da Virgilio Mancini
Un grazie a tutti coloro che erano in piazza ieri, davvero tantissima gente venuta da ogni dove. Tutti uniti dal comune desiderio di rivedere presto Giuliana e orgogliosi di partecipare ad un corteo composto e pacato ( anche troppo per i miei gusti! ) dove sono stati gridati solo un paio di slogan: liberiamo gli ostaggi, liberiamo la pace! Mi ha fatto piacere che molti esponenti del centrodestra abbiano lodato la manifestazione, peccato invece per qualche scemo che non ha resistito alla tentazione di fare le sue solite sparate di cattivo gusto. Allego questa foto, scattata ieri, che ritrae una bandiera che non avevo mai visto prima: si tratta della bandiera arcobaleno con la parola “salam” ( pace ), scritta in caratteri arabi.
da Alberto Arienti
Estraggo qualche periodo da un articolo di Curzio Maltese per Repubblica: “Con il passare del tempo l’opzione militare si rivela un espediente per esportare i problemi interni staunitensi, piuttosto che democrazia. L’America di Bush, nonostante la massiccia svalutazione del dollaro, resta un paese che consuma troppo più di quanto produce, con un debito pubblico in crescita esponenziale, grazie anche o soprattutto alle spese belliche”. Risulta evidente che all’impero americano non resta che l’opzione militare per frenare la sua decadenza, con tutti i rischi connessi…
da Giorgio Goldoni
Nell’indifferenza generale i nostri edifici e le nostre strade sono deturpate sempre più da orde di improvvidi “graffitari”.Il Vice Presidente dei Deputati di Forza Italia, On. Isabella Bertolini, è firmataria di una Proposta di Legge che ha l’obiettivo di supplire alle carenze del Codice Penale in relazione alle sanzioni e alle pene previste per chi danneggia, deturpa o imbratta edifici o altri beni mobili o immobili. “La Proposta di Legge – ha affermato la Parlamentare Azzurra – si riferisce particolarmente a reati contro il decoro degli ambienti e dei paesaggi urbani e a danno dell’integrità e del decoro estetico degli edifici. Scritte, graffiti ed incisioni che sempre più spesso deturpano esteticamente e spesso danneggiano strutturalmente i muri di edifici pubblici e privati, oltre che di mezzi pubblici, rappresentano un danno per migliaia di cittadini. Crediamo che questo problema – continua l’On. Bertolini – possa essere risolto attraverso l’estensione delle misure preventive e repressive già previste dagli articoli 635 e 639 del Codice Penale anche a questo genere di reati
Questi so’ reati. Altro che il falso in bilancio.
da Alessandro Ceratti
La capacità dio Buonaiuto di distorcere le cose fino a fare in maniera totale non finisce mai di sorprendermi. Secondo lui, con la sua citazione, Travaglio si sarebbe fatto autogoal perché gli americani dal VietNam si ritirarono ecc. Tsk, tsk. Dal Viet Nam gli americani non si ritirarono, furono cacciati. A patire le conseguenze del “ritiro” USA dall’Iraq, poi dovremo essere soprattutto noi e non gli iracheni, visto che ufficialmente siamo andati in Iraq per ragioni di sicurezza, per combattere contro il terrorismo e così via precisando.
