da Alessandro Ceratti
I dirigenti della TV pubblica svedese saranno pure girotondini, ma Morini deve farsene una ragione e anzi si dovrebbe chiedere perché il “gitondondinismo” è così diffuso fuori dall’Italia e coinvolge soggetti anomali come giornali finanziari conservatori inglesi e presidenti della repubblica francesi. No, non credo che in Svezia conoscano la par condicio, viceversa sanno che Berlusconi possiedeva il controllo di più di metà dei mass media italiani ed ora di circa il 90%. Mirko Morini non sa che anche le campagne cartellonistiche sono campagne mediatiche? Non sa che non trasmettere spot non è poi così rilevante, quando si può decidere cosa dire al telegiornale? Non sa che il programma di approfondimento “Terra” (per esempio) esiste da numerosi anni?
da Pino Granata
Non so chi ha avuto il dispiacere di leggere la rubrica di Filippo Facci dedicata alla fine della direzione di Furio Colombo all’Unità. Uno scritto che vomita veleno e che conclude mandando al diavolo Furio Colombo. Mi pare che a destra abbiano perso la testa e se non fossero bastati gli i volgari e pecorecci insulti di Storace a Rosy Bindi, adesso ci si mette anche Facci. Non c’è dubbio sentono l’odore della sconfitta e non hanno più argomenti da contrapporre. Solo insulti di bassissima lega. (…)
da Gianluca Freda
Continuo a non capire se Morini ci fa o ci è, con una netta preferenza per l’ipotesi B. Preciso però quanto segue:1) Non so se in Svezia conoscano la par condicio, ma so che dove non ci sono monopoli politico-mediatici essa non è indispensabile.2) La campagna berlusconiana del 2001 fu cartellonistica, editoriale e, soprattutto, televisiva.3) Nel 2001 TUTTI i programmi Mediaset sono stati spot per il cavaliere. Soprattutto quelli d’intrattenimento, che, come tutti sanno, sono i più efficaci a veicolare propaganda politica. Iva Zanicchi e il Gabibbo convincono più di Michele Santoro, e fanno più audience.4) Berlusconi nel 2001 controllava già abbondantemente la Rai. Con la pubblicità, con personaggi “amici” come Vespa e Mimun, ma anche con funzionari Mediaset poco noti piazzati in posti chiave. Fra i tanti, il dottor Brugola, piazzato alla divisione che amministra Rai 1 e Rai 2, e la sua assistente, Maria teresa Corvini, messa a capo dell’ufficio casting dell’azienda. Era lei a stabilire quali ospiti far partecipare o no alle trasmissioni.
da Virgilio Mancini
Era già tutto chiaro da un pezzo, ma ora abbiamo la conferma direttamente dalle sue parole. Mentre Ucraina, Ungheria ed Olanda si apprestano a ritirare le loro truppe dall’Iraq, mentre la Polonia ha annunciato che lo farà a fine anno ( ossia quando, secondo la risoluzione 1546 dell’Onu, “scadrà” il mandato della forza multinazionale ), mentre moltissimi stati lo hanno già fatto, Berlusconi propone finalmente a Bush un “exit strategy” dall’Iraq, ma sarebbe auspicabile che ciò avvenisse tra un anno. E perché proprio tra un anno? Semplice, il ritiro deve avvenire poco prima delle elezioni politiche del 2006 per riempire di voti il pancione del Cavaliere, alla faccia di quei genialoidi, sedicenti di sinistra, che proponevano l’astensione al voto sul rifinanziamento ( 291 milioni di euro fino a giugno ) della missione in Iraq. Cari “liberal”, lasciatevelo dire, non ne azzeccate una.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro CSF, sulla posta di Dagospia c’è un’istruttiva lettera su Andrea Arrigoni, quello che ha ucciso due poliziotti e una prostituta a Verona. Ho controllato su Internet le rivelazioni dell’anonimo lettore di Dagospia. Sembra proprio che Andrea Arrigoni fosse direttore dell’associazione “osservatorio Nord-Italia”, con funzioni di ispettore nazionale; presidente il deputato di AN Ascierto. Presidente onorario il Ministro Gasparri. Naturalmente Ascierto e Gasparri non c’entrano nulla con la vicenda, però perché la TV non ha detto che Arrigoni non era quello che si dice un perfetto sconosciuto?
Non sono riuscito a trovare la lettera sul sito di Dagospia. Approfitto per chiedere a tutti di segnalare anche l’indirizzo, quando fanno riferimento a fonti web. Oltre tutto mi fareste risparmiare tempo e lavoro.
da Claudio Urbani
Il filmato svedese, le cui eventuali inesatezze possono considerarsi insignificanti, mortifica per la considerzione che hanno di noi all’estero. Malgrado i corifei di regime non perdano occasione per magnificare il rispetto internazionale verso di noi. Le pacche sulla pelata, le recensione della stampa, oggi reperibile sui siti internet, il filmato mostrano una considerazione nei nostri confronto molto diverse e devo dire deprimente (…)
Secondo me, Buonaiuto, hai una visione ottocentesca delle guerre. Aldilà delle battaglie, le guerre si perdono quando non si è raggiunto il risultato che ci si era prefisso iniziandola. Cosa importa se i Vietcong non hanno vinto le battaglie? Quanto pesa questo fatto, guardando il risultato storico? Hanno cacciato gli americani. Certo che questi potevano restare ancora in Viet Nam, ma a quale prezzo? Aggiungere altri caduti ai 50.000 morti USA e al milione di morti Vietnamiti? Hai mai analizzato il peso dell’opinione pubblica americana? Il Viet Nam, che è oggi l’esatto opposto di quello che volevano gli americani, è l’emblema della “guerra persa” per eccellenza, comunque tu la metta.
Diamo al Centrosinistra quel che è del Centrosinistra. Freda attribuisce al movimento del ’68 l’introduzione dell Statuto dei lavoratori ed in genere il miglioramento della condizione operaia nelle fabbriche. In realtà lo Statuto dei lavoratori fu una conquista del PSI e dei Sindacati. Infatti la legge porta anche il nome del ministro socialista,Giacomo Brodolini. Il 68 ebbe altri meriti, ma su questo punto c’entrava molto poco. Adesso non ricordo, ma non mi pare che l’atteggiamento del PCI fosse completamente a favore dell’introduzione di questa importante innovazione che cambiò veramente la vita nelle fabbriche.
da Livio Pedrazzoli
E’ morto Don Giussani. Ho sentito il commento di Cacciari e mi è venuta voglia di saperne di più, senza pregiudizi. Studierò. Poi ho sentito il commento del ns. leader che, affranto, non ha trascurato l’opportunità di ricordarci che il defunto lo considerava l’incarnazione della provvidenza per il ns. paese. Devo proprio studiare di più.
da Luciano Buonaiuto, Aversa
Ho qualcosa da aggiungere sull’argomento, già sollevato da Mirko Morini. Un’altra televisione straniera, nel dicembre 2002, disse (e credo che sia stata già citata in questo blog): l’uomo più potente del paese mette tutto il suo potere politico al servizio dei suoi propri interessi, ….ha investito delle somme colossali in politica, ha guadagnato molto. Questa frase significa che Berlusconi si è arricchito con la politica, cosa che noi italiani sappiamo benissimo non essere vera.