da Claudio Urbani
Epocale, così è stata definita da Berlusconi l’ultima Finanziaria. La ciliegina è l’abbassamento delle tasse, il “nocciolo” tutti gli aumenti” per sostenere tale riduzione, comprese le tasse locali che possono essere aumentate. Ora una considerazione: coloro che sono nella fascia esentasse, i più poveri tanto per intenderci, non hanno avuto nessun beneficio ma subiscono e contribuiscono, con l’aggravio dei nuovi balzelli, diretti e indiretti per permettere la detassazione; così come coloro che sino a circa 30.000 € hanno pochi € al mese di risparmio sulla busta paga; i più benestanti invece anche 6 punti di % in meno, salvo la farsa del contributo di solidarietà, tanto simile alla classica carità pelosa. E l’equità fiscale prevista dalla nostra Costituzione?
da Alessandro Ceratti
Ci troviamo di fronte ad un disastro epocale, alla morte di decine di migliaia di persone e ci domandiamo se sia legittimo o meno continuare a parlare di Prodi o di Mastella o di cazzeggiare con giochini vari. Non so voi, ma io, sinceramente, non sono stato triste neppure per un minuto in relazione alla catastrofe dell’oceano indiano. Certo, ho considerato e preso atto della gravità della cosa ma, emotivamente probabilmente sarei stato più scosso se fosse morto il mio cane (se ne avessi uno). Non credo di essere un mostro, le persone che ho incontrato in questi giorni si sono comportate come me. Tanta compunzione ma poco o punto coinvolgimento emotivo. La vita di tutti è proseguita inalterata. Nessuno ha rinunciato ad una cena con amici o a un’uscita al cinema. Perché cio? Ci viene incontro il Vangelo che ci dice ama il tuo PROSSIMO. Prossimo significa “il più vicino”.
“Non mi opporrò alla presentazione di una legge che possa consentirmi di tornare alla presenza del Milan”. E’ quanto ha affermato il premier Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno. Il premier ha aggiunto che “diranno che si tratta di un’altra legge ad personam, ma non mi interessa, per il Milan accetterò le critiche” Ovvero …
di Silvia Palombi
Una cosa sola, anzi due, a proposito del momento in cui essere seri e quelloper tornare cazzeggiatori: intanto noi bloggisti siamo cazzeggiatori serissimie poi… con il finimondo in corso a me personalmente la voglia di celiaree’ passata.Adesso secondo me serve il silenzio, la solidarieta’, serve che ciascunomandi il denaro che puo’ a Medici senza Frontiere, Emergency, Unicef, BancaEtica o a chi piu’ gli aggrada, serve che preghi il suo dio per le vittimedi questa tragedia. Adesso.Poi la voglia di scherzare tornera’, poi.
da Santi Urso
Continuo a non vedere blog (scrivo questa da indirizzo amicale, dal quale ho potuto leggere l’esortazione al voodoo). Ho eseguito il rituale, ma son saltati su Baron Samedi , James Bond e il barone di Muenchhausen gridando: “Ma sei scemo?”. Pare, dico pare, che l’arroganza di D’Alema in politica non conti niente. Me l’ha detto anche una delle massime menti politiche del nostro tempo. Le faccio lo spelling: Cle-me-n-te-ma-ste-l-la.
Qualcuno riesce a capire perché Santi non riesce a vedere il blog dal suo computer? Io ho azzardato l’ipotesi che il suo amore per D’Alema mandi in tilt il sistema (csf)
da Davide Taschini (http://blogdado.splinder.com/ )
Con quasi un mese di ritardo ecco la celebrazione:Leggendo in questi giorni “Accusare” di Giacomo Papi (Isbn Edizioni) scopro che:Il ’68 iniziò il 2 dicembre del 1964 a Berkeley (California). Gli studenti sono in agitazione da circa un mese quando uno studente è stato arrestato per volantinaggio.Alle richieste del Free Speech Movement, il Rettore risponde: ” L’università è una fabbrica che deve riempire teste vuote, plasmarle e farle lavorare per il sistema”.Iniziano le assemblee, poi la polizia, chiamata dal Rettore, irrompe nel campus e arresta 792 studenti, procedendo alla prima foto segnaletica di gruppo.Nei mesi successivi, la protesta di Berkeley si allarga a molte università d’America e del mondo, e più tardi sfocerà nel movimento contro la guerra del Vietnam.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Sarà vero che mentre accade una tragedia, questa sì, epocale, con 120.000 morti e 700 italiani dispersi, il direttore del secondo telegiornale del Paese se ne sta in Egitto a prendere il sole?
