da Guglielmo Calori, Milano
Mi permetto di far notare al sig. Grondona che, a solo titolo d’esempio, la signora Franzoni, condannata in primo grado, mi pare a 30 anni, per l’omicidio del figlio Samuele di 4 anni, è stata ospite di diverse trasmissioni televisive. Come vede, quindi, non solo a Dell’Utri è stato concesso questo privilegio.
da Cristina Paulon, Padova
Dopo il matrimonio anche il Natale. Caro csf, mi sembra che Ceratti confonda l’effetto con la causa. Ognuno può decidere se preferisce il presepe, simbolo religioso, o babbo natale, creazione centenaria di una multinazionale delle bibite; se siamo meglio le stelle e gli angioletti, o le decorazioni bianche e rosse; se sia preferibile stare in casa da soli o approfittare della pausa lavorativa per fare una gran mangiata in compagnia di amici. Ognuno può fare come vuole. Anche lei. E anche i russi. A proposito, il primo maggio lo dovrebbero festeggiare solo i comunisti?
dall’avv. Lina Arena
I libri acquistati al supermercato sono sovente vere e proprie ” perle preziose”. Non ho ancora letto nè il libro di Vespa nè quello di Sabelli. Ritengo tuttavia che il libro di Vespa contenga pagine di storia , magari partigiana, ma storia ,mentre quello di Sabelli solo storia fatta di gossip ovvero di maldicenze e di mezze verità.In ogni caso, è sempre storia anche se storpiata.
Prima legga e poi ritenga (csf)
Rendetemi la vita un po’ più facile. Scrivete nell’oggetto delle vostre email il vero oggetto. Non cose generiche tipo “blog” oppure “con preghiera di pubblicazione”. Voi non avete idea di quante mail arrivino. Capire prima che cosa contengano aiuta molto. Grazie (csf)
da Davide Taschini
Pur essendo io in pieno conflitto d’interessi, mi permetto di consigliare all’amico Grondona di trarre le dovute conseguenze dalla mancanza del libro “Voltagabbana” al supermercato. I libri di qualità si trovano esclusivamente in libreria, al supermercato ci sono solo Vespa, Fallaci e King, ecc… A Sabelli, invece, se interessa, vorrei dire che la proporzione nelle vendite (dato assolutamente parziale) è di 12 Vespa ogni 1 Sabelli. Sono desolato ma c’est l’Italie.
Valgo un dodicesimo di Vespa. Dio mio! (csf)
da Isabella Guarini
Caro CSF, Peter F. non ha mantenuto la promessa del sondaggio a livello 40 su Case History – I.Bertolini… Comincio a pensare che si tratti di una trovata per incuriosire i frequentatori del blog? Per il momento è in vantaggio la Bertolini.
Come sarebbe a dire? E questo cos’e’?
da Repubblica di oggi
Accusato di ateismo, e di aver corrotto la gioventu’ ateniese, Socrate non volle avvalersi del lodo Schifani (nonostante sia retroattivo) e bevve la sua cicuta, perche’ una sentenza ingiusta non valeva comunque un’umiliante fuga. Meglio morire da giusti che vivacchiare da caluniati. Questo narrano, in sintesi, i nostri avi pagani (a proposito, sono per la riapertura del dossier “radici pagane dell’Europa”). Onestamente, non si vedono molti punti di contatto tra quella vicenda e questa qui del senatore Dell’Utri, che pure ci ha ricamato sopra una tournée teatrale, simboleggiante la continuita’ tra le due ignobili persecuzioni: quella del maestro ateniese e la sua. A partire dai capi d’imputazione (traffici finanziari con la malavita oggi, reati d’opinione allora), e del diversissimo rapporto dei due imputati con il potere (Socrate era contro, Dell’Utri pro), ci sembra che la forbice fra i due “casi” sia piuttosto ampia. Dev’essere per questo che l’attore Cavina, l’altra sera, ha preferito ricordarsi (era ora!) di essere l’interprete di Socrate e non di Dell’Utri, rinunciando a andare in scena. Lo hasostituito lo stesso Dell’Utri, che al grido de “il dibattito si'” e’ salito sul palco in un delirio di dame e cavalieri. Ma, con apprezzabile senso della misura, non ha recitato il testo di Platone: ha preferito ribadire quanto gia’ dichiarato a “Porta a porta”.
da Vittorio Grondona
Il motto va cambiato in “La giustizia non è per i poveri”. Oggi a Batti e Ribatti ho visto il solito omino tutto pepe che faziosamente intervistava Dell’Utri. Quale altro mortale, anche se condannato solo in primo grado, ha la possibilità di andare in una TV di stato per dire al popolo che la sua è stata una condanna ingiusta? In Italia possono solo il grande capo e alcuni suoi fedelissimi cortigiani. Quale altro governo all’infuori del nostro inforna leggi su leggi per evitare che vengano giudicate nefandezze indegne commesse dai politici, come la corruzione dei giudici o la collusione con la mafia? Per trovarne uno bisognerebbe cercare nella storia del ventennio fascista o addirittura dell’era medievale. (…)
Ho finalmente trovato “Voltagabbana”. In libreria, ovviamente! Peccato, mancano le figure… Sarebbe stato bello immortalare i volti dei nostri camaleonti politici!
da Claudio Urbani
Così riportano le cronache odierne. Perché ho un senso di tristezza? Forse perché 45ml di italiani rimangono a casa?