da Gigi Forzese
Prosegue presso i tribunali italiani l’applicazione del cosiddetto teorema di Agricola che ormai fa giurisprudenza. Ricordiamolo:” In Italia nessun potente che risulti mandante di qualsivoglia reato puo’ essere dichiarato colpevole. Al massimo si puo’ condannare l’esecutore materiale di quel reato senza che cio’ susciti indignazione e costituisca una contraddizione in termini.Se poi l’imputato si dovesse chiamare Silvio Berlusconi le attenuanti generiche sono riconosciute d’ufficio per lascito divino.”Esempi: Giraudo e il fido Agricola.Berlusconi e il fido PrevitiBerlusconi e il fido Dell’Utri.
dall’avv. Lina Arena
non capisco le ragioni di tanto furore contro la pubblicità.E’ solo il frutto di un lavoro creativo, intelligente,progressista e strumento di competitività commerciale per agevolare la concorrenza mercantile.Chi è liberale ed ha un pizzico di amore per l’arte non può rifiutare la pubblicità.Dal canto mio , amo la pubblicità e la guardo con interesse.La odia solo chi è retrogrado e non apprezza il mercato e le sue leggi.
Non è così semplice. Sulla capacità di corruzione effettiva e strisciante della pubblicità sono stati scritti centinaia di libri e altrettanti potrebbero essere scritti. (csf)
da Claudio Urbani
La morte di “Cuore” dispiacque e come! Averlo avutosenza pubblicità, come vorremmo tante cose, era bello ma non valeva la sua morte. Non vorrei, personalmente, che questo avvenisse anche qui. Gradirei avere anche Emergency o il logo del sito www.thehungersite.com (visitatelo almeno una volta). Ma dobbiamo dare atto che almeno si fa pubblicità dei libri. Si legge poco e incrementare sarebbe utile a tutti. Se proprio di pubblicità non si può fare a meno, che sia utile!
da Mirko Bedetti
Carissimo CSF, sono stato un fedele lettore di Cuore e avrei preferito continuare a leggerne quattro pagine su otto di pubblicità, piuttosto che non leggerne affatto. Ma il punto è un altro, tu lo pubblicheresti un libro con Mondadori? Che lo faccia D’Alema, mi sta sulle scatole, ma non ci posso fare niente, quello che posso fare però è non comprare il suo libro. L’obiettivo non è boicottare Berlusconi e le sue aziende, ma nemmeno favorirlo visto che già si giova di un mercato liberato dalla concorrenza. Ciò che bisognerebbe fare da attenti consumatori è cercare di intaccare il profitto di Berlusconi con un consumo consapevole di prodotti che direttamente o indirettamente non vadano ad incrementarne le ricchezze. Se invece la pubblicità è funzionale alla permanenza del tuo sito in rete, non credo troverai un solo lobbista che ti dirà di toglierla, me compreso.P.S.: L’ultimo di D’Alema è edito da Donzelli, sarà un caso o avrà capito la lezione?
Mi era sfuggita, anche se girava in internet da un po’ di tempo, questa perla. La lettera di un capo indio ai governanti europei in cui richiedeva la restituzione di 185 mila chili di oro e 16 milioni di chili di argento depredati nei secoli. Ecco l’inizio (ho in mano un piccolo libretto, 12 ottobre 2002, edito da edizioni Gattacicova). Il seguito in documenti
Così sono qua, io, Guaicaipuro Cuatemoc, sono venuto a incontrare i partecipanti a questo incontro. Così sono qua, io, discendente di coloro che popolarono l’America quarantamila anni fa, sono venuto a trovare coloro che la trovarono cinquecento anni fa.
Così ci troviamo tutti: sappiamo chi siamo, ed è già abbastanza. Non abbiamo bisogno di altro.
Il fratello doganiere europeo mi chiede carta scritta con visto per scoprire coloro che mi scoprirono.
Il fratello usuraio europeo mi chiede di pagare un debito contratto da traditori che non ho mai autorizzato a vendermi.
