berlusconi: di Prodi. Che ora attende le sue scuse, prima di confrontarsi in tv. CONTINUA
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Comunque ecco il testo:
Sono in Iraq dalla fine di gennaio, per testimoniare la situazione di questo popolo, che muore ogni giorno, migliaia di persone sono in prigione, bambini, vecchi, le donne sono violentate e la gente muore ovunque, per strada, non ha più niente da mangiare, non ha più elettricità, non ha acqua. Vi prego mettete fine all’occupazione, lo chiedo al governo italiano, lo chiedo al popolo italiano perché faccia pressione sul governo. Pierre aiutami, per piacere, fai vedere le foto dei bambini colpiti dalle cluster bomb, chiedo alla mia famiglia di aiutarmi, chiedo a tutti, a tutti quelli che hanno lottato con me contro la guerra, contro l’occupazione, vi prego, aiutatemi. Questo popolo non deve più soffrire, così, ritiratevi dall’Iraq, nessuno deve più venire in Iraq, perché tutti gli stranieri, tutti gli italiani qui sono considerati nemici, per favore fate qualcosa per me. Pierre, aiutami tu, sei sempre stato con me in tutte le mie battaglie, ti prego aiutami a chiedere il ritiro delle truppe, fai vedere tutte le foto che ho fatto, questo popolo non vuole occupazione. Aiutami, aiutatemi, la mia vita dipende da voi, fate pressioni sul governo perché ritiri le truppe. Conto su di voi, potete aiutarmi. Bisogna mettere fine all’occupazione, la situazione qui è intollerabile, i bambini muoiono, la gente muore di fame per strada, le donne vengono violentate, bisogna ritirare le truppe. Pierre aiutami, fai vedere le foto che ho fatto dei bambini colpiti dalle cluster bombs, fai vedere quel che ho fatto per le donne. Nessuno dovrebbe venire in Iraq in questo momento, neanche i giornalisti, nessuno.
da Giovanni Peretti, Verona
Gentile Sabelli Fioretti, le invio un paio di articoli di Massimo Fini, a mio parere molto belli.CHE DEMOCRAZIA E’ SE TEME I SIMBOLI? (Il Giorno, 15-02-05)MOLOTOV & CHAMPAGNE (Il Gazzettino, 16/02/05)
Claudio Sabelli Fioretti intervista di nuovo Claudio Sabelli Fioretti e stavolta la conversazione verte sulla Fiat. Diciamola tutta, se un uomo dice a una donna: “Sono disposto a pagare pur di non venire a letto con te” questa donna andrà in giro a vantarsene?
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da Luciano Buonaiuto, Aversa
Il Berlusconi libanese è morto, in un attentato di ferocia pari a quella in uso a Baghdad. Un’altra vittima, nel già lungo elenco dei coraggiosi che hanno tentato di modernizzare la società islamica, scontrandosi con i fondamentalismi e le tirannie. Chi vuole elevare la politica un po’ più in alto del tran tran quotidiano rischia grosso. Dovrebbero meditare tutti quei superficiali, per i quali Berlusconi è uno che vuole raccattare le briciole sotto la tavola.
Chi ricordi accanto a te?«Mia madre. Quando finalmente sono stato in grado di mantenerla, lei si è liberata. Adesso suona in un gruppo rock inglese.»
«Smettiamola di lamentarci della tv di oggi. E’ migliore di quella di domani.»
Hai incontrato molti voltagabbana nella tua vita?«Accendi il televideo e scopri che il tuo candidato, quello che avevi votato perché combattesse il tuo peggior nemico, si è alleato col tuo peggior nemico e quindi tu sei diventato compagno di partito del tuo peggior nemico.»Un nome solo.«Buttiglione. Si muove così tanto che viene mosso anche nelle foto.»
Sul sito. (csf)