da Paolo Tedeschi, Prato
Avvistato ancora una volta Bruno Vespa a fare pubblicita’ gratuita al suo libro (?). Sabato 18/12/2004 Raiuno ore 16 circa in “Italia che vai” Si parlava di Trieste e della sua storia ed il nostro ha avuto il suo siparietto di 3 minuti con immancabile libro bene in vista e comunque citato un paio di volte con le coordinate per l’acquisto.
da Gianluca Freda
Gentile Olivotti, mi dispiace davvero di averle dato dell’elettore di destra. Non volevo offenderla. Dai suoi scritti mi era sembrato di poterla iscrivere tra i simpatizzanti del PSI craxiano, ma sa com’è, a volte ci si sbaglia. Non intendevo neppure accusarla di ritenere l’introduzione dell’euro la causa dei problemi economici in cui si dibatte il nostro paese. E’ un’idea così rozza, elementare e palesemente fasulla (basta dare un’occhiata al resto d’Europa) che neppure per un attimo può esserle passata per la testa. La mia natura di comunista retorico, parolaio e improduttivo mi spinge a prendere spesso delle cantonate. Me ne scuso ancora. P.S.: “Improduttivo”, dottore? E’ grave?
da Alessandro Ceratti
Tutte le volte che leggo un post del dalemiano Urso provo un sussulto. Pur in un italiano irreprensibile ed anzi un po’ lezioso e sotto un aspetto di sensatezza, pare di venire a confronto con idee, con modi di pensare totalmente alieni, che manifestano una distorsione significativa del rigore logico, delle regole del pensiero. Posso capire che Urso tra virgolette parli di “invenzione” di Babbo Natale da parte della Coca Cola, ma non riesco più a capirlo quando, discutendo proprio del fatto se Babbo Natale sia un’invenzione (senza virgolette) della Coca Cola, lui sostenga esplicitamente questa tesi pur ammettendo il contrario! Questo veramente mi sorpassa. Sarà per questa stessa strana logica che Urso è in grado di apprezzare i molteplici “pregi” (con le virgolette) di D’Alema.
da Claudio Urbani
Io ci proverei. Se solo avessi capito una sola cosa di quello che dice!
da Paolo beretta
Giá il fatto che si parli di “inquinare” le universitá con ideologie marxiste risulta battuta tragica, ma attribuire 110 milioni di morti puramente al marxismo risulta addirittura comica, come anche paragonare Togliatti a Pol Pot. Ma facciamo un po’ d’ordine. Si indica l’ideologia comunista come la causa prima ed unica dei pogrom in Unione Sovietica, ma i pogrom erano un fenomeno storico con origini ben precedenti alla rivoluzione d’Ottobre. Si indica sempre tale ideologia per giustificare le azioni di alcuni dittatori. Bene, prendiamo per buona la posizione. Solo nel 1980 sono morti, e solo in Africa, 18 milioni di bambini per denutrizione. Ogni anno, tra guerre e fame, nel terzo mondo muoiono svariati milioni di persone. Si puó avere qualche idea dei morti dovuti alle imprese coloniali occidentali, un po piú difficile diventa quantificare le morti dovute alla migrazioni forzate (e non parlo dei kulaki). (…) Se si volessero fare iconti sui morti. Ma é Natale. Io non me la sento
da Alberto Arienti
Goldoni ci invita ad una noiosa contabilità, che non risolve nulla perchè dimentica peculiarità tipiche di paesi molto differenti, ed attribuisce al comunismo anche le aberrazioni dovute a specificità socio-politiche dei vari paesi. Proviamo a fare ora, con la stessa grossolanità ideologica, una colonna delle vittime del capitalismo, qualcuno tirerà poi le somme. Ci mettiamo: le vittime di dittature appoggiate o messe al potere da paesi capitalistici; le vittime di due guerre mondiali, nate dalle lotte espansionistiche dei paesi europei. In questa voce fanno particolare effetto le vittime di Hiroshima e Nagasaki, volute per aprire i negoziati con Stalin da posizioni di forza; le vittime del colonialismo; le vittime delle pessime condizioni di vita e di lavoro negli anni dell’industrializzazione e del capitalismo rampante.
da Aldo Vincent
(…) TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES lo dice Enea (Turco) nei confronti dei Greci, dopo aver avuto la sorpresa dentro il cavalluccio di Troia. Usarla in questo contesto, mi sembra fuorviante, come e’ anche fuorviante l’accenno alla Turchia come Cavallo i Troia che non e’ di Castelli bensi’ del libico Gheddafi intervistato magistralmente da Minoli e andato in onda a tarda notte su RaiTre.(…) P.S.: Se poi uno avesse i miei anni e fosse stato sfollato a Bari durante la guerra,(sede del culto millenario di San Nicola) saprebbe che tutta l’iconografia di Santa Klaus che porta i regali ( San Nicola, appunto) lo vedeva vestito di marrone con la mitra in testa. Questo in Europa. Qualche anno dopo che gli americani se n’erano andati, apparve il nuovo Babbo Natale dipinto dietro i camion rossi che scaricavano le cassette di legno con quelle strane bottiglie dalla forma strana.
da Franco Barone, Milano
Condivido in pieno le critiche che ho letto alla trasmissione di Aldo Forbice, che oltretutto è anche un gran maleducato. Consiglio alla stessa ora Maria Giovanna Maglie, anche se parla nella radio del padronato (Radio 24); ovviamente da seguire solo dopo la conclusione di Caterpillar su Radio Due. Due riflessioni: 1- bisogna abolire il servizio pubblico, o privatizzare la Rai, così chi gli piace Forbice (o Caterpillar) se lo paga; 2- il problema non è la par condicio, che è una stronzata, ma sono i giornalisti servi, scarsi e magari maleducati (che sono purtroppo molti).P.S.: Con l’occasione, mi complimento con me stesso per il titolo della mail, nel caso Csf non ritenga di doverlo fare.
di Alessandro Robecchi (Il Manifesto)
Cercando di farmi irradiare dallo spirito natalizio, come consigliato dai maggiori organi di stampa, decido di fare il presepe. Ecco la spietata cronologia di una giornata dedicata alla famiglia e ai sacri valori che ci dividono dalla suburra musulmana.Ore 11,40 – Un comitato di pastorelli mi comunica che con la nuova finanziaria chi va in pensione non verrà rimpiazzato. Prendo atto con disappunto e valuto le alternative: fine della pastorizia nel mio presepe, oppure reperimento di nuove risorse, magari rinunciando a manutenzione strade e illuminazione pubblica.Ore 12.07 CONTINUA…