Il fratello leguleio europeo mi spiega che ogni debito si paga con gli interessi, anche fosse vendendo esseri umani e paesi interi senza chiedere il loro consenso.
Questo è quello che sto scoprendo.
Anch’io posso pretendere pagamenti. Anch’io posso reclamare interessi. Fa fede l’Archivio delle Indie. Foglio dopo foglio, ricevuta dopo ricevuta, firma dopo firma, risulta che solamente tra il 1503 ed il 1660 sono arrivati a San Lucar de Barrameda 185mila chili di oro e 16 milioni di chili di argento provenienti dall’America. segue
L’ho intervistata qualche mese fa. Sentendo aria di crisi, le avevo chiesto se aveva intenzione di lasciare il partito del padre (Fiamma Tricolore) per approdare in quello del marito Alemanno (An). Ecco il passo dell’intervista:
Sta meditando anche lei di entrare in An?«Non si può uscire da una formazione ed entrare tranquillamente in un’altra. Io ho non solo il mio cognome ma anche il mio passato e ne vado orgogliosa».Lei ha due cognomi. Si chiama anche Alemanno.«I percorsi si scelgono in coscienza e non per matrimonio».
Sono proprio una volpe. Ci avevo azzeccato. In una intervista che ha rilasciato a Chiara Valentini per l’Espresso Isabella Rauti ammette di essersi iscritta ad An.
Già che ci sono vi consiglio il blog di Chiara Valentini, una giornalista che ha cominciato come me a Panorama. A lei sono legato da una lunga amicizia e da una stima che credo reciproca (per questo ho messo anche sulla mia home page il link al suo blog, specializzato, come lei d’altronde, in problemi legati alla condizione della donna).
E’ recente la polemica fra lei e il Foglio in relazione alla pubblicazione del suo ultimo libro, La fecondazione proibita, ragione di più per comprarlo e leggerlo (csf)
Caro Csf, perchè sull’ala destra del tuo bel sito pulito, ove fino a ieri campeggiava il logo benedetto di Emergency, ora ci sorbiamo gli annunci di Google, quello di Bol in testa? E’ la dura legge del E-business?
Caro Mirko, tanto tanto tempo fa ero direttore di Cuore. Quando proposi di ospitare la pubblicità i redattori (alcuni) cominciarono a sbraitare. Poi io fui cacciato. Il giornale durò qualche mese ancora. E poi fu chiuso. Voglio dire: se proprio questa pubblicità di Google non vi piace io la tolgo. Ma il mio vuole essere un esperimento per capire se ne vale la pene e se disturba. Fra un mese decidiamo. Nel frattempo ditemi che cosa ne pensate. Che cosa è che non ti piace di Bol? Che sia Mondadori? L’editore di Massimo D’Alema? (csf)
da Michele Lo Chirco
Caro CSF, ecco la sentenza peggiore che potesse uscire: essere riconosciuto colpevole di qualcosa ma non pagare per questo perché il tempo è stato galantuomo (aiutandoti). E forse la migliore perchè accontenta chi lo vedeva colpevole e chi lo voleva innocente.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.com)
Hanno salvato capra e cavoli. Condannarlo non potevano ma non l’hanno voluto assolvere. Prescritto il reato: tutti ora possono urlare al premier che si fa fare il lodo Schifani per farsi prescrivere il reato.
da Peter Freeman
“Le parole di Fassino sono puro controrifomismo. Questa sinistra vuole che tutto rimanga immobile. Chi ha l’acqua alla gola è proprio la Gad che, nella scorsa legislatura, varò leggi liberticide, come la par condicio, contro Silvio Berlusconi”. Lo afferma il vice presidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini, a proposito dell’opportunita’ di rivedere la legge elettorale e di modificare le norme sulla par condicio. ”Cambiare questa legge – prosegue Bertolini – vuol dire fare una scelta di libertà”. (Adnkronos)