da Vittorio Grondona
(…) Oggi tutte le persone di buon senso si indignano e si ribellano quando viene tappata la bocca a “giornalisti” coraggiosi che, nonostante i rischi, continuano coerentemente, con serietà professionale e umanità, a dedicare la loro vita alla ricerca della verità col solo scopo altamente sociale di indirizzare al meglio l’interpretazione dei fatti di ogni giorno, ivi compresa la tragicità della guerra. L’editoriale di Vittorio Feltri di oggi sulla manifestazione per la liberazione di Giuliana Sgrena, è l’assoluta volontaria negazione della conoscenza e della sincerità. E’ l’informazione subdola della Volpe. Da un giornalista del suo calibro, in questa circostanza almeno, mi sarei aspettato un pensiero più sincero, più da collega insomma… un razionale ragionamento da Grillo Parlante.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Come hai ragione Ceratti! Però non credo di essere vanitoso, mi piacerebbe che qualche bravo intellettuale facesse una ricerca completa su quegli anni senza necessariamente andare ad intervistare certi mascalzoni e mascalzone che prima ammazzavano vigliaccamente ed oggi fanno le star, o quelli che fanno i “punti” in televisione o vanno a fare i pagliacci nelle trasmissioni sportive. Andate ad ascoltare “Pollice”, “Napoleone”, “Aulin” (aveva sempre mal di testa), “Il ciclista”, “La sfigata”, “Cocco Bill” (era uguale), e tanti altri. Secondo me, Ceratti, qualche traccia l’hanno lasciata, perchè molti dei ragazzi che erano alla manifestazione per Giuliana Sgrena, sono sicuro, sono loro figli.
da Antonio Pisani
…da direttore di cuore soprattutto dopo la bravata del formato lenzuolo, ma adesso devo ammettere di averla rivalutata perchè la società odierna mi sembra divisa in due caste e lei è uno dei piochi che riesce a navigare fra le due. Alla prima casta, senza cadere nel qualinquismo, appartengono i “vips” (politici, imprenditori, giornalisti, vescovi, etc) alla seconda tutte le persone che vivono la vita “normale” tra lavoro, figli, mogli, mutui, sport, amici, e soprattutto la sopportazione di questa società becera che non si ribella a questa situazione ma non con atti violenti, ma semplicemente mandando al diavolo questa classe dirigente. Alla prossima se vuoi.
«Per i sinceri democratici era come il diavolo. Grande capo della Rai negli anni fra il 1961 e il 1974 era considerato un censore, un sessuofobo, un accentratore, un oscurantista, un dittatore. Oggi, che ha 71 anni, lo rivalutano tutti, quelli della sinistra in testa, da Walter Veltroni ad Andrea Barbato.“Bisogna stare attenti”, dice prudentemente Bernabei che oggi dirige una società di produzione di programmi televisivi, la Lux. “Parlano bene della mia televisione solo per parlar male di quella di oggi”. Con “Sette” Bernabei ha accettato di parlare delle differenze fra la tv di ieri e quella di oggi. E soprattutto di ciò che non gli piace nei programmi che vanno in onda attualmente.»
Purtroppo non sono riuscito a datare questa intervista, realizzata per Sette. Sul sito. (csf)
da Gianluca Freda
Sarà che non mi sono mai sentito molto italiano, ma lo spot svedese su Berlusconi non mi ha offeso per nulla, ma solo divertito. Mettiamoci nei panni di uno svedese medio, cioè del cittadino col più alto livello di senso civico esistente in Europa: cosa dovrebbe pensare di un paese con un presidente che si vanta di non aver mai letto un libro, che spara cazzate a raffica sui comunisti ad ogni campagna elettorale, che nei consessi internazionali fa le corna e dà del kapò a parlamentari europei? Come minimo ride. Avrei riso anch’io, solo undici anni fa. Perché non dovremmo accettare lezioni di democrazia dagli svedesi, quando ne abbiamo un bisogno disperato e loro hanno ottimi titoli per impartirle?
da Luciano Buonaiuto, Aversa
Mi farebbe piacere avere una risposta da Pino Granata, che non è un fanatico e, credo, neanche un antiamericano. Se gli USA non facessero niente di fronte alla prospettiva dell’atomica coreana, secondo lei il Giappone resterebbe disarmato, o penserebbe di riarmarsi? E se il Giappone si riarma, i suoi vicini (Cina, Corea del sud, Filippine), ricordando quello che ha fatto nell’ultima guerra mondiale, che cosa farebbero a loro volta? In definitiva, sarebbe più destabilizzante l’inerzia degli USA verso la Corea del nord, o un intervento che non necessariamente deve essere militare?