dall’avv. Lina Arena
La differenza radicale tra Prodi e Bertinotti è data dalla diversa natura del programma che li anima. Il programma di Prodi mira a governare l’economia italiana, migliorando o peggiorando l’esistente, mentre quello di Bertinotti è alternativo nel senso che mira a realizzare un’economia fondata su principi e rapporti di natura diversa da quelli capitalistici. La differenza non è di poco conto e rende impossibile ogni collaborazione. Non si comprende come Prodi, D’Alema e soci non lo abbiano inteso prima. L’unico ad averlo capito è Violante che non a caso punta sulla Corte Costituzionale per forzare le formule giuridiche di attuazione del mutamento di sistema.
da Folco Riccio
Bella davvero, questa. Io sarei un millantatore e per continuare ad essere ospitato in questa ?Libera Congrega del Benaltrismo? dovrei certificare lo stato del mio gruppo. Come se la bontà di ciò che uno pensa e dice possa essere avallata dalla Camera di Commercio (ma un po’ di vergogna no, eh?). E no miei cari, io non vi faccio “capire nulla”, non vi “dimostro” niente. Mi rincresce, ma se credete che io non esista è un problema vostro, e se non volete più essere importunati non c’è che da chiederlo. La verità è che siamo alle solite: vi si pone di fronte alle vostre contraddizioni, vi si chiede di esprimere un’opinione chiara e netta su questioni concrete, (in questo caso: 35 ore settimanali, tasse patrimoniali, costo del lavoro e concorrenza sleale della Cina, cose di cui sono “esperto” perché ci sbatto il muso tutti i santi giorni) e voi tirate fuori una scusa ed eludete la risposta. Ah, quanta ragione aveva Alexander Pope: “Una scusa è peggiore e più terribile di una menzogna, perché la scusa è una bugia guardinga”.P.S. Sorprende, e dispiace, che su una ragazzata del genere ci sia anche la firma del dott. Sabelli Fioretti.
Va bene, abbiamo capito (csf)
Grazie alle vostre segnalazioni e’ stato aggiunto un nutrito gruppetto di candidate: Anna Finocchiaro, Rossana Rossanda, Livia Turco e Rosi Bindi. E’ stato segnalato e aggiunto anche Enrico Letta. Buone Primarie.
di Michele Serra (Repubblica, oggi)
E le donne? Le famose donne di sinistra che ci fecero leggere (e ancora le ringraziamo) Luce Irigaray e la sua portentosa mitezza: non hanno niente da dire, le donne di sinistra, sullo spettacolo della devastante competizione tra maschi che sta paralizzando il centrosinistra? E non hanno niente da dire sul fatto che non uno dei candidati alle primarie sia femmina, che il numero delle donne in politica e’, in Italia, il piu’ basso d’Europa, che nel vecchio e sclerotico PCI c’erano molte ma molte piu’ donne che in questa sinistra finto-emancipata? Non risulta che uno solo dei pur vivaci e loquaci e modernissimi maschi in lizza abbia posto la questione della rappresentanza femminile in cima alla sua agenda. E cosi’ succede che Zapatero, visot da qui, ci appare una specie di Mandrake perche’ e’ riuscito a dire e a fare la cosa piu’ semplice (non la piu’ complicata: la piu’ semplice) del mondo decidendo che la meta’ del suo governo spetta alle femmine, perche’ le femmine sono la meta’. In che anno siamo, ragazze? Piuttosto che sdilinquirsi per le eleganti concessioni del cardinal Ratzinger, non ci sarebbe da imbufalirsi per il desolante e rozzo monopolio maschile della sinistra?
Sono in aumento le candidature per le primarie. E allora diamo una mano anche noi. Eccovi un sistema per votare il vostro candidato preferito. (csf)
da Giovanni Trombetti
“Colpisce la prosopopea con cui dissertate su cose che, semplicemente, non conoscete”. Bene, lei afferma, in virtù del suo status d’imprenditore, che noi non ne cappiamo nulla di economia che facciamo solo chiacchere. Al di la di qualche piccola provocazione (“chiedelo ai vostri capi e capetti”, merita solo una risposta…) lei non dice altro che, in quanto esperto, ha ragione. Lo dimostri: invii a Claudio gli estremi della sua società. Così Claudio ci dirà se stiamo parlando con un esperto del settore o con un semplice pisquano come noi. Attendo fiducioso.
Bell’idea. Orsù, caro signor Riccio, ci faccia capire se lei ha veramente 100 operai o se sta giocando (csf)
da Alberto Arienti
Luca Serpieri, che ama giocare solo di rimessa, si lamenta che gli interventi degli elettori di destra siano visti o come provocazione, o comedelirio oppure come luogo comune. Il problema è che la sinistra non ha ancora capito che il livello medio dei ragionamenti di destra è benrappresentato da Cosmo e da Riccio (e Lina Arena è già un lusso) e non si è ancora attrezzata a comportarsi di consequenza. Nella sua illusioneilluminista crede che esista ancora una destra liberale, illuminata e bempensante e non si è accorta che l’ha già accolta nelle sue file…
da Germano Paciocco
Pur volendo ammettere che qualche battuta possa ricadere nella definizione di insulto, non mi sembra che siano stati così denigratori le risposte date al signor Riccio e al signor de la Fuente. Se non ci concedessimo un po’ di ironia o un pizzico di sarcasmo i nostri interventi assomiglierebbero tutti a quelli dell’avv. Lina Arena, che del marxismo ha conservato solo la prosa soporifera e senza slanci. Mi sembra che i lobbisti si siano sforzati di rispondere alla valanga di triti luoghi comuni riversati sul blog, con riflessioni in gran parte acute e argomentate. E lo sforzo è doppio considerando che i suddetti signori lo fanno chiaramente per provocare, e che le baggianate di cui vanno cianciando sono veramente spropositate. Questo intervento può essere ascritto alla categoria degli insulti.
da Isabella Guarini
Caro CSF, ha ragione!.Per vedere qualcosa di piacevole in televisione, bisogna vegliare, ma non tutti possono consentirsi tale lusso. Vi sono ancora molti italiani, come la sottoscritta, che devono alzarsi alle prime luci del mattino per motivi di lavoro, per cui dormono il sonno dei giusti mentre la TV trasmette il meglio. Il paradosso è che la TV propina il peggio a chi lavora. Quasi una punizione!
Però stasera alle 21 Arbore sarà in replica in Rai Sat (csf)
da Michele Bazzanella, Trento
E’ un piacere sentire che altri la pensano come me!