(da Claudio Urbani)
da Alessandro Ceratti
Detta così, signor Schiavone, la sua posizione pare più ragionevole. Però vede, in questa chiave si colloca male il suo (celato?) rimprovero a Prodi che di fatto non ha detto nulla di male. Certo che Berlusconi ha bisogno di distrarre l’opinione pubblica. Il fatto è che purtroppo ne ha anche i mezzi. Se ha deciso, per questo motivo, di sollevare un putiferio, lo farà, qualunque cosa si dica. E non è cercando di non sbilanciarsi che si possono evitare queste mobilitazioni mediatiche visto che sono decise a tavolino. Come vede pare non ci sia soluzione, e questo perché, checché ne dicano tanti “terzisti” o anche tanti esponenti del centrosinistra, il regime mediatico c’è. Diversamente si potrebbero evitare queste impasse.
da Franco Vota
Manco da un po’, per cui potrei essermi perso qualche passaggio, ma a proposito della fantomatica “riduzione delle tasse” non ho ancora sentito nessuno che sollevasse un’eccezione semplice semplice: se uno riduce le aliquote irpef non calano “le tasse”, ma calano solo le aliquote irpef. Se contemporaneamente aumentano ICI, ticket, sigarette, benzina, servizi, ecc., puoi chiamarle anche “accise”, ma sono -queste sì- tutte tasse che aumentano.
dall’arch. Isabella Guarini
I messaggi dell’avv. Lina Arena sono al cubo.
“Satira preventiva” di Michele Serra (da Paola Bensi)
I sistemi elettorali di quasi tutto il mondo sembrano non funzionare ma i veri limiti della democraiza risiedono nel basso livello dei suoi utenti
I fatti dell’Ucraina hanno confermato la crisi mondiale dei sistemi elettorali, nessuno dei quali, ormai, è al riparo da critiche e sospetti di brogli. A Kiev si votava con il sistema uninominale prediletto da Putin (si può indicare nella scheda un solo nome, quello di Putin), mentre gli elettori dell’opposizione avevano scelto il sistema americano, con le primarie, le precongressuali, le preparatorie, le elezioni di mezzo e infine il calcolo logaritmico dei grandi elettori, e al momento di andare alle urne molti erano ancora a casa che stavano ripassando ad alta voce, aiutati dalla moglie. Di qui l’esigenza di ripetere il voto. CONTINUA…
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, sono sorpresa dall’aver incontrato tante Isabelle nel suo blog. Provo, davvero, imbarazzo per essere io una persona semplice, ovvero senza cognomi altisonanti, che si è trovata a partecipare al blog per il piacere di scambiare opinioni dal momento che sono appassionata lettrice di quotidiani, settimanali e, naturalmente, libri. Ed anche perchè attratta dalle sue interviste sul Magazine del Corriere della Sera. Sarà uno scherzo del destino? Attendo il finale del corteggiamento della Bertolini con i 40 messaggi di Freeman. La pubblicità non è affatto invasiva, vale la pena per continuare a esserci.
da Umberto Biondi
In quale altro paese del mondo puo’ succedere che il capo del governo evita per prescrizione una condanna per reati gravissimi, prescrizione raggiunta anche grazie a leggi fatte in parlamento dai suoi stessi avvocati, e la prima dichiarazione da parte dell’opposizione e’: “Questa e’ una buona notizia”?In quale altro paese del mondo la prima preoccupazione dell’opposizione pare essere quella di non contrariare mai troppo il capo del governo, specialmente nelle faccende per le quali lo si potrebbe davvero mettere in difficolta’?
da Alesandro Ceratti
Con un certo sforzo -devo ammetterlo- sono riuscito a trovare il lato positivo di questa ultima sentenza (quella di Milano, csf). Almeno adesso sappiamo per certo che non c’è nessun complotto della magistratura contro Berlusconi. Ora lo sappiamo, quindi tutti coloro che credevano che ci fosse e si sono espressi pubblicamente in quel senso in teoria sarebbero tenuti a cambiare idea e a riconoscere pubblicamente di essersi sbagliati.
Denise Pardo ha intervistato per “L’espresso” Clemente Mimun proprio quando «sulle poltrone dei tigì più importanti del paese siedono due direttori molto amati da Silvio Berlusconi. Al Tg1 c’è Clemente Mimun, che dopo aver diretto il Tg2, è stato promosso con il felice imprimatur di Palazzo Chigi. Al Tg5, da poco, c’è Carlo Rossella, fidato ex direttore di “Panorama”, al posto di Enrico Mentana, poco affidabile politicamente per il Cavaliere.». In Documenti. (csf)