da Isabella Guarini
Caro CSF, in un momento di stagnazione del dibattito a causa delle elezioni,apprezzo la sua liBertà di auto-intervistarsi. In fondo lei fa della politica creativa.
da Lorenzo Masetti
Sabelli, lei mi ha copiato l’idea!! 🙂
Caro Sabelli, non si era detto di fare un’intervista al giorno?
Certo caro Fioretti, ma questi tre giorni sono stato indaffarato.
Non mi dica che ha lavorato, Sabelli.
Lavorato è una parola grossa. Diciamo che i primi due giorni li ho passati immerso nella grappa.
L’ho letto. E’ stato al premio Nonino, caro Sabelli.
Immerso nella grappa e nella cultura, Magris, Olmi. Mi sentivo inadeguato, caro Fioretti.
Inadeguato come Lunardi alle prese col Generale Inverno?
Senta Fioretti, Lunardi mica è un vigile che deve dirigere il traffico.
Sabelli, questa l’ho già letta. Non faccia lo spiritoso.
Insomma continua il serial in cui me la suono e me la canto (csf)
da Alessandro Ceratti
Non sono convinto del buon esito delle elezioni irachene. Tante cose mi fanno pensare che oggi saremmo qui a rallegrarci del successo dell’iniziativa comunque, qualsiasi cosa fosse accaduta in Iraq. Stabilire se l’affluenza alle urne sia stata alta, bassa, credo che sia una cosa piuttosto difficile, in particolare in un contesto come l’Iraq. E invece i seggi non avevano ancora finito di chiudere le porte e già si sapeva che l’affluenza era dell’80% come si si parlasse di un referendum in Svizzera. Chi aveva comunicato (e a chi?) così rapidamente i risultati delle votazioni a As-Samawah o a Ar-Rutbah? Non sono convinto perché ho sentito e letto troppi commenti di giornalisti sul successo della democrazia e troppo pochi rapporti su come sono andate per davvero le cose. Certe immagini ci mostrano che in alcuni seggi c’era la coda per votare. Credete sarebbe stato difficile trovare un seggio andato deserto? Ho come la sensazione di essere come il cittadino tedesco durante la guerra. Le truppe al fronte non fanno che vincere, ma sulla città i bombardamenti aumentano sempre.
da Davide Taschini
Tutta la mia ammirazione e gratitudine al signor Ceratti e alla sua iniziativa di contestare la commemorazione di uno che statista non era. Solo una cosa: la prossima volta non potrebbe avvisare per tempo così andiamo in due? o magari chissà anche qualcuno in più…
da Pier Franco Schiavone, Milano
Solidarietà a Cacciari perché nonostante i tentativi durante Otto e Mezzo di portare in alto la discussione sui concetti di bene e male, si è dovuto sorbire l’ennesima leccata di culo di Guzzanti, il cui intervento stava alla qualità come il “monnezza” stava alla comicità. Altro che maleducato, Cacciari, una vittima. Solidarietà a Ceratti perché non avrebbero dovuto allontanarlo, anzi non avrebbero potuto. Ceratti, se la sicurezza ti ha messo le mani addosso per allontanarti, anche solo per spingerti via, hai il diritto di querelare. A proposito, se Fede ti ha dato dell’imbecille (ci metto la mano sul fuoco), querela! Comunque complimenti per il coraggio, per un momento ho pensato che Stefania ti avrebbe schiaffeggiato.
da Luciano Buonaiuto, Aversa
Leggendo il post di Matteo Tassinari, sembra che il governo di centro destra abbia “sparato” sui gommoni dei clandestini. Mai avvenuto. Ricordiamoci piuttosto che al tempo del centro sinistra una barca di clandestini fu affondata da una motovedetta italiana. Certo, involontariamente, e per colpa delle manovre spericolate degli scafisti. Però chiediamoci che sarebbe accaduto, se l’incidente fosse avvenuto sotto il governo Berlusconi.
da Alberto Arienti
Che senso ha parlare con gente, che per tirare acqua al proprio mulino, confonde un esiliato con un latitante, un gerrigliero con un terrorista, un oppositore con un comunista e così secondo convenienza? Che questo disfacimento linguistico simboleggi qualcosa?
Benissimo, signor Furnaga, io ammetto con lei che che ciò che bisogna governare non è un club di integerrimi gentiluomini, ma una moltitudine rozza, che ha bisogno di promesse, inganni, perfino di forza bruta. Però non sono affatto convinto che chi deve governare debba a sua volta essere debba esse rozzo, bugiardo e persino violento e comunque tutt’altro che un integerrimo gentiluomo. Il fatto che il corpo sociale sia così (in parte considerevole) è ciò che permette a persone con simili qualità di raggiungere il potere, come sta succedendo ora in Italia.
da Claudia Collina
Egr. Direttore, era mia intenzione comperare una multipla a metano, ma dopo aver letto sui giornali dell’apertura dello stabilimento Fiat in Iran ho deciso che mai piu’ nella mia vita tocchero’ un prodotto Fiat. La Fiat ha approfittato spudoratamente delle leggi dello stato e delle nostre tasse,con il ricatto del licenziamento di migliaia di operai, ha ottenuto finanziamenti a gogo, ed ora sposta la produzione delle sue linee piu’ di successo in uno stato canaglia, tradendo tutte le promesse fatte ai suoi operai e agli italiani che tanto l’hanno finanziata. Avremmo dovuto aspettarcelo dopo la storia dell’ Alfa Romeo, avuta praticamente gratis da Prodi, con la stessa scusa di mantenere l’occupazione,e poi di fatto smantellata. Ma dove sono i Bertinotti, Epifani, Fassino, D’Alema? Forse e’ perche’ Montezemolo fa gli occhi dolci a Prodi, che se ne fregano degli operai di Mirafiori? Come mai riescono a far scendere in piazza 1 milionedi persone contro Berlusconi e neanche una per gli operai della Fiat? Del resto questo e’ un problema che non si presentera’ ai padroni della Fiat in Iran, paese noto per il rispetto dei diritti umani e delle liberta’ civili, dove basta una ciocca di capelli fuori dal chador per andare in galera!VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA.