da Vittorio Grondona
L’ho sentita oggi alla radio. Una signora ha inviato il seguente “messaggino”: “Sono talmente comunista che ho cominciato a mangiarmi da piccola!”.
Questa e’ rubata. Michele Serra: «Quand’ero piccolo ero talmente comunista che mi mangiavo da solo.»
da Alessandro Ceratti
(…) Divida il grano dal loglio, gli insulti dalle obbiezioni, e risponda solo a queste. Ci sono le mie per esempio (che cercano di dimostrare che se la sua logica dovesse essere valida, lei dovrebbe temere per la sua stessa vita), ci sono quelle di Schiavone che le spiegano come così presto si ridurrà tutto in un deserto. Io ho dei parenti molto ricchi in Brasile, però vivono in ville protette da muri altissimi con filo spinato [sic] e quando vanno in giro in macchina non possono abbassare il finestrino. E’ sicuro che in un’Italia così organizzata lei vivrebbe meglio?
da Matteo Tassinari
Ha ragione Gianluca Freda: parlare con i berlusconiani doc è solo tempo perso. Ma dico e scrivo, avete letto la risposta del signor Riccio? Ma che s’aspettava, che gli dicessimo: “Caspita, che duro che è questo, i miei rispetti” oppure “Finalmente uno che canta le cose come stanno!” oppure “Oh, che bel modo di scrivere, uno che non ama la retorica e le robe te le dice in faccia” o fregnacce del genere. Mi dispiace caro Riccio, ma c’è gente, checchè lei ne pensi, che soffre ancora per gli altri e piange per chi non ha mai conosciuto: tra queste mi trova, pur essendo consapevole di non essere Alex Zanotelli (che lei non conoscerà, s’aggiorni, s’aggiorni…) e sono convinto che potrei fare molto, ma molto di più. Perchè anch’io sono egoista (chi non lo è?), ma non me ne vanto come fa lei.
da Germano Paciocco
Trovo che le repliche al signor Riccio siano state tutt’altro che saccenti o spocchiose: alcune mi sono sembrate sin troppo ragionevoli e ben argomentate. Comunque è tipico di certa gente dire cose raccapriccianti e poi meravigliarsi dell’indignazione di chi non ha ancora perso tutte le rotelle. Caro signor Riccio, la capacità di indignarsi è una misura di civiltà. E francamente, le sue parole di indignazione ne provocano veramente tanta. Invece, ahimé, condivido almeno in parte quello che Lei ha da dire sui “nostri” referenti politici, ma sa com’è, co’ ‘sti chiari di luna tocca votare il meno peggio.
lettera di Stefano Di Segni a Dagospia
Caro Dago, è successo un fatto controverso e perciò mi serve di nuovo l’aiuto dei tuoi legali. Domenica scorsa mia nonna di 87 anni voleva andare al cimitero accompagnata dal suo badante cingalese ma c’era il blocco totale del traffico per l’inquinamento. Le avevo quindi suggerito, in caso di problemi, di dire che stesse andando allo stadio e che avesse preso la tangenziale nella direzione sbagliata verso il Verano. Così allungava un po’, dieci chilometri invece di uno, però secondo la deroga all’ordinanza del sindaco rientrava nella legalità. Quindi ho fatto indossare una sciarpa degli Irriducibili ed un berretto della Banda de’ Noantri Carica a lui e un più sobrio giaccone impermeabile con lo sponsor Parmacotto a lei, li ho forniti di Corriere dello Sport e di una copia di “Lazialità” (da mettere bene in vista sul cruscotto) e in più gli ho dato un Caffé Borghetti a testa da sorseggiare platealmente al semaforo. Nel caso li avessero sorpresi mentre posteggiavano al camposanto, c’era la scusa dei fiori al povero Re Cecconi.Così travestiti, sono partiti in auto, quando improvvisamente gli si è affiancata una pattuglia della Municipale che gli ha intimato l’alt. Nonostante il cingalese abbia tirato fuori due bengala, detto una bestemmia e un “A noi!” (un po’ recitato forse…) e mia nonna abbia evocato la sua compagna di banco Suor Paola, non gli hanno creduto e integerrimi come solo a Roma sanno essere i vigili, gli hanno fatto la multa. Prima di firmare il verbale il badante (come da mie istruzioni), in un disperato tentativo di rendersi credibile, ha tirato un petardo addosso all’agente urlandogli “Vigile ebreo!”. Quello gli ha risposto: “A more’, ma che c’ho l’anello ar naso? I veri ultrà i negri come te nu’ li fanno manco avvicinà alla curva”. Infine ha staccato il tagliando a pallini da 71 euro pagabili alla Lottomatica.La domanda che ti faccio è questa: secondo te si può fare ricorso al prefetto adducendo uno dei seguenti motivi?1) Il provvedimento del sindaco è palesemente incostituzionale perché distingue tra tifosi della Lazio che andavano allo stadio e tifosi della Roma che giocava in trasferta e che se la volevano vedere in Pay-TV al bar o dagli amici;2) interpretandolo per analogia, mia nonna poteva essere multata solo da pattuglie omologate Euro 4 o che andavano o tornavano dallo stadio, e in quella Punto “prima serie” i due erano sintonizzati sulla centrale e non su Sport Radio;3) l’ordinanza derogata di cui sopra era in realtà un testo comico di Beppe Grillo appoggiato sulla sua scrivania, che Veltroni ha distrattamente firmato come spesso gli capita per non arrivare tardi alle inaugurazioni e non trovare più le tartine nei vassoi.