da Peter Freeman
Caro Csf, i risultati del sondaggio su Isabella Bertolini hanno visto prevalere un giudizio negativo sulla signora. Con una certa nettezza: per il 40% e’ un caso da trasmettere all’antidoping e per il 39% la signora va spedita in officina riparazioni. Solo il 4% ritiene che sia un politico di razza e un altro 4% pensa che Isabella andrebbe clonata e riprodotta in serie. Infine, per un 11% la questione e’ piu’ complessa e si da’ merito a Marshall McLuhan per le sue analisi delle moderne tecniche di comunicazione. Personalmente avrei optato per quest’ultima risposta, ma i tuoi blogghisti, direbbe Isabella, sono evidentemente accecati dall’odio politico insuflato da una certa sinistra comunista.Cio’ detto Isabella non e’ l’unica esternatrice seriale del panorama politico. A sinistra, ad esempio, ci sono Pecoraro e Cento che quanto a dichiarazioni quotidiane non se la passano affatto male. Franco Monaco, della Margherita, e’ un altro piuttosto presente sulle agenzie, e pure Rizzo dei comunisti italiani.Ma Isabella e’ unica nel suo genere. La sua costruzione del discorso e’ non solo lapidaria ma anche ossessiva. Nei giorni del “taglio delle tasse” i suoi comunicati (due volte al giorno, immancabilmente) iniziavano sempre con la premessa: “La Gad si rassegni…”, oppure “Fassino non si da’ pace…”, o ancora “si mettano il cuore in pace”, o “sono in stato confusionale”, o “Fassino e’ terrorizzato”, eccetera eccetera. A seguire: “Il premier Berlusconi tagliera’ le tasse”. Un martello pneumatico. A me Isabella ricorda un po’ certe compagne di scuola, petulanti e dispettose ma sempre efficaci: non ti passvano il compito e poi ti schernivano “lo so, ti rode il culo ma le cose stanno cosi'”. Ora, la domanda e’: a chi si rivolge Isabella Bertolini? I suoi comunicati vengono letti unicamente dai giornalisti addetti alla politica e ben poco filtra sui giornali. La sua e’ una battaglia diuturna consumata tra le mura dell’ufficio stampa di Montecitorio. Verrebbe da dire: “Dichiaro, dunque sono”. E forse le cose stanno proprio cosi’. La signora sara’ pure vicepresidente dei deputati di Forza Italia, ma se il presidente conta meno di un due di briscola, figuriamoci il vicario. E allora meglio ritagliarsi uno spazio purchessia, ad esempio dichiarando. Il che la dice lunga sulla qualita’ della politica nella seconda repubblica. **************************************************************************************
da Mirko Bedetti
Chi stabilisce qual è il momento per essere seri e quello per tornare cazzeggiatori? C’è un tempo massimo da lasciar trascorrere? E’ la conoscenza esatta della quantità delle vittime il limite, soprattutto gli italiani? O c’è un numero di giorni da trascorrere sotto il pressing di immagini disperate e accompagnate da un consono sottofondo musicale tanto da renderci assuefatti? Io non credo che sia necessario trascurare Mastella, Bertinotti, la politica interna, la cronaca, e rinunciare a descrivere il nostro paese surreale per dimostrare di avere a cuore quanto è successo. L’ironia non è alternativa alla serietà, semmai lo è alla seriosità pelosa. La routine di eventi che tragicamente ci coinvolge tutti è forse meno spettacolare dal punto di vista televisivo, ma ugualmente densa di occasioni per impegnare la nostra coscienza. La lista sarebbe infinita, partendo dall’Iraq e passando dall’Africa tutta fino ad arrivare al Sud America. Il silenzio non serve, semmai accontentiamoci della sobrietà.
Caro CSF le attività parlamentari si svolgono anche cogliendo le opportunità. Fa parte del gioco. Inoltre la storia parlamentare è zeppa di aneddoti su pianisti, franchi tiratori, provocazioni orchestrate. “Durante le sedute della Costituente i comunisti arrivavano a minacciare fisicamente gli avversari però poi si trovava sempre una linea comune” (citazione di Scalfaro). Nel caso del nostro Mastella a me risulta che ha allungato i tempi d’interruzione della seduta per permettere alla maggioranza distratta alla bouvette e che, tra l’altro, delle regole se ne fotte, di ricompattarsi numericamente. Va bene agire nel rispetto delle regole ma forzarle per perdere una votazione mi sembra il colmo. Non è nemmeno escluso che Mastella, vecchio volpone, sapendo quali polemiche avrebbe scatenato, abbia colto l’opportunità per assumere il ruolo della vittima.
Chi presiede una Camera non è di parte mentre presiede. Ce l’ha dimostrato perfino Casini. Non tutti si comportano come dovrebbero ma è un po’ duro rimproverare una persona quando si comporta correttamente. (csf)