da Le Monde (inviata da Davide Taschini)
da Pier Franco Schiavone, Milano
Capita a volte che scriviamo delle cose, poi un lobbista si sente colpito e risponde “sono stato frainteso”. Cosí ha fatto l’ottimo Ceratti (…). Ceratti, su cosa saresti stato frainteso? Il tuo ultimo post, invece, è più chiaro e condivisibile. Chiarisci anche per favore perché il matrimonio civile è uno scimmiottamento di quello religioso, perché vorrei informare mia moglie sulla sua nuova condizione di primate.
da Giovanni Trombetti
Ha ragione Morini! Aggiungo che io mi aspetto che nella malaugurata ipotesi che Dell’Utri finisca in carcere, alla concessione della grazia si oppongano con fermezza il ministro Castelli e la destra tutta. Con la piccola eccezione dell’Elefantino, che potrà scrivere così un altro bell’attacco a Berlusconi e alla sua debolezza politica dimostrata nel non imporre il suo volere nel salvataggio dell’amico siciliano. Morini, siamo tutti anime pie!
da Pino Granata
La peggior crisi economica dal dopoguerra ad oggi. Chi fa delle affermazioni del genere non può esere che un comunista. Che il Paese stia attraversando uno dei più bei periodi della sua storia ce lo dicono personaggi autorevolessimi come Schifani, Isabella Bertolini, James Bondi, Fabrizio Cicchitto, il barzellettiere d’Italia al secolo Silvio Berlusconi e, ultima ma non ultima, la nostra avvocatessa Lina Arena. Come si permette quel comunista di Montezemolo di contraddire tale autorevole compagnia?
da Alessandro Ceratti
Signor Arienti, lei mi dice che “dovendo scegliere tra il festeggiare il Natale secondo un clichè religioso o secondo uno consumistico, ho scelto il primo”. Il punto è proprio questo: perché mai deve festeggiare qualcosa? L’unica motivazione è il conformismo. Comunque sì, i miei amici russi hanno un figlio che ora ha 14 anni e ne aveva 10 e mezzo quando è arrivato in Italia. Loro festeggiano molto il Capodanno, che nell’Urss sovietico era festa prettamente laica.
da Pierpaolo Manetti, Milano 2, Milano
(a) Secondo me non è né legittimo né elegante (ma non è proibito) esprimimere giudizi sulla bontà morale delle persone, soprattutto se non le si conosce (e prego di non portarmi esempi come Hitler, Stalin o altri di medesima risma, perchè io non sto parlando per principio; a parte che Stalin era una gran bella persona, non pensate?). (b) Dire che un giornalista non è valido solo perchè lavora nel giornale del padre, ancorchè non proibito, mi sembra un pre-giudizio (ma magari lei compra Libero abitudinariament e e io mi sto sbagliando). (c) Lamentarsi continuamente del pensiero unico e delle greggi mi fa venire in mente un titolo di giornale che faceva più o meno così “Trovato il problema della democrazia: troppi stronzi al voto!”. (d) Ho generalizzato, riferendomi a tutti voi lobbisti, solo per fare una provocazione (ho solo inteprepretato quello che mi pareva un comune sentire). Con questa mi taccio, perchè comincio a intravedere la trave nel mio occhio.
da Claudio Urbani
Non so chi e quando sono stati accumunati Sofri e Dell’Utri. Certo non da parte di chi stima Sofri possono venire certi accostamenti. Poi Dell’Utri non mi sembra abbia mai negato, piuttosto sosteneto che il suo agire non era reato. Ma come per il buon Previti, già si paventa un DDL che elimi il reato di concorso esterno in attività mafiose, con buona pace di tutti e buona assoluzione in appello. La famgilia è sempre la famiglia…
da Enzo Miceli, Bari
Caro Dott.Sabelli, la leggo da anni sul magazine del Corriere della Sera e con molto piacere. Quando ho scoperto che lei manteneva un blog in rete mi ha fatto molto piacere. Ma dopo qualche lettura sono rimasto molto deluso specie per il fatto che Lei permetta ad una persona di utilizzare questo spazio per beghe personali contro un politico. A parte che non le trovo nè divertenti nè interessanti , ma mi sembra che siano noiose e ripetitive e , oserei dire, infantili. Mi acconteterò di continuarla a leggere solo sulla carta stampata.
da Mirko Morini (http://butirrometro.splinder.com)
Dell’Utri come Sofri. Entrambi se hanno commesso i reati a loro contestati negano di averli commessi, entrambi sono due persone di grande cultura ed entrambi hanno dimostrato con il loro partecipare alla vita pubblica di non meritare il carcere. Mi aspetto quindi che se il senatore finirà in galera, le anime pie che oggi piangono per Adriano inizino anche a piangere per Marcello. E mi raccomando: la richiesta immediata di grazia.
da Lucia Romassi
Caro Claudio, scusa ma stavolta non concordo con il tuo blog e con Sergio Mancini che hai ospitato e che offende me e chissà quante altre centinaia di migliaia di ascoltatori del programma “Il ComuniCattivo”. Mancini l’ha definita “una delle trasmissioni più idiote di Radio 1”. Non mi sento proprio un idiota. Sono una tua lettrice e una ComuniCattiva Doc, ovvero ascolto il nuovo modo di fare informazione e cultura di Igor Righetti e del suo ComuniCattivo. Sono casalinga, non mi occupo di comunicazione ma lo stile di quel programma che seguo da mesi mi piace e mi ha avvicinato ad argomenti che non avrei mai ascoltato se non fossero stati trattati con un linguagio nuovo e divertente. (…)
Mi sfugge il post di Mancini, non lo trovo più. Comunque anche io considero il Comunicattivo una delle trasmissioni di cui non sentirei la mancanza. Ma dire che una trasmissione è idiota non vuol dire che è idiota chi l’ascolta. Io vedo perfino l’isola dei famosi a volte (csf)