da Raphael Pappacoda, Genova|Le primarie saranno un elemento unificante se verranno vissute con lealtà e con partecipazione. E non è vero che priviligeranno i candidati più estremisti. Semplicemente faranno emergere gli uomini che vengono dal territorio e più corrispondenti all’elettorato locale. La conseguenza è semplice: i centristi dell’Ulivo (che esistono e sono necessari in un paese dove la sinistra è e sarà sempre minoranza) dovranno candidarsi dove l’elettorato è centrista. Che Rutelli vada a candidarsi a Roma1, Fassino a Milano1 e Mastella a Benevento laddove una vittoria sarebbe veramente utile alla coalizione.
da Sergio Mancini
E’ la massa di questi fregnoni che ti fa schifare qualunque tipo di destra. Sono le signore bionde e incartapecorite con la minigonna a sessant’anni che strillano quando vedono Berlusconi a provocarti il vomito. Che Riccio esista o no, ce ne sono milioni in Italia come lui e di conseguenza ci dobbiamo tenere banditi e mafiosi che curandosi dei loro affari facciano anche un po’ di carità a questi imprenditorucoli. Io comunque non godo come il Riccio.
da Folco Riccio
Ho esposto il mio pensiero e mi è arrivato addosso di tutto. Falso, egoista, indifferente, e chi più ne ha più ne merda. Vi meravigliate perché io voto pensando alle mie “utilità”? Bene, allora ditemi: quanti di voi nella cabina elettorale pensano a me? Quanti di voi cercano di comprendere e venire incontro alle mie esigenze? Voi siete “egoisti” come e forse più di me. Siete convinti di volare alto, ma non è cosi. La vostra visione del vivere assieme è permeata dall?ossessione del profitto, dal terrore della libera iniziativa che produce successo. Disprezzate, con saccenza e spocchia, chi non la pensa come voi. I vostri referenti politici, invece di creare consenso con politiche che tendano a soddisfare le esigenze ei più “deboli”, che peraltro sono lastragrande maggioranza, scelgono la strada più breve del demonizzare l’avversario. Ma non capite che il vostro nemico non sono io, ma voi stessi? Non vi rendete conto che, da quando è apparso sulla scena Berlusconi, la vostra presenza è stata una continua assenza?
da Pier Franco Schiavone, Milano
L’imprenditore Riccio è elettore di questa destra e ce lo dichiara con somma soddisfazione. In un breve e reticente curriculum non ha detto quali omissioni ha condonato né per quali violazioni, una volta punibili, ha usufruito della legge sul falso in bilancio. Dice che cederà l’azienda ai figli che evidentemente vivono su Marte e non in questa disastrata Italia. Dice che va a gonfie vele però non ha detto se ha reinvestito utili per lo sviluppo dell’azienda o se continua ad accumulare milioncini per quando le cose dovessero andare male. Già, perché se, dopo aver goduto di benefici effimeri, non reggesse la concorrenza che si fa planetaria, chiuderebbe abbandonando i dipendenti al proprio destino. A me quelli come Riccio non piacciono, perché non hanno cultura sociale, però piacciono a Berlusconi e questo per Riccio è sufficiente.