da Valerio Manuguerra
Caro Schiavone, (…) ma chi te lo ha detto che io passo il tempo a pensare a Schifani e LaRussa 24-ore-su-24? Per chi mi hai preso? A me Bondi & Borghezio, il gusto di vivere non me lo tolgono nemmeno se si accampano sotto casa mia, figurati, al massimo gli vomiterò addosso qualche volta! E poi uno che si registra le startrekkate di CSF, e difende (nonostante tutto) la memoria di Elvis, ma ti pare che possa seriamente preoccuparsi dei guasti del sistema maggioritario?(…)
da Rino Olivotti
Trovo da sempre difficoltoso il discutere di politica con quelli che hanno in tasca tutte le soluzioni. Ma con Freda temo non ci sia possibilità di dialogo. Resta il fatto che se fosse nato anche solo trent’anni fa avrebbe potuto toccare con mano come un regime “democratico” lo avrebbe zittito. Adesso purtroppo questo “regime” (per il quale – sia chiaro – io non nutro alcuna simpatia) gli dà la possibilita’ di dire quello che gli pare. Non è poco.
da Annibale Antonelli
Esimio Claudio, ho comprato il suo libro il “Voltagabbana” ed è stato un piacere rileggere, a distanza di tempo,le interviste pubblicate su “Sette”. Per me voltagabbana, come si èespresso anche il dottor Romiti, è colui che, passando dall’altra parte, non si dimette o non restituisce ciò che ha avuto. La regina incontrastrata rimane la Pivetti ed il principe Mastella. Cambiare idea non vuol dire essere voltagabbana; tutti nella nostra vita abbiamo , molto spesso, cambiato idea, ma se lo si fà volendo conservare i privilegi avuti, allora lo si è. Gli uomini che riescono sempre a galleggiare, come ha parlato nella postfazione,sono, spessissimo, “voltagabbana”.
da Giorgio Gioia
Nell’intervista in oggetto Lei scrive, in riferimento a domande su Francesco Totti, ed in risposta all’intervistata “sbagli. Un uomo che ha sputato più volte sull’ avversario è imperdonabile”. In tutta onestà, anche se il gesto è da condannare, Totti ha sputato una sola volta sull’avversario; da come Lei scrive sembra che il numero 10 della Roma trascorra i novanta minuti delle partite a sputare addosso agli avversari. Mi sembra che scrivere in questo modo sia francamente troppo. Anche per chi è anti Totti.
da Luciano Buonaiuto, Napoli
Caro Alessandro Ceratti, è imprudente da parte tua rimbeccarmi sui paragoni storici, dopo che te ne ho fatti tanti nella nostra corrispondenza privata. L’Irak ha fatto due guerre di aggressione, all’Iran e al Kuwait. E non ha ottemperato all’obbligo di distruggere le armi di distruzione di massa alla presenza degli ispettori dell’ONU. Erano gravi violazioni del diritto internazionale, che sole possono giustificare una guerra. L’Italia del 35 non ne aveva commessa nessuna.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Castro si sarebbe fatto operare senza anestesia perché non aveva tempo da perdere. Fantastico! Naturalmente è una balla. Però ha sicuramente anestetizzato il suo popolo. La simpatia che nutro per Castro è una simpatia per “ritorsione”, cioè contro quella parte di occidente che tenta di affossarlo con embarghi decennali, attentati e invasioni fallite. Non trovo altre ragioni di simpatia, Castro è un dittatore che non cede il potere e che forse ha già organizzato il passaggio di consegne a qualche familiare o famiglio. Cuba non è il peggiore dei Paesi del Sud America, è vero, tuttavia è lontana anni luce dall’utopia rivoluzionaria. Credo che molti cubani non filo americani sarebbero felici se potessero scegliere il proprio destino.
da Giorgio Guiotto
Dopo Battisti Castro: dalla musica alle telenovelas, Freda non finisce mai di stupirmi!
“Carta Canta” di Marco Travaglio (Repubblica)
“Siete mercenari?”. “E’ una brutta parola, ma è quello che siamo. Mercenario nel dizionario è colui che fornisce una prestazione militare per denaro. E’ proprio quello che facciamo” (Paolo Simeone, coordinatore dei ‘bodyguard’ Quattrocchi, Agliana, Cupertino e Stefio a Baghdad, intervistato prima del loro sequestro dalla tv della Svizzera romanda. Da L’Espresso, 17 giugno 2004).
da Beretta Paolo
Un leader antidemocratico é, per definizione, un dittatore. Quanto alle elezioni, mi permetto sempre di ricordare che anche gentiluomini del calibro di Hitler e Mussolini sono divenuti capi di stato a seguito di elezioni, e per giunta senza imbrogliare sui conteggi. Ci sono numerosi paesi nel mondo, per esempio l’Arabia Saudita, che ospitano governi ben peggiori di quello di Cuba, ma nessuno si sogna di toccarli (almeno, finché ci vanno bene: vedi Iraq). Uno spunto di riflessione: é scomparso il miglior protettore di Castro, l’URSS, si ritrova una superpotenza nemica a pochi chilometri di distanza, che ha tentato centinaia di volte in innumerevoli modi di eliminarlo, ma a Cuba in sella c’é sempre lui. Non sará che, forse, ai cubani va bene cosi’?
da Alessandro Ceratti
Buonaiuto fa notare che l’Italia del 1935 non aveva fatto alcuna guerra e neppure leggi razziali. Perché, l’Iraq del 2002 sì? Che poi gli italiani, già da più di 10 anni oppressi dal regime fascista, non avessero alcun motivo di sperare in un bel bombardamento democratizzatore come sarebbe avvenuto da lì a